Via Roma, salotto di Torino

Via Roma, salotto di Torino Ha perso il suo smalto, bisogna ridarglielo Via Roma, salotto di Torino Un impegno di collaborazione tra Comune e negozianti perché torni ad essere luogo d'incontro - Sarà migliorata l'illuminazione, più curata la pulizia - Anche le strade saranno riassestate (stanziati due miliardi) - Per il Valentino, 200 milioni Il centro con le vetrine lussuose, con le sedi di rappresentanza delle banche e delle maggiori aziende, con i ristoranti, i ritrovi è 11 gioiello della città, quello che si ama presentare con orgoglio ai turisti. Dalla periferia povera, sfilacciata in un tessuto urbano che rischia di precipitare nel degrado, la gente è attratta verso il centro come luogo di svago, alla ricerca di una realtà diversa da quella di chi vive nei formicai delle barriere operaie. Ecco il simbolo del benessere rappresentato da via Roma: la strada più centrale, per anni più illuminata, più invitante di Torino, portata ad esempio per la sua pulizia. Emporio commerciale senza pari in una metropoli cresciuta non tanto «a misura d'uomo», quanto «a misura del denaro», della possibilità di spendere. Ma questa passeggiata che scorre diritta, sotto magnifici portici e fra 180 negozi, da Porta Nuova, alle piazze Carlo Felice, S. Carlo, sino a piazza Castello, è ancora — ed è solo — tutto questo? E' sempre quel salotto accogliente, pulito, mèta domenicale di torinesi e piemontesi? Molti temono di no. Il centro d'affari rimane intatto, ma il cittadino, l'ospite, possono avere l'impressione del mutamento, di una trasformazione in peggio del «cuore di Torino»: i marciapiedi sono meno puliti di un tempo, l'illuminazione meno smagliante, gli addobbi quasi spariti, mentre fioriscono le scritte ed i manifesti sui colonnati, sui muri, dappertutto. E' il segno della crisi, di una stagione tormentata, è il messaggio di uno stato d'animo, che purtroppo danneggia l'immagine di Torino, di ima città che si sta preparando ad accogliere oltre due milioni di ospiti per l'ostensione della Sindone, tra agosto ed ottobre. Come reagire? Come vincere la violenza sottile, psicologica o forse solo dettata da cattiva educazione di coloro che imbrattano i muri, devastano i cestini dei rifiuti o gettano a terra il pacchetto di sigarette vuoto? Questa preoccupazione, fra le altre, ha indotto i commercianti di via Roma ad organizzarsi. La loro associazione opera dal 1972, ma mai come oggi si sente impegnata nel recupero e nel rilancio della città. E non solo dal punto di vista commerciale. Mercoledì pomeriggio una sua delegazione (il presidente Maria Luisa Rossi, il vice presidente Ermes Previato, il segretario Federico Patrucco con il presidente dell'Assooiazione commercianti Grandini ) si è incontrata a Palazzo civico con il sindaco Novelli e gli assessori Scicolone e Rolando. Una riunione di lavoro, in cui sono emerse le intenzioni e le esigenze di una fra le più belle vie di Torino. Ecco il punto principale del programma presentato ed accettato da Novelli: «Via Roma deve ritornare ad essere il "centro d'incontri" delia città: bisogna riscoprirne le tradizioni più antiche e più belle». Perciò l'illuminazione ;lovrà essere migliorata, «assicurandone successivamente un'attenta manutenzione». Saranno emesse — e fatte osservare — le ordinanze per tenere puliti i marciapiedi, gli immobili e le piazze; le due chiese di piazza S. Carlo verranno valorizzate con un'opportuna illuminazione; il monumento centrale del «Cavai 'd Brons» sarà liberato dalle attuali sovrastrutture e ripresentato nella sua interezza classica; sarà varata (con la collaborazione del Comune) una «presenza floreale» lungo i 1800 metri di colonnato; verrà assicurato un regolare servizio di controllo da parte dei vigili urbani. Ultima proposta: i commercianti potranno esporre nelle vetrine la più completa documentazione storica di Torino dal 1300 ad oggi. Questo programma è contenuto in poche righe, ma per la città sono parole di speranza. L'impegno del cittadino, associato o meno, è sempre un dato positivo per superare un individualismo sfiduciato, per salvare la comunità. L'esempio di via Roma si sta allargando. Lo stesso fenomeno ha preso avvio tra i commercianti di via Garibaldi. Ma non è sufficiente. Sarà necessario l'impegno di tutti, rincontro fra amministratori e cittadini. In primo luogo perché il centro storico, la città non si limitano a via Roma o a via Garibaldi. Ci sono i vicoli della vecchia cittadella, le periferie disadorne e malcurate. Se la civica amministrazione lo vorrà, potrà far valere l'ordinanza che impegna gli esercenti, i proprietari d'immobili a pulire i marciapiedi antistanti le loro abitazioni. E' un primo passo. Il buon esempio comunque deve venire — come sempre — dall'alto. Il Comune ha stanziato circa 2 miliardi per riassestare le strade sconnesse; altri 200 milioni serviranno per ridare l'antico volto al Valentino. Le premesse ci sono: con la buona stagione Torino dovrebbe divenire un cantiere per presentarsi agli oltre 2 milioni di ospiti che, tra agosto ed ottobre, visiteranno la Sindone, nella sua veste più bella. Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: Carlo Felice, Ermes Previato, Federico Patrucco, Giuseppe Sangiorgio, Maria Luisa Rossi, Novelli, Scicolone

Luoghi citati: Torino