Sanremo: crociata o film per diversi?

Sanremo