Sul «doppio lavoro» delibera invalida ?

Sul «doppio lavoro» delibera invalida ? L'iniziativa della Provincia Sul «doppio lavoro» delibera invalida ? Sul contenuto e l'iter deciderà lunedì il Consiglio - Perplessità dei socialisti in giunta Qualche nube comincia ad addensarsi sulla delibera che vieta il doppio lavoro, pena il licenziamento, ai dipendenti dell'amministrazione provinciale. Esiste la possibilità che 11 provvedimento risulti illegittimo, sia per il suo contenuto, sia per l'n iter » seguito finora nella formazione e discussione. In Provincia fra il personale, vi è molta attesa su quanto deciderà lunedi il consi- I glio: si arriverà ad un voto, o la | delibera verrà ritirata prima per inserirvi alcuni correttivi? Nella riunione di mercoledì dei capigruppo — molto vivace — l'assessore Ardito ha lamentato che « La Stampa » sia stata informata della questione. Si sa anche che all'interno della giunta permangono velate perplessità, e non solo tra i socialisti, sull'opportunità di varare un provvedimento come quello che tende a modificare l'art. 70 del regolamento. E' comunque più una disputa sul « modo » e sui « tempi », che sulla sostanza. Gli assessori socialisti, d'altra parte, sono stati contestati, sia pur benignamente, dal nucleo aziendale del loro partito in una lettera inviata ai capigruppo. La de, per ora, sta alla finestra, ma è probabile che in consiglio l'attacco sarà centrato sulla legittimità del provvedimento. La delibera si richiama infatti all'art. 63 della legge del 1957 per i dipendenti dello Stato. Contemporaneamente cita l'art. 241 del Testo unico della legge comunale e provinciale del 1934. Secondo il parere di alcuni giuristi, la delibera tende dì fatto, a sostituirsi alla legge perché ne supera i limiti. Ciò anche perché vieta qualsiasi attività a fini di lucro, anche le cosiddette « minori », come il commercio per il quale non sia richiesta apposita licenza. Secondo alcuni in questo modo si entrerebbe nella sfera della libertà personale del dipendente travalicandone i limiti. Inoltre nella delibera provinciale non sarebbe contemplato il caso, recepito ad esempio nel regolamento del personale del Comune, dell'autorizzazione prefettizia per consulenze, perizie o arbitrati, casi che si possono applicare particolarmente ai tecnici specializzati della Provincia. Fin qui le osservazioni sull'illegittimità sostanziale. Per quanto riguarda i dubbi sull'« iter », è consuetudine che per le delibere si chieda il parere del segretario generale dell'Ente, il quale, in Provincia, è tra l'altro il capo del personale. Ciò non è successo né prima né durante la riunione della giunta del 22 marzo. La delibera non era iscritta nall 'ordine del giorno ed è stata portata « fuorisacco », come accade sovente nei casi di urgenza. Il segretario generale, dott. Eydoux, ha visto la delibera soltanto dopo la riunione di giunta e ne ha preso atto senza esprimere alcun parere. g. b. Centro Pannunzio — Lunedì 17 aprile, ore 17,45, via Ponza 4 l'italianista prof. Giorgio De Blasi introdurrà un dibattito sul tema: « Teoria e pratica del teatro di prosa, oggi » (proposta e dibattito).

Persone citate: Eydoux, Giorgio De Blasi, Pannunzio