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Cgil - Cisl - Uil precisano le critiche al progetto economico del governo Si riunisce questa mattina la segreteria unitaria Cgil - Cisl - Uil precisano le critiche al progetto economico del governo I contrasti sui medi e i tempi per ottenere da Andreotti un riscontro preciso alle richieste - Dissenso nella confederazione sull'autonomia dei sindacati dai partiti Roma, 3 aprile. L'attività dei sindacati riprende in pieno dopo la pausa determinata prima dal tragico agguato di via Fani, poi dal congresso socialista. La segreteria unitaria della Federazione Cgil-Cisl-Uil si riunisce domani per esaminare il programma economico del governo in rapporto alla piattaforma approvata dall'assemblea dei delegati e discutere la relazione che farà Benvenuto al comitato direttivo convocato per l'il e il 12 aprile. Sembra scontato che la segreteria confermerà i giudizi critici espressi nei giorni scorsi dai comitati esecutivi della Cisl e della Uil e dal consiglio generale della Cgil, ma certamente in maniera più articolata riferendosi al testo integrale delle dichiarazioni programmatiche di Andreotti. Affioreranno nuovamente i contrasti sui modi e i tempi dell'azione per ottenere un riscontro preciso alle proposte sindacali, ma soprattutto riemergerà il dissenso sull'autonomia delle confederazioni dei lavoratori dal quadro politico, in specie della Cgil dal pei. La Cisl solleciterà un chiarimento, richiesto anche dalla Ui), sul modo di gestire la piattaforma dell'Eur e sull'atiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiMMiiiiiiiiimim teggiamento da assumere nei confronti del governo dopo l'ingresso del partito comunista nella maggioranza. La Cgil, finora molto prudente per evitare l'acuirsi delle polemiche e dei contrasti all'interno del movimento, sarà disponibile in questo senso: forse già nell'incontro di domani, comunque prima della sessione del direttivo unitario, il problema potrà essere affrontato e probabilmente risolto. «Io spero — osserva il segretario confederale della Uil Vanni, esponente della componente repubblicana — che il dibattito tra le confederazioni avvenga sulle cose concrete e non sulle affermazioni filosofiche. E' indispensabile, invece, riprendere il dibattito sull'emergenza economica, che occupava un posto preminente prima che ci trovassimo di fronte all'emergenza del terrorismo». Con il governo un nuovo confronto potrebbe essere avviato a metà aprile, subito dopo le conclusioni del «parlamentino sindacale». Fra i temi concreti in discussione, sia in segreteria che al direttivo, assume particolare rilievo quello della politica salariale e della revisione della struttura della retribuzione, che sono strettamente connessi all'assetto economico, sociale, istituzionale e alle capacità di controllo dell'azione sindacale. Per il sindacato italiano — rileva la rivista della Cisl Contrattazione — che ha sempre più caratterizzato il suo impegno verso un profondo mutamento degli equilibri economici e sociali, la politica salariale costituisce una parte essenziale della strategia rivendicativa complessiva e, quindi, essa non può prescindere da quanto avviene sul fronte dei prezzi, delle tariffe, dell'occupazione. «Certo — aggiunge la rivista — la politica salariale non può svolgere un ruolo di semplice "valvola di compensazione" rispetto ai risultati ottenuti sulle questioni più generali, ma è comunque certo che qualsiasi politica salariale può essere definita solo con un minimo di certezza di medio periodo sull'andamento delle variabilichiave del sistema economico. Quelle variabili, cioè, che hanno conseguenze dirette sul potere di acquisto dei salari o sui livelli occupazionali». Mentre si preparano le piattaforme per il rinnovo di circa 30 contratti nazionali riguardanti più di quattro milioni di lavoratori, un chiarimento preliminare sulla ristrutturazione del salario può avere notevole influenza a favore di certe scelte, piuttosto che di altre. I vari aspetti saranno approfonditi in un convegno ristretto organizzato dalla Federazione Cgil-Cisl-Uil per la fine di aprile. Giancarlo Fossi Luigi Macario