Br sparano al presidente degli industriali a Genova di Paolo Lingua

Br sparano al presidente degli industriali a Genova Ferito alle gambe l'ingegner Schiavetti Br sparano al presidente degli industriali a Genova (Dal nostro corrispondente) GENOVA — Due «killers» delle «Brigate rosse» hanno ferito alle gambe, secondo una ormai triste consuetudine, a colpi di pistola il presidente dell'Associazione industriali di Genova, ing. Felice Schiavetti, 51 anni, padre di' sette figli. L'agguato è awemito ieri mattina, poco dopo le 8, in corso Magenta, una tranquilla arteria della «circonvallazione a monte», dove s'affaccia uno dei più austeri quartieri residenziali della ; città, quello di Castelletto. L'industriale camminava a testa bassa verso il garage per recarsi in auto all'Associazione, quando due giovani, a volto scoperto, che indossavano impermeabili (uno scuro ed uno verde, secondo la vittima) gli si sono parati innanzi sparando alcuni colpi di pistola. Mentre Schiavetti cadeva, raggiunto da cinque colpi (due alla gamba sinistra, due alla destra, uno al mignolo della mano destra), gli attentatori fuggivano lungo salita Sant'Anna, una scalinata di mattoni che collega la città alta al centro di Genova. Nessuno ha scorto i due giovani «brigatisti», che si sono dileguati. La polizia ritiene che abbiano fatto fuoco con pistole automatiche calibro 7,65 munite di silenziatore: nessuno infatti ha udito il rumore dei colpi. Gli sparatori hanno portato via la valigetta «24 ore» del presidente degli industriali genovesi: a detta dello stesso Schiavetti la borsa conteneva soltanto documenti della sua azienda, di nessun valore e importanza. Schiavetti è stato portato all'ospedale di San Martino da un'ambulanza, chiamata da alcuni passanti che lo avevano soccorso. I medici gli hanno riscontrato una frattura al femore della gamba sinistra e altre ferite più lievi. La prognosi è di ottanta giorni, salvo complicazioni. Schiavetti, che è apparso choccato, ma abbastanza calmo, è stato poi sottoposto a un primo intervento operatorio, presso la clinica ortopedica per il colpo al femore, che è la ferita più grave. Ha detto di non aver fatto in tempo a rendersi conto di quanto accadeva e di aver avvertito solo a terra le trafitture ed il bruciore dei j colpi. «Non è un fatto personale, questo — ha mormorato — è per la carica che ricopro, j Ma non bisogna perdere il i controllo dei nervi». Schiavetti da tre anni rico- E| pre la carica di presidente dell'Associazione industriali: Iè considerato un leader mo- j| deratamente progressista, vicino alla «linea Carli» in sede di Confindustria. E' stato eletto anche con l'appoggio dei «giovani industriali». Ha sempre intrattenuto buoni rapporti con il mondo sindacale e con i partiti di sinistra. E' considerato un «mediatore». La sua azienda è vecchia, solida, fondata nel 1861 dal nonno di Schiavetti (che si chiamava a sua volta Felice) nel quartiere di Cornigliano, negli anni della prima industrializzazione di Genova: produce, come allora, reti metalliche e strutture meccaniche. Lo stabilimento è ora trasferito a Stazzano, in provincia di Alessandria. Ha un fatturato annuo di sette mi¬ liardi e circa trecento dipendenti, compresi quelli della rete commerciale. Le «Brigate rosse» hanno rivendicato, mezz'ora dopo l'attentato, l'azione del «commando». Una voce maschile ha annunciato al quotidiano del pomeriggio Corriere Mercantile il ferimento del «servo dello Stato Felice Schiavetti». Ha anche avvertito che seguirà un comunicato, che però non è ancora pervenuto. Felice Schiavetti, da molti anni, era amico personale del professor Filippo Peschiera, docente universitario, leader della sinistra democristiana, al punto che alcuni anni fa, appena l'industriale era stato nominato presidente r'ella sua categoria, si eri parlato d'una direzione generale dello stesso Peschiera. Schiavetti e ii fratello Piero, contitolare dell'azienda di famiglia, avevano inoltre aiutato in passato lo stesso prof. Peschiera a finanziare gli istituti di ricerca che egli aveva diretto. Ora il fatto che tre mesi fa Peschiera sia stato vittima d'un medesimo attentato (venne ferito anche lui da brigatisti che s'erano introdotti una sera nel suo ufficio) fa pensare che tra i brigatisti genovesi vi sia un «basista» che abbia frequentato, forse verso la metà degli Anni Sessanta, o le scuole dirette dal docente dsmocristiano o comunque gli ambienti confindustriali. Paolo Lingua ' ; Felice Schiavetti

Luoghi citati: Alessandria, Genova, Stazzano