Consiglio provinciale: sì alla delibera che vieta di svolgere un doppio lavoro

Consiglio provinciale: sì alla delibera che vieta di svolgere un doppio lavoro L'esito delle votazioni: 24 sì, 17 astensioni, nessun no Consiglio provinciale: sì alla delibera che vieta di svolgere un doppio lavoro Tutti d'accordo nei combattere il cosiddetto "crimine sociale" - Contrasti tra maggioranza e opposizione sul modo con cui è stata formulata la delibera Con 24 « sì » della maggioran- i za compatta e 17 astensioni e nessun voto contrario la delibera relativa al divieto del doppio lavoro per i dipendenti della Provincia è stata approvata ieri dal consiglio. Ha vinto il principio del ii no » alla seconda occupazione ma la delibera ne è uscita malconcia. E' stato un dibattito lungo — oltre tre ore — che ha impegnato tutti i gruppi in una vivace discussione che ha toccato la sostanza e la forma della decisione. Nella maggioranza ha prevalso una linea unitaria, anche se non sono mancati punti di attrito in giunta e fuori. Se qualcuno pensava comunque che, sul doppio lavoro, pei e psi sarebbero entrati in crisi, si è sbagliato. L'assessore Ardito non ha ceduto rispetto ad una linea di principio più volte chiarita. E la giunta non l'ha abbandonato. Restano tuttavia molti dubbi sull'iter della delibera e sui suoi termini formali: un chiarimento potrà venire sia dall'esame che farà il Comitato regionale di controllo, sia da una prima eventuale applicazione della norma, cioè in caso di dichiarata decadenza di un dipendente per il quale venga accertata una seconda occupazione. La de — attraverso Sibille — ha avanzato molti dubbi sulla legittimità delia delibera, riprendendo temi già discussi nei gidazicBo« sapeemperalanoasvivilasvziI ne| foj qu! qj dI ch' cai st1 AdcicdHzidtop giorni scorsi nel dibattito aperto da « La Stampa ». Nella dichiarazicne di voto il capogruppo de Borgogno ha detto che la giunta « deve prendersi tutte le responsabilità della decisione ». I repubblicani si sono astenuti perché non è stato accolto un emendamento da loro proposto per tutelare maggiormente i lavoratori. 1 socialdemocratici hanno lamentato i modi della delibera non la sostanza: anche per loro, astensione. Lo stesso per 11 movimento sociale, che condivide la visuale, ma non gli strumenti della giunta. Nel dibattito il de Sibille ha svolto una serie di argomentazioni di ordine giuridico sosteI nendo fra l'altro che la legge | fondamentale degli enti locali è j quella risalente al 1934 e non ! quella risalente al 1934 i dipenj denti pubblici, del 1957. Ha detto I che «vi è una tendenziale appli' cazione esasperata della norma». La delibera e invece stata soi stenuta dagli assessori Gattini e 1 Ardito. Quest'ultimo ha attaccato duramente le dichiarazioni del sociologo prof. Gallino affermando che vi è rapporto preciso fra disoccupazione e doppio lavoro. Ha anche promesso una rivalutazione degli stipendi, eggiungendo però che nel prossimo contratto di lavoro la norma sulla doppia occupazione «sarà ancora più I rigida». Ardito, che aveva il consenso delle organizzazioni sindacali, ha fatto riferimento al CoI mune. che ha adottato nel '68 (norme analoghe, e alla Regione, dove esiste dal '74 una legge apposita. Gattini ha invece toccato il problema del lavoratore «costretto a pendersi nel suo tempo libero per aumentare il reddito » | e si è scagliato soprattutto con| tro tutti quei dipendenti pubblici che utilizzano il bagaglio di conoscenze acquisito sul posto di lavoro. Tipico esemplo, i consulenti fiscali provenienti dagli uffici delle imposte. Per la de sono ancora intervenuti Brustia («Facciamo pulizia dei consulenti e avremo tanti ! posti di lavoro»), Chiomio («Las| sessorc ha fatto di ogni erba un fascio» i e Fantino che ha proi posto di sospendere la delibera e di riportarla in commissione ! per un maggiore approfondimenjto. Il gruppo socialista, salvo una | poco convinta dichiarazione di ' Coucourd, ha preferito defilarsi ; dalia questione e non è entrato | nel merito volando disciplinata; mente a favore, anche se piii di : uno lo ha fatto a denti stretti. J 11 dibattito è terminato a tarda j ora. ma e probabile che la que * si-ione del «doppio lai-oro» sia presa in una discussione pubica più generale che approfonsca tutti i punti de! problemag. b.

Persone citate: Borgogno, Brustia, Fantino, Gallino, Gattini, Sibille