I sindacati hanno rinviato il tema dell'autonomia
I sindacati hanno rinviato il tema dell'autonomia Oggi la conclusione con Lama e Macario I sindacati hanno rinviato il tema dell'autonomia timi mes _ ROMA — Il dibattito sui rapporti interni e con il quadro politico (governo e partiti) è prevalso nettamente ieri al direttivo unitario della Federazione Cgil - Cisl - Uil sulla discussione degli altri due temi affrontati da Benvenuto !nella sua relazione introdutti va, il terrorismo e il programma economico del governo. Pur con sfumature talvolta non indifferenti, si è delineata una convergenza sostanziale delle tre confederazioni sulla lotta contro il terrorismo e una forte critica al programma economico del governo, mentre si è riacceso il contrasto esploso nei giorni scorsi in merito all'autonomia del sindacato dal quadro politico, all'esigenza di una maggiore democrazia interna, al recupero di un ruolo unitario che si è andato progressivamente attenuando negli ul- Camiti aveva richiamato l'importanza del problema nel suo intervento a conclusione della prima giornata di lavori, respingendo l'accusa che l'attacco della Cisl alla Cgil «strumentalizzala dal pei» esprimesse alternativamente «uno scatto di nervi, un miserevole problema di prestigio, o ia difficoltà, per le sue contraddizioni, ad assumere decisioni adeguate alla gravita della situazione». Il problema, aveva insistito Camiti, è ben diverso, molto preoccupante: pur giudicando positiva la creazione di una maggioranza di solidarietà democratica «come l'unica potenzialmente in grado di affrontare la gravissima crisi in atto», il sindacato non può rinunciare ad un giudizio cri-tico rispetto ai contenuti programmatici «senza, per questo, disporsi a rimettere in causa l'autonomia e senza, per questo, assumere come orizzonte dell'azione del sindacato ii livello e il litnite della mediazione fra i partiti». Nessuno contesta ai dirigenti sindacali di rilasciare interviste, ma è evidente che esiste |una questione di autocontrol- I lo, di responsabilità «per non I svuotare gli organismi del poI tere di decisione, se non a I prezzo di crisi laceranti». Le dichiarazioni di Camiti hanno costituito un punto di riferimento costante nei numerosi interventi che si sono susseguiti per l'intera giornata di ieri, talvolta con espres| sioni di consenso. Fra gli al- i segretari confederali Sche- da, Marianetti, Giovannini. Trentin, Zuccherini, per la Cisl il segretario confederale Marini, il segretario generale dei braccianti Sartori, Colom-bo di Milano; per la Uil i se- ; tri, per la Cgil hanno parlato gretari confederali Vanni e Buttinelli; a nome di tutta la Federazione dei lavoratori ! documentò" unUarió" sul terrò" rismo e a un giudizio critico del programma di governo. Il documento accennerà al deli-metalmeccanici, il segretario generale della Uilm, Mattina, Il dibattito si concluderà oggi con i discorsi di Macario e Lama e la replica di Benve-nuto. Si giungerà probabil- mente alla votazione di un cato aspetto dei rapporti in temi e con il quadro politico ma ne rinvierà l'ulteriore approfondimento alla sessione dei consigli generali programmata per giugno proprio al fine di affrontare il tema dell'unità. Scheda ha riconosciuto l'esistenza di problemi di democrazia e di autonomia che « costituiscono la condizione irrinunciabile per l'avanzamento del processo unitario e questi problemi vanno affrontati con coraggio e liberta». Ma non si può ignorare il punto in cui si è arrivati. Di qui, a suo avviso, l'esigenza di I sizione da assumere contro il | | I terrorismo Scheda rinvia di fatt0 un chiarimento interno 1 sugli aspetti di principio, di ! fondo, sollevati dalla Cisl. E, j proprio mentre al «parlamen- | basare il confronto sull'auto i nomia partendo da quelle che i ! sono le questioni concrete j I cne i lavoratori si trovano di r 1 fronte: il giudizio da dare e il ; ; comportamento da tenere nei. | confrontidel governoreja _po- ' ,tino sindacale» parla di autonomia e di democrazia interna, in una intervista ad un settimanale annuncia che la Cgil cambierà la propria organizzazione entro la prima metà del 1979, ridimensionando, in pratica, il ruolo delle categorie che con il loro «protagonismo» hanno talvolta impedito il coordinamento delle politiche rivendicative. Il sindacato farà perno su orGiancarlo Fossi (Continua a pagina 2 in prima colonna)
Persone citate: Giovannini, Lama, Macario, Macario I, Marianetti, Sartori, Trentin, Zuccherini
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