Fogar sfinito ha i nervi a pezzi di Paolo Bertoldi

 Fogar sfinito ha i nervi a pezzi Il navigatore in Italia dopo la drammatica avventura Fogar sfinito ha i nervi a pezzi Ha risposto seccamente ai giornalisti che gli chiedevano se si sentiva responsabile della morte di Mancini Oggi a Grosseto, dopo i funerali dell'amico, consegnerà una lettera che il giornalista scrisse per la moglie NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE GROSSETO — Ambrogio Fogar è rientrato in Italia! sullo stesso aereo che ha tra- ! sportato la salma di Mauro Mancini. Le spoglie del gior- j nalista toscano sono state fatte proseguire per Grosseto, dove stamane alle 10,30 avranno luogo i funerali. Ambrogio Fogar è corso a cercare tranquillità al «Miramare» di Castiglione della Pescaia, j che per lui è come una seconda casa. Vi ha dimorato a lungo in passato alla vigilia di ogni sua impresa. I proprietari, Aldo e Renzo Guidi, vecchi amici suoi e di Mancini, lo hanno accolto con affettuosità. Dalle finestre dell'albergo, adagiato su una invasatura, si vede il rosso «Quoziente di intelligenza zero», il ketch di Mauro Mancini e l'ingresso del porto canale dove, nel '74, Ambrogio fece il trionfale ingresso dopo il giro del mondo in solitario. Il Fogar di oggi è tutto diverso. Pallido come se fosse uscito da una lunga degenza in ospedale non da 74 giorni terribili, cerca di nascondere i segni dell'odissea. Fisicamente e anche moralmente è provato. A tratti appare calmo, a tratti nervoso, cammina zoppicando. La tachicardia gli dà fastidio. Un mese e mezzo passato rannicchiato su un canotto che aveva il diametro di 1,70 (e non 2,50 come era stato detto in un primo tempo > ha lasciato profonde tracce. Anche il suo sistema nervoso è stato messo a dura prova. Traspare dalle risposte secche con cui ha iniziato la conferenza stampa all'aeroporto di Roma. Il volo Alitalia 815 da Johannesburg-Nairobi è atterrato alle 6.35 con dieci minuti di anticipo. Nervosi i giornalisti giunti con affanno, teso Ambrogio, tranquilla la moglie Maria Teresa. La prima domanda è stata sulla vicenda del naufragio: «La durata dell'affondamento, sei minuti, sono stati "contati" da Mauro» ha detto Fogar. La seconda ha rinnovato sospetti che non hanno ragione di esistere: «Si sente responsabile della morte di Mancini?». Fogar è scattato: ff.Von capisco questo genere di inchiesta che oltretutto offende il mio dolore. Abbiamo avuto una tragedia de: mare come ce ne sono state altre. Ho già risposto più volte a quesiti del genere. Ora basta». Anche il particolare dell'esclusiva per un gruppo editoriale trattato secondo alcuni clandestinamente dal «Master Stefanos». è stato definitivamente chiarito. «Per il futuro libro — ha ripetuto il navigatore — vi è ima opzione con la Rizzoli già dal 75. all'epoca dei "400 giorni intorno al mondo"». Per il settimanale «Oggi» Giorgio Mistretta ha precisato: «Anche con noi l'accordo era stato preso da tempo, cioè all'epoca del raid nel triangolo delie Bermude effettuato da Fogar con Maiorca e Cri Geller. Naturalmente abbiamo confermato per telegramma il contratto, tutto qui. La vicenda sarà trattata in tre puntate. Sella prima, che sarà in edicola oggi, e domani, si parlerà del naufragio del Surprise e del primo mese alla deriva sulla zattera». Il racconto della tragedia è comunque già noto. Di nuovo si è accertato che è stato un doppio miracolo: il ritrovamento del canotto da parte del «Master Stefanos». Un oggetto di piccole dimensioni è raramente visibile da una nave. Inoltre l'ufficiale di rotta ha riconosciuto che se non avesse notato segni di vita sull'autogonfiabile, la «Ma- >ster Stefanos» avrebbe tirato ,dritto. In quella zona prima e dopo il 2 aprile avevano nota- compagno ancora avvenuto, del giornalista ha to spesso galleggiare qualco sa: si trattava di tronchi d'albero o di altri rottami. Ma per fortuna Fogar ha ancora avuto la forza di muoversi, attirare l'attenzione dell'equipaggio del mercantile. Fogar tiene a precisare che quando la nave greca, dopo due ore di difficile manovra, ha accostato la zattera, egli non è affatto salito a bordo con le sue forze lasciando il inanimato sulla zattera. Dal «Master Stefanos» hanno calato una scaletta ed i marinai hanno trasportato sia lui che Mancini a braccia. Mauro era debole, gli occhi gli davano molto fastidio perché aveva perso gli occhiali. Era astigmatico. Dopo un po' Mancini si è ripreso, ora lucido e ha parlato. Fogar ha portato una sua lettera che avrebbe voluto consegnare subito a Roberta Mancini ma quest'incontro però non è La moglie telefonato a Fogar ieri alle 12.40. All'u- scita de'.la cabina. Fogar ap pariva commosso ed ha raccontato: «Roberta mi ha detto: "Anche *e domani non ti senti di essere presente alla cerimonia funebre per Mauro, non importa. Tu e lui siete ugualmente dentro il mio cuore. Di Mauro voglio parlare a lungo con te un giorno intero per rientrare in possesso di una gran parte dei quattro mési che non ho vissuto con lui. gli ultimi suoi quattro mesi. Anche per la sua lettera che mi porti, non ho fretta. Potrei anticiparne il contenuto tanto Mauro e io eravamo uniti». Questa forza d'animo, da parte della signora, è ammirevole. Qualcuno ha insinuato che Roberta vorrebbe evitare Fogar ma francamente non se ne vedono ì motivi. Oggi Ambrogio incontrerà Roberta a Grosseto, alla cerimonia funebre. Poi parleranno. Ricorderanno insieme un uomo straordinario che ha lasciato un grande vuoto. Paolo Bertoldi ! ì ' i : Roma. Ambrogio Fogar e la moglie al loro arrivo da |ohai;ncsburg (Telcfoto Ansa)