"Ho sentito gli spari, sono accorsa Lorenzo mi è morto tra le braccia"
"Ho sentito gli spari, sono accorsa Lorenzo mi è morto tra le braccia" "Ho sentito gli spari, sono accorsa Lorenzo mi è morto tra le braccia" I Alle 7,30 Franca Cotugno era in cucina. Stava mettendo via la tazza del caffè che il marito, Lorenzo, aveva appena bevuto, prima di uscire come tutte le mattine per raggiungere il carcere di censo Vittorio Emanuele. « Ho sentito sparare, quattro, cinque sei colpi. Ho avuto paura, sono corsa sul balcone. Il cuore mi batteva in gola ». Giù, in strada, ha visto il marito barcollare, cadere a terra, le braccia tese in un ultimo disperato tentativo di difesa. Franca Cotugno è scesa in strada: ir Lorenzo mi è morto tra le braccia. I suoi occhi si sono spenti guardandomi ». Non una parola di odio verso gli assassini: « Certo. Lorenzo aveva paura. Per questo aveva chiesto ed ottenuto il trasferimento: era un rischio per lui passeggiare ogni giorno in questa città. Molte persone gli volevano male, spesso gli stessi parenti dei detenuti che incontrava in carcere ». Una serie di minacce, l'ultima 11 18 gennaio scorso. Sono le 16,10. Lorenzo Cotugno posteggia la sua vettura, una 128, davanti all'ingresso delle Nuore. Qualcuno nasconde sotto il cofano un sacchetto di nailon, con liquido i infiammabile: una fiammata, la vettura è distrutta. Il giorno appresso un volantino del « nucleo proletari comunisti » rivendica l'attentato: « Abbiamo colpito l'auto del noto picchiatore della squadra dei sardi ». Ma Lorenzo Cotugno era siciliano, nato a Milazzo, vicino a Messina. Agente di custodia dal marzo del '68, aveva iniziato la carriera a Palermo. Nel luglio '71, era stato trasferito a Torino, alle « Nuove ». Proprio nella nostra città conobbe e sposò Franca Sabiano, 29 anni, una giovane delle sue terre. Un matrimonio subito rallegrato dalla nascita di una bimba che ha ora tre anni. Daniela. Dicono i parenti: «Una famiglia felice. Lui guadagnava poco, per tirare avanti lei aveva trovato un posto, come operaia alla Facis». Ieri non è andata a lavorare, perché il settore tessile era in sciopero in difesa dei pesti di lavoro. Ricordano i colleghi del Cotugno: « Sempre cortese, gentile. Corretto nel lavoro, con i detenuti, i loro familiari ». Fino ad un anno fa era addetto al casellario, l'ufficio dove i detenuti lasciano, all'arrivo in carcere, tutti i lcro beni personali (denaro, preziosi). Poi gli fu affidato un incarico più delicato, addetto all'ufficio colloqui: doveva controllare i documenti e i permessi dei parenti. Aveva già avuto minacce: lettere e telefonate. Sei mesi I fa un'auto aveva tentato di in- S vestirlo. ; Aggiungono i colleghi: « Una I rifa grama la nostra. Da un lato insultati e attaccati dai detenuti, I dall'altra oberati di lavoro, per l'a proverbiale carenza di persoti naie. Ci minacciano dentro e fuoj ri. In carcere siamo spesso riI cattati dai boss che. disponendo l di molti soldi, si sentono liberi ' di fare tutto ciò che vogliono. Potrà sembrare strano, ma all'Inter1 no del carcere le rapine fdall'o, rologio alle catenine) sono all'orj dine del giorno; le violenze per] sonali anche. Scoprire i colpevoli è impossibile, regna l'omertà assoluta. Soi stessi siamo minac- si ». Seno parole amare, che devono far riflettere. Lorenzo Cotugno aveva chiesto ed ottenuto il tra- ! ciaf: anche fuori dal carcere, dai ! familiari e dai parenti dei reciti sferimento. Sarebbe dovuto tornare nelle sue terre giovedì scorso, il 6, al manicomio giudiziario « Vittorio Madia » dì Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia dì Messina, a pochi chilometri da Milazzo, dove era nato. Poi aveva deciso di rimanere a Torino ancora qualche giorno per facilitare il « passaggio delle consegne », su richiesta del direttore delle Nuove. Proprio ieri mattina da Barcellona Pezzo di Gotto è partito un fonogramma per sollecitarne l'arrivo in quell'istituto oeniten- | ziario. Non ci sarà risposta. I funerali dì Lorenzo Cotugno si svolgeranno demani pomeriggio, alle 14, partendo dalle NuoI ve dove oggi verrà allestita la | camera ardente. II sindaco Novelli, ieri sera si è recato dalla vedova a portarle il cordoglio della città. Quasi alla stessa ora e giunto a Franca Cotugno il telegramma di condoglianze del Presidente della Repubblica. Ezio Mascarino Emanuele Monta L'agente Lorenzo Cotugno con Franca, il giorno delle nozze - La piccola Daniela
Luoghi citati: Barcellona, Barcellona Pozzo Di Gotto, Messina, Milazzo, Palermo, Torino
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