Divario atomico tra due potenze

Divario atomico tra due potenze Divario atomico tra due potenze La visita di Breznev e del ministro della Difesa Ustinov alle voennye gorodki, le basi militari sovietiche in Siberia, è, tra gli altri motivi politici, un chiaro avvertimento ai cinesi della potenza che sfidano quando il vice premier Teng Hsiao-ping afferma che prima o poi la guerra con i russi è inevitabile. Già in febbraio Pechino aveva annunciato nuovi incidenti sul confine con la Mongolia, e piii recentemente ha rifiutato la proposta di normalizzare i rapporti con Mosca, chiedendo anzitutto il ritiro del massiccio concentramento di truppe sovietiche dalle zone di frontiera. Le 45 divisioni (11-12 mila uomini ognuna) che circondano la Cina, dal Sinkiang al Pacìfico, armate con missili nucleari tattici SS-12 (con portata di 800 chilometri) sono sempre in grado di lanciare un «Blitzkrieg» su tre principali direttrici d'attacco. La prima con undici divisioni, dalla Transbaikalia (Siberia centrale) e 4 dalla Mongolia; la Idi questi fattori ! seconda con le 10 divisioni del secondo comando per l'Estremo Oriente, dalla zona di Khabarovsk; e la terza con le venti divisioni del primo comando dell'Estremo Oriente, basato a Vladivostok. L'attacco verrebbe sostenuto dai 1200 aerei tattici delle nuove basi in Siberia Occidentale, nonché da circa 180 bombardieri nucleari a lungo raggio, tra cui i primi supersonici «Backfire». A colpire in profondità qualsiasi punto del territorio cinese contribuirebbero poi i nuovi missili SS-20 a testate atomiche multiple indipendenti Mirv, senza contare che tutto ciò rappresenterebbe meno di un quarto dell'intera potenza militare sovietica. I cinesi si trovano tuttora in evidenti condizioni di inferiorità, specie dal punto di vista tecnologico. Pechino dispone oggi di un minimo deterrente nucleare valutato ad almeno 300 testate atomiche (l'Urss ne ha oltre 3800) ma difetta ancora fortemente di missili vettori. Il suo primo missile intercontinentale SSX3, con portata di 5 mila km, è stato appena esperimentato nel 1976-77 per lanciare satelliti e alcuni esemplari potrebbero essere operativi entro il 1980. Sono invece operativi nel Nord-Est della Cina 40 missili Irbm a raggio intermedio CSS-2 (portata 2800 km), teoricamente in grado di colpire la Russia Europea, ed altri 30-40 CSS-1 (portata 1200 km) insieme a 80 vecchi e lenti bombardieri TU16 (raggio d'azione 3200 km). Una efficace rappresaglia atomica cinese è inoltre limitata dal fatto che tutti i suoi missili sono a combustibile liquido, il che implica 36 ore di tempo necessario per preparare il lancio, piuttosto tardi in confronto ai pochi minuti occorrenti per i mìssili sovietici a propellente solido. Per il resto, sia i 10 mila carri armati sia i 5200 aerei cinesi sono in maggioranza vecchi modelli sovietici sorpassati da 10-15 anni. Una nuova generazione di armi, tra cui caccia-bombardieri, carri armati, missili anticarro, è in via di sviluppo anche con l'aiuto occidentale (motori d'aereo SpeyRolls Royce). Tuttavia, secondo un recente studio francese, apparso sulla «Revue de Défense nationale», occorreranno ancora dieci anni prima che la Cina sia pienamente in grado di contrastare a lutti i livelli un eventuale at-1 tacco sovietico. Per il momento Pechino si basa molto sull'impressionan'e forza numerica del suo esercito, quasi 4 milioni di nomini, ed una strategia difensiva che lascia le frontiere non eccessivamente guarnite, e il grosso delle truppe in posizione più arretrata, per evitare l'accerchiamento da tre direzioni diverse. Una volta invaso il territorio cinese in profondità, le colonne sovietiche si vedrebbero aggetto di fortissimi contrattacchi, specie alle linee di comunicazione e di rifornimento, tuttora uno dei punti ieboli della loro pur eccellente macchina da guerra. Il nerbo delle 136 divisioni cinesi, in particolare metà di quelle corazzate, gran parte dell'aviazione e un terzo della marina, è infatti concentrato a difesa delle due regioni chiave di Pechino e di Shenyang. Inoltre, negli ultimi anni i cinesi hanno attuato un imponente programma di difesa civile, costruendo rifugi che nelle maggiori città e centri industriali dovrebbero proteggere V80 per cento della popolazione. Tenendo conto così come spnddilCgvandvsdpf|del graduale ammodernamento dell'esercito di liberazione popolare, favorito dalla nuova leadership di Hua Kuofeng, appare evidente come il costo di un attacco di sorpresa, in termini politici e militari, è destinato a diventare sempre più proibitivo per i marescialli del Cremlino. Sergio A. Rossi

Persone citate: Breznev, Sergio A., Teng, Ustinov