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Regalate il vecchio castello c'è chi pensa a restaurarlo Regalate il vecchio castello c'è chi pensa a restaurarlo Nata una società per la conservazione dei beni culturali - Ha già salvato il castello di Valbionora - Si interessa della difesa del paesaggio MILANO — Dal 1895 esiste in Inghilterra un'associazione, il «National Trust», che, con acquisti o donazioni, viene in possesso di beni ambientali, si occupa di conservarli e re¬ istaurarli e li adibisce ad uso ; pubblico. Alcuni anni fa un »ruppo di persone ha pensato di creare anche in Italia un'organizzazione simile e ha fondato il «Fai — Fondo per l'ambiente italiano» che, nel dicembre '75, è stato riconosciuto ente morale. Martedì, nella sede di una banca milanese, c'è stata la presentazione ufficiale di quest'associazione. E' stata una presentazione voluta « a cose fatte » poiché il Fai è già entrato in I possesso di alcuni beni am- ! bientali e ha cominciato ad agire su di essi. : ... ..' . : L intervento pm importan- j te è quello di Castello Sabbio- nara ad Avio (Trento) che in ST^SS Ser| i al pubblico verso la fine di agosto. Si potranno così vedere nella «Casa delle guardie», I unica parte intatta della co- '. struzione, gli splendidi affre- ; schi della prima metà del 1300: affreschi di soggetto; profano rarissimi. Il castello, \ forse il più importante del Trentino, è stato donato al Fai dai proprietari, i quali, come già fanno diversi nobili inglesi, "continueranno ad abitare: in un'ala del maniero, mentre nella loro antica casa si avvicenderanno studiosi e turisti. | Intenzione del Fai. infatti, è anche quella di rendere que-; sti beni economicamente autosufficienti, aprendoli ai vi-. sitatori, che pagheranno un biglietto d'ingresso, creandovi infrastrutture turistiche, tipo ristoranti, e destinandoli a iniziative culturali nali. Il Fai non agisce da solo. I lavori di restauro, infatti, vengono diretti dalle varie sovrintendenze e alle spese con- tribuiscono gli enti locali: ad Avio la Provincia di Trento concorre per il 50 per cento la Regione Lombardia dà invece un cospicuo contributo per la risistemazione del complesso di Torba a Castelseprio (Varese). Torba, propaggine fortificata del Castrimi romagnolo lombardo, è stato acquistato dai Fai che e artigia- ' | sta effettuando lavori di restauro nella torre e nella j chiesa romanica. Inoltre sca-, I vi eseguiti da un gruppo di ; ! giovani hanno riportato alla luce un tratt° di cinta mura-, : r'a: non sol° un lavoro di : conservazione, quindi, ma an- j cne ^ rjcerca. . „„K, '4 ,,„,,•„„,v,:„„ Ma 1 Probleml dell amb:en- i ^r^on^ntfe^S I '. ; ; \ : | ; . riguardano soprattutto la difesa del paesaggio. «E' molto importante per noi — spiega il prof. Francesco Valcanover, sovrintendente alle gallerie e opere d'arte di Venezia, vicepresidente del Fai — acquisire terreni per impedire la speculazione, gli interventi deturpanti e tutti gli attentati edilizi che solitamente avvengono in Italia». Il Fai ha ricevuto in donazione aree nell'isola di Panarea (Ecliei. in quella di Capraia (arcipelago toscano) e una zona boschiva sul monte di Portofino: tutti posti senz'altro ambiti dai costruttori di villette e grandi alberghi. Inoltre ha preso in affitto dal comune, per cinque anni, l'oasi faunistica di Casalbertrame (Novara): dodici ettari di palude, vero e proprio rifugio naturale per migliaia di uccelli. Qui saranno organizzate visite guidate, soprattutto per scolari e studenti i quali potranno così imparare ad apprezzare i beni della natura. In Inghilterra il National Trust è riuscito ad effettuare centinaia di interventi conservativi; sarà possibile fare altrettanto anche in Italia? Quanti saranno gli eredi di ville e castelli disposti a cede-re i loro beni e pranzare con la casa invasa dai turisti pur di veder recuperare un patrimonio artistico? Quanti pro- prietari di piccoli «angoli di paradiso» rinunceranno al fiume di soldi della specula zione edilizia? Il Fai spera ovviamente che il suo invito sia raccolto da molti. Rimane però il rammarico che debba intervenire un ente dì privati per salvare un bene che dovrebbe essere di tutti. Susanna Marzolla