Vandalismi e rapine degli "autonomi" hanno riacceso la violenza in Bologna di Vincenzo Tessandori

Vandalismi e rapine degli "autonomi" hanno riacceso la violenza in Bologna Mentre prosegue il processo per i "fatti di marzo 5? Vandalismi e rapine degli "autonomi" hanno riacceso la violenza in Bologna Negozi svaligiati e auto danneggiate provocano un duro comunicato del pei - Il tribunale, dopo lunga camera di consiglio, ha concesso la libertà provvisoria ad uno degli imputati DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BOLOGNA — Molti misteri del marzo violento di Bologna verranno forse svelati nell'aula dei concerti di palazzo Baciocchi, dove il «movimento» è imputato, davanti al tribunale, di danneggiamenti, confezione e lancio di molotov (considerate armi da guerra), minacce, «espropri». I difensori dei dieci impu-tati avevano chiesto al tribù- ceaimenu, aei quan aicuni tuttora in corso, per poter avere un «quadro unico» diciò che era successo in quelle naie nei giorni scorsi l'acqui sizione degli atti di altri procedimenti, dei quali alcuni 72 ore violente fra l'il e il 13 marzo dell'anno scorso, e avevano anche chiesto la libertà provvisoria per i cinque imputati detenuti. Il tribunale si è riunito in camara di consiglio, tre ore e un quarto. Poi le decisioni: la libertà provvisoria è stata concessa ad un imputato, Albino Bonomi, « considerata la correttezza del comportamen to processuale »; poi il tri burlale ha rinnovato la richie- sta in visione di alcuni fasci- coli istruttori riguardanti al- fri episodi dai « fatti di mar _ " eccezion" di quelli dS^to? ?S v 'nc01atl aal Sl ver- l'acquisizione di alcuni bali d'interrogatorio. Dall'ufficio istruzione era giunta una risposta secca alla domanda di acquisizione delle carte, un decreto col quale il consigliere Bella decide di «non dar luogo alla richiesta formulata dal tribunale». La decisione, dice il magistrato, è stata determinata dal fatto che «i fascicoli richiesti sono relativi a processi in istruzione formale in corso di svolgimento, la pubblicizzazione dei quali, anche limitatamente a taluni atti degli stessi, è in tali casi tassativamente preclusa dal vincolo del segreto istruttorio», e che «il vincolo del segreto, quale principio caratterizzante il vigente sistema istruttorio del processo penale, non risulta ri mosso». La risposta alle richieste, dunque, è no e il «movimento», che segue con attenzione le fasi di questo processo che lo vede alla sbarra, dice di sentirsi «tradito» da una giustizia che del resto considera di classe, dunque parziale. Così in città ci sono fermenti, che si trasformano spesso in disordini: si formano cortei, sempre più sovente la zona dell'Università torna ad essere «la cittadella». I gruppi dei giovani si muovono°da*piazza Verdi e puntano sul palazzo di giustizia, attraversano il centro e si lasciano dietro una scia di violenze: vetri infranti, aggressioni, «espropri», lancio di biglie. L'altra sera la notizia del rifiuto di consegnare al tribunale le carte ha scatenato gli autonomi: un corteo si è forI mato in pochi minuti, obiettiI vo dichiarato il Palazzo di j giustizia, ma la presenza di | un cospicuo nucleo di polii ziotti davanti al tribunale ha | consigliato ai cento giovani | un ripiegamento. Non è stata una ritirata tranquilla: lungo il percorso, a più riprese, si sono sgancia- ti gruppetti di giovani che, volto coperto da passamontagna, armati di fionde, hanno assaltato negozi, mandato in frantumi cristalli delle vetrine. Anche un pullman e alcune auto sono stati posti di traverso alla strada, o danneggiati. In via Zamboni, a due passi da piazza Maggiore, un gruppetto ha svaligiato un negozio di ottico. Cinque milioni il bottino dell'«espro1 prio». DunQue la tensionp è au dunque la tensione e au ! mentala, la Federazione del i pC1' m 1111 comunicato, «de ! nuncia Sii episodi di violenze . <*e »«» («rtato ateiae » ne della città per opera di squadre di teppisti appartenenti all'area dell'autonomia, I che nella loro sistematica fu-1 ria devastatrice, con il loro [ odio antidemocratico e nel : completo isolamento, hanno compiuto rapine in diversi negozi e distruzioni di auto- ■ mobili». Espressa completa «solida- ' rietà ai cittadini colpiti» , il pei rivolge un appello «alle I forze dell'ordine affinché, con la collaborazione delle istitu- \ zioni e dei cittadini, attuino costantemente le misure necessarie per garantire un clima di civile convivenza nella città di Bologna». Così, in questa atmosfera rovente, avanza il processo che pochi, forse, in città volevano realmente. Vincenzo Tessandori

Persone citate: Baciocchi, Bonomi

Luoghi citati: Bologna