Doppio lavoro? Sia licenziato
Doppio lavoro? Sia licenziato Doppio lavoro? Sia licenziato L'amministrazione provinciale di Torino sta predisponendo una delibera in base alla quale sarà dichiarata la decadenza dall'incarico per tutti quei dipendenti per i quali sì sia accertata una seconda occupazione. In altre parole: doppio lavoro agitale licenziamento in tronco. Il problema è stato esaminato ieri mattina dalla Commissione personale, presieduta dal socialista Giovanni Panzìnì. Vi è un accordo sostanziale sulla questione, portata avanti dal vice presidente Ardito: soltanto si è deciso di csamimre attentamente in Commissione ogni singolo caso di presunta decadenza. Anche le organizzazioni sindacali st sarebbero dichiarate favorevoli a un'azione moralizzatrice di questo tipo. Di certo, se la delibera verrà approvata dai consiglio, in molti settori dell'amministrazione provinciale potrebbero aprirsi improvvisi vuoti. Sembra, ma la notizia non è ufficiale, che sulla base di una prima inaagine riservata, compiuta dagli uffici del personale, almeno 400 dei 2.T00 dipendenti dell'Ente avrebbero una seconda occupazione. In particolare geometri e ingegneri degli uffici tecnici produrrebbero progetti in proprio o per conto di studi privati. Vi sarebbero anche degli avvocati impegnati in cause estranee all'amministrazione provinciale. Il fenomeno sarebbe molto diffuso. Nella discussione in commissione si è appreso che lo scorso anno sarebbe stato licenziato un dipendente provin¬ ciale che aveva aperto un negozio da parrucchiere. In pratica si presentava al lavoro soltanto il 27 per ritirare lo stipendio. Gli altri giorni era impegnato in barbe e capelli. Se da una parte vi saranno dei consensi per l'opera di moralizzazione che si vuole portare avanti, dall'altra nasceranno dei problemi sulla gestione del provvedimento. Come verranno fatti gli accertamenti? Su quale base potrà partire un'indagine? Chi potrà farla? C'è obiettivamente il rischio di incentivare le delazioni. D'altra parte l'i sono dei casi macroscopici di doppio lavoro sui quali, in un momento tanto diffìcile per l'occupazione, non è possibile transigere. g. b.
Persone citate: Giovanni Panzìnì
Luoghi citati: Torino
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