Accordo economico tra Cina ed Europa

Accordo economico tra Cina ed Europa Cerimonia "storica" ieri a Bruxelles Accordo economico tra Cina ed Europa Bruxelles, 3 aprile. La Cina e la Comunità economica europea hanno firmato oggi a Bruxelles il loro primo accordo commerciale. L'accordo, che era stato definito all'inizio di febbraio, è di tipo non preferenziale e comprende la clausola di nazione più favorita. Il trattato è stato firmato dal ministro del Commercio estero cinese, Li Kiang, e dal ministro degli Esteri danese, Knud Boerge Andersen, attuale presidente di turno del consiglio Cee, e da Wilhelm Haferkamps, responsabile degli affari esteri della Commissione europea. Secondo l'accordo, che avrà una durata dì cinque anni, la Cee e la Cina s'impegnano a favorire le loro reciproche esportazioni ed a consultarsi prima di varare importanti misure commerciali come quelle di imporre tariffe o contingentamenti. La Cee, inoltre, si impegna a una maggiore flessibilità per quanto concerne le importazioni cinesi. Sul buon funzionamento dell'accordo — raggiùnto dopo tre anni di trattative — veglierà una commissio¬ ne mista che si dovrà riunire una volta l'anno. Cee e Cina hanno allacciato rapporti diplomatici nel maggio 1975; negli ultimi anni, i loro scambi commerciali sono costantemente aumentati senza tuttavia raggiungere un volume rilevante. Le importazioni comunitarie sono passate dai 722 milioni di unità di conto europee del 1974 agli 858 del 1976, le esportazioni da 807 a 1153 milioni di uce. Haferkamps ha sottolineato l'importanza politica, oltre che economica, dell'evento. Un attacco della Tass La « Tass » critica aspramente l'accordo affermando che esso si pone «obiettivi antlsovletlci» e che è un pretesto per permettere alla Cina di accedere all'arsenale militare occidentale. La dura reazione dell'agenzia all'accordo si aggiunge al numerosi e pesanti attacchi sferrati negli ultimi giorni contro Pechino In concomitanza con il viaggio di Leonld Breznev verso le frontiere sovietiche con la Cina. La «Tass» sostiene che 1' accordo Armato a Bruxelles «va oltre 1 fini puramente commerciali ed assume certamente un significato politico».

Persone citate: Breznev, Knud Boerge Andersen, Wilhelm Haferkamps