Altalena di dubbi, timori e speranze fra i leaders de attorno a Zaccagnini di Lamberto Furno

Altalena di dubbi, timori e speranze fra i leaders de attorno a Zaccagnini In piazza del Gesù i dirigenti sono riuniti in permanenza Altalena di dubbi, timori e speranze fra i leaders de attorno a Zaccagnini ROMA — Questo è il diario I rdella giornata più tragica ed senigmatica vissuta in trenta- gquattro anni nella sede cen- dtrale della de, a piazza del Ge-! Csii. Dodici ore di angosciosa j Saltalena fra macabre certezze i mnon ancora dimostrate, spe-1 nranze appese a un filo, ipote-. dsi sconfortanti e confortanti' senza un attimo di sosta, nello studio di Zaccagnini, pieno di dirigenti, di ministri, dove si sono alternati Berlinguer, Chiaromonte, La Malfa e Biasini, Craxi e Signorile, Malagodi e Biondi. E stanotte, dopo tanta sofferenza, l'enigma non era sciolto. «Moro è sicuramente f«epdtqptumorto lassù, in fondo a quel j alago». «No, il messaggio non | è autentico: forse è una terri- j abile beffa nel trentennale del \ 1S aprile». «Forse è un diver- vsivo dei terroristi per deviare la stretta della polizia». «No. I Moro lo ritroveranno chissà quando, sotto la melma che \ ricopre il fondo di quel lago ghiacciato». | L'altalena è cominciata alle j 10,30 circa. Zaccagnini è appe-1 na entrato nel suo studio, al ; secondo piano del palazzo ; Cenci-Bolognetti. Con lui si | trova l'on. Pisanu. Squilla il I telefono; Zaccagnini solleva ! la cornetta. È' Lettieri, sotto- i segretario all'Interno: «Beni-. gno, sembra ci sia un terribi- ' le messaggio. Annuncia l'av-1 venuta esecuzione di Moro. Ti, sarò più preciso». Zaccagnini1 ha un momento di smarrì-1 mento, quasi si accascia, | mentre di nuovo squilla il te- j lefono. Risponde Pisanu e ri- \ ceve la stessa tremenda noti- zia, da altra fonte che non ha 1 rivelato. Zaccagnini chiama | Galloni, Beici, Salvi, Bodrato, ; Tina Anselmi che sono in sede. E' cereo in volto. Incomincia la terribile altalena. Mezz'ora prima, verso le 10, ■ una telefonata anonima al ; Messaggero indicava il luogo ] del messaggio. Subito dal : giornale informano il mini-\ stero dell'Interno, corrono a i ritirare il comunicato, lo con-. segnano in fotocopia a Cossi-1 ga. Lettieri telefona, come s'è | detto, a Zaccagnini, mentre Cossiga informa Andreotti. Scattano le pantere per Ro- ; ma, a sirene spiegate. Nessu- i no sa perché. Poi Lettieri va | da Zaccagnini, gli consegna la : fotocopia. Sono circa le 11,30:, «Gli esperti dicono che può I essere autentico». ! Leggono insieme, parola ; per parola. Qualcuno solleva ! dubbi, lo stile del dattiloscrit- ; to sembra anomalo. Perché quell'ironia sul «suicidio», ; perché quell'ironia sull'agget- '■ tivo «impantanato», che Moro ! usò rivolgendosi nella lettera j autografa a Cossiga? Tina An- ; selmi corre via, piangendo, ' afferra il primo taxi e va a casa Moro. E' tutto un va e ■ vieni a palazzo Cenci-Bolo- gnetti, da quel momento. Poi, i alle 12,35 appaiono nel vano del portone Zaccagnini, ter-] reo, disfatto, Salvi e il prof. Mario Giacovazzo che porta una borsa a soffietto: è il me- dico personale di Zaccagnini, l'hanno chiamato subito. Zac- cagnini si accascia sul sedile posteriore dell'Alfetta grigia, Vanno anche loro a casa Mo- ro, come si saprà poco dopo, Rientreranno alle 13,30; fra venti minuti all'andata e ven- ti al ritorno, sono rimasti con Eleonora Moro e i figli, poco più di un