Brescia: l'istruttoria è nulla per la difesa di Giuliano Marchesini

Brescia: l'istruttoria è nulla per la difesa Tentativo di far saltare il processo Brescia: l'istruttoria è nulla per la difesa La Corte però ha respinto tutte le eccezioni (Dal nostro inviato speciale) Brescia, 3 aprile. Com'era previsto, la difesa ha tentato di demolire l'istruttoria sulla strage nera di piazza della Loggia: un abbattersi di eccezioni preliminari sull'impalcatura costruita dal sostituto procuratore Francesco Trovato e dal giudice istruttore Domenico Vino. Gl'interventi degli avvocati hanno occupato per intero questa udienza, in un clima teso. Se «saltava» l'inchiesta, l'eccidio fascista di quattro anni fa ripiombava nelle tenebre. Dopo due ore e mezzo di camera di consiglio la Corte d'assise ha accolto soltanto una delle istanze, ma non ha ritenuto che per questo debba smantellare la sentenza di rinvio a giudizio. Il processo continua. Il primo attacco all'istruttoria viene dall'avvocato Bordoni, che difende Nando Ferrari, uno dei principali imputati. E il bersaglio è Ugo Bonati, un bresciano di 24 anni, considerato più che altro un «supertestimone», anche se figura nella lista degli accusati per reticenza. Il 25 luglio del 1975, questo giovane venne prelevato dagl'inquirenti e condotto davanti la casa di Nando Ferrari: «E' qui — gli chiesero — che la mattina della strage venisti a prendere qualcuno?». Lui rispose di sì. Ora, l'avvocato Bordoni chiede la nullità di quella «ricognizione» compiuta dagl'investigatori, osservando che nella circostanza non era presente un difensore. S'infittisce la pioggia delle eccezioni. Obiettivi dell'intervento dell'avvocato Frattini, che difende Arturo Gussago, sono due dei personaggi che, per quanto riguarda l'attribuzione delle responsabilità, si trovano al margine di questo processo. Il primo, naturalmente, è Ugo Bonati: il giovane avrebbe accompagnato i presunti autori della strage nel bar dove il commando tenne una sinistra riunione e poi in piazza della Loggia. Il legale chiede perché Bonati non sia stato incriminato, anziché per reticenza, per concorso in strage. Si ritiene che l'argomento sia sufficiente per proporre la nullità della sentenza di rinvio a giudizio. L'altro personaggio al centro del discorso dell'avvocato Frattini è Ombretta Giacomazzi, ventunenne bresciana, figlia dell'ex titolare di una pizzeria dove spesso s'adunavano i fascisti. Davanti ai giudici della corte ^'assise, la ragazza è chiamata a rispondere di reticenza, per i suoi ostinati silenzi durante gl'interrogatori cui fu sottoposta nei giorni «caldi» dell'inchiesta. C'è un brano drammatico, nelle pagine dell'istruttoria, che si riferisce alla tragedia di Silvio Ferrari, lo studente neofascista dilaniato dallo scoppio di una bomba che stava trasportando sulla motoretta, nove giorni prima dell'eccidio di piazza della Loggia (quella morte è attribuita dagl'inquirenti agli stessi fascisti, sono accusati di omicidio premeditato Erman-1 no Buzzi e Nando Ferrari, che non è parente della vittima). «La bomba —raccontò la ragazza in istruttoria — doveva essere ritardata. Sentii dire: salta per aria prima del treno, ci liberiamo di lui. Silvio era schifato. Non voleva saperne più. Non aveva il coraggio di denunciare gli altri, ma voleva togliersi dalle con-| seguenze. Buzzi aveva detto che quelli che vogliono to- > gliersi dall'organizzazione o\parano all'estero o si ammazzano. Avevano dato un impegno anche a me. Lo facevo per spirito di avventura. Mi piacevano i loro discorsi. Dissero: faremo convincere Silvio da Nando a mettere la bomba. Se non ci riesce Nando, devi cercare di farlo tu. Nando, però, riuscì a convincerlo e io non intervenni». Questa la tormentata deposizione, di Ombretta Giacomazzi. Ora, l'avvocato Frattini domanda rer quale motivo non sia stata contestata alla ragazza l'accusa di concorso in omicidio. Evidentemente, gl'inquirenti hanno ritenuto che gli elementi non fossero tali da indurre a caricare sulle spalle di Ombretta la pesantissima imputazione. Ma il legale, dato che la rievocazione del dramma di Silvio Ferrari è connessa a questo processo, insiste nel sostenere la nullità di tutta l'istruttoria. Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Brescia