Lefebvre verrà operato a Regina Coeli l'inizio del processo rinviato a maggio

Lefebvre verrà operato a Regina Coeli l'inizio del processo rinviato a maggio Lockheed: malato alla prostata il maggior imputato Lefebvre verrà operato a Regina Coeli l'inizio del processo rinviato a maggio Convocata per lunedì prossimo in udienza pubblica la Corte Costituzionale che fisserà la nuova data - Gli istituti di credito svizzeri hanno risposto solo in parte alle richieste italiane Roma, 3 aprile. Il processo per lo scandalo Lockheed, che doveva cominciare lunedì prossimo a Palazzo della Consulta, verrà rinviato perché, fra sette od otto giorni al massimo, Ovidio Lefebvre d'Ovidio sarà sottoposto ad un intervento chirurgico sulla prostata. Il prof. Ulrico Bracci ha accettato l'incarico di compiere l'operazione nel centro medico del carcere di Regina Coeli ponendo soltanto una condizione: che, cioè, gli sia consentito di procedere con l'aiuto della sua équipe. L'illustre urologo ha chiesto una settimana di tempo per il completamento delle analisi e la preparazione tecnica del paziente, ma si è rifiutato di fare qualsiasi previsione sulla degenza: forse un mese, forse meno. Tutto lascia supporre che il dibattimento, dopo questo contrattempo, potrebbe avere inizio nella prima decade di maggio. La decisione di fissare nuovamente il processo sarà presa dal presidente della Corte Costituzionale: ma dopo avere avuto notizie precise sul decorso della malattia. Per il momento, è certo soltanto che lunedi prossimo i 31 giudici (titolari e aggregati) si riuniranno nell'aula all'ultimo piano del Palazzo della Consuta per rinviare ufficialmente a nuovo ruolo il dibat- timento dopo avere constatato che uno degli imputati — Ovidio Lefebvre d'Ovidio — ha un legittimo impedimento ad intervenire. Poi, in seguito, stabilita la nuova data, tutti gli interessati al processo (giudici, imputati ed avvocati) saranno, avvertiti sul giorno della convocazione. Domani, intanto la corte si riunisce in camera di consiglio per studiare la situazione dopo questi ultimi avvenimenti. Tutto è pronto, comunque, perchè la macchina si metta in moto a Palazzo della Consulta: i commissari d'accusa (prof. Smuraglia, prof. Dall'Ora e prof. Marcello Gallo) hanno chiesto che siano interrogati 120 testimoni tra i quali anche i dirigenti della Lockheed i quali, ovviamente, non varcheranno mai l'Atlantico perché corrono il rischio d'essere incriminati anche lo-ro per concorso in comizio- ne; i difensori degli imputati stanno preparando le liste dei loro testimoni che non do- vrebbero essere numerosi. Sono arrivati, intanto, gli ultimi documenti che completano così il materiale raccolto nel supplemento d'istruttoria compiuto dalla Corte Costituzionale. Vengono dalla Svizzera con le risposte (molto scarse) delle banche alle quali il giudice istruttore Giulio Gionfrida ha chiesto indicazioni per accertare se gli attuali imputati hanno avuto mai assegni nel periodo cruciale dello scandalo Lockheed: giugno 1970-novembre 1971. Gli istituti di credito svizzeri, venendo meno ad un loro principio tradizionale d'essere estremamente riservati sui loro clienti, hanno risposto soltanto in parte alle rlchie ste italiane. Hanno negato ogni informazione su coloro che eventualmente non erano indicati come imputati nel processo per lo scandalo Lockheed; si sono limitati a dire soltanto che il conto «Star» n. 161161 del Credito Svizzero di Chiasso luT quale "V finito l'8 giugno 1970 ur_ assegno di 250 mila dollari che proveniva presumibilmente dalla Lockheed come una delle prime «tangenti» era intestato alla Contrade, una società alla quale erano legati Ovidio ed Antonio Lefebvre d'Ovidio. Ma non hanno voluto dire chi ha prelevato il denaro perché — è stata la spiegazione — il beneficiario dell'assegno non è tra gli imputati.

Persone citate: Antonio Lefebvre D'ovidio, Dall', Giulio Gionfrida, Lefebvre, Marcello Gallo, Ovidio Lefebvre, Smuraglia, Ulrico Bracci

Luoghi citati: Roma, Svizzera