quarto d'ora. «In un momento cos'i, ihe cosa potè- vano dire, oltre 'farsi coraggio insieme?», dice un portavoce della de. E' vero: che cosa di- re? Il prof. Giacovazzo dice: «Non c'è ancora la certezza, finché non l'hanno trovato». Nel frattempo erano arriva- ti Emilio Colombo che non sa ; nulla di più, il ministro Forla- ni, Rumor. Galloni, Piccoli, Bartolomei, Gaspari sono su, nello studio. Alle 13,05 il sot- ■ tosegretario Evangelisti giun- ; ge da palazzo Chigi: «Abbia- ] 7710 questa drammatica cer- : tezza nel cuore, ma non la \ certezza matematica. Aspet- i tiamo che i sommozzatori si calino nel lago. Poi riuniremo | t la direzione ». j v C'è un po' di tensione sulla j g piazza: un ragazzotto, di d aspetto non normale, legge g ostentamente II Secolo d'Ita- n Uà (organo del msi), appog-, l giato a una macchina blu. I d Parla con due anziane donne d che esecrano l'uccisione di | lt1ne Moro. «No, risponde. Moro era un ladro, ha rubato mi- fiordi, hanno fatto bene a uc ciderZo». Gli agenti lo afferra- no, lo portano verso il furgo- ] p ne blindato. Lui grida: «Noni si può parlare?». Lo sballotta- g no un po', poi un brigadiere r dice con saggezza: «E' un ra gazzino, forse è anormale». E lo mollano. Alle 13,40 Evangelisti esce: «Ci rorrà ancora gualche ora. La zona è molto impervia. Gii elicotteri cercano dove at ferrare». Seguiamo di qui i tentativi di raggiungere quel la montagna dove il lago di Duchessa nasconde, forse, il cadavere dello statista più prestigioso del Paese. Esce Bartolomei: «Alla Procura — afferma — stanno mettendo in dubbio l'autenticità del stBNsAcscNcddnseVrp messaggio». La speranza si i P, riaccende: «Forse è un'atroce ' beffa per il 1S aprile» (quan- do la de, nel '48, ottenne la maggioranza assoluta alla Ca- mera). Scende Pisanu: «Sem- bra autentico. Viviamo, come è facile capire, ore di ango- scia in attesa di un riscontro ^ratc certo di questa sciagurata no- a . tizia. La direzione si riunirà 1 quasi certamente alle sedici». Al pei, dove hanno sospeso il comitato centrale, pensano ! che si possa trattare di un di versivo, per sviare le indagini sui terroristi fuggiti dal «co vo» scoperto sulla via Cassia, ■ poche ore prima. Sarà un di versivo? «Magari, magari» Ti batte Evangelisti di ritorno alle 14,15. «Gli elicotteri sono arrivati, ma non abbiamo an cora prove». Piccoli conferma poco dopo che un paio di eli : cotteri sono riusciti ad atter \ rare. «E' una palude, c'è mol- ctsdcsp ta neve. Magari fosse un di- fversivo». Ci si domanda, noi agiornalisti, e si domandano i Bdirigenti insieme con Zacca- ngnini come i terroristi abbia- lno potuto raggiungere quel slago a 1800 metri, camminan- ■ tdo su sentieri scoscesi coperti di fitta neve. Come è possibi- cle, se gli elicotteri trovano stante difficoltà? Infatti, alle p14,33, arriva Andreotti e an- inuncia: «C'è troppa neve, gli delicotteri non sono riusciti per ora ad atterrare». Un minuto dopo, alle 14.34 giungono Berlinguer e Chia romonte, a piedi, dalla vicina nrisgcsede del pei, in via delle Bot- nteghe Oscure, a cento metri, nBerlinguer è cupo in volto, mNon parlano. Salgono su. C: si domanda se l'incontro con Andreotti sia casuale o con cordato. In questo caso, for se, equivale alla conferma che Moro è stato trovato Non è così. Venti minuti di colloquio dei due dirigenti del pei con Zaccagnini. Andreotti, Galloni. Poi scenda no: «Abbiamo portato la nostra solidarietà a Zaccagnini e alla de». Gaspari. mezz'ora «aMSVa sul posto, in Abruzzo. Darà notizie via radiotelefono a partire dalle 16. Zaccagnini. P*™3; f_ Partito ^macchina. ' ^el}3- dc n°n v * cedimento • racconta l'on. Vito Napoli, s: abbandona ai ricordi ogni tanto, si rilassa, poi reagisce con forza e guida il partito, a?.giu"°e NaPoli — Piuttosto c'è rabbia. Alle 15,20 Evangelisti (mol- to seccato con le agenzie di stampa che gli attribuiscono dichiarazioni). «Il lago ài Du- chessa è ghiacciato», dice. Si sa che c'è un altro laghetto, più piccolo, quasi una pozza d'acqua e pare che non sia ge- lato. Sarà lì il corpo di Moro? , si sparge una voce (15,40). poi confermata da Gaspari via radio: «Sor. o state trovate orme fresche suda neve, ma lontano dal lago». Forse l'hanno raggiunto prima di venerdì scorso, quando le ne- vicate hanno reso impratica- bile la zona scoscesa. «Un sindaco ha comunicato che dal paese più vicino a las- sà ci vogliono, senza la nere, tre ore di marcia a piedi». Da Pisanu, alle 16.45. le pri- me notizie trasmesse da Ga- spari. «Ha sorvolato il lago iUdli. linU ÙL/fC'U^LU i. .-.-<-■ ghiacciato con l'elicottero e I pa2;one^ pòrrisponde: «Non : so se riuniremo la direzione deZ prj E- un momento dì | estrema gravità. Ma queste 1 situazione è stata presa trop1 p0 ana leggera dal primo mo [ ment0». 1 Seguono Craxi e Signorile. esclude che vi sia stato getta- to un corpo fra lunedi sera e martedì mattina. La superfi- eie ghiacciata è perfettamen- te levigata, non presenta alcu- na rottura che sarebbe rima- sta nell'altro go di Duchessa sempre ghiacciato perché è alimentato dalle piogge, non ha acqua di sor- gente. L'altro lago, il più pie- 1 col°- invece non pare gelato», Pisanu aggiunge: «Anche un ì elicotter°- che ha sfiorato :l a39° da due metrl- conrerma iche la superficie ghiacciata non ha incrinature». La direzione della de è pra- ticamente riunita in penna- nenza: «.Si attende solo une notizia certa per la riunione ufficiale». Intanto si decide che tutti i comitati provinciali e le sezioni della de in tutta l'Italia siano mobilitate subito: «Per fare il punto della situazione e per un certo grado di mobilitazione della base». spiega Pisanu. La folla bloc |ca a sera> la piazza deI il traffico è quasi impossibile. La Malfa e Biasini, giunti mezz'ora prima, escono dai colloquio con Zaccagnini e gli altri leaders. La Malfa ha le lacrime: «Nessun commento, sentiamo angoscia e preoccu che portano la solidarietà de; socialisti a Zaccagnini. Craxi dice: «Vi sono elementi ambigui Non è spezzato l'ultimo filo di speranza». In serata anche i liberali Malagodì e Biondi andranno da Zaccagni- ni (il segretario Zanone è al- l'estero). I telefoni della de sono roventi: chiamano da tutto il Paese, Prima del tramonto gli eli- cotteri sono atterrati, lassù. I sommozzatori saggiano la su- perficie ghiacciata. Attendono i rinforzi che salgono a piedi, dietro guide del posto. Gaspa- ni sul lago di Duchessa. E' ri trasmette che lunedì sera si aggirava nella zona una giovane bionda, in motocicletta, e chiedeva informazio- notte fonda e l'enigma conti nua esasperante. Esce Ru mor. una donna gli mormora: «Sono iscritta alla de da 271 anni. La prego, mi dica che Moro non è stato ucciso ». Lamberto Furno Una veduta del lago della Duchessa alle pendici del Monte Velino a 1800 metri di altezza (Telefeto Ansa)

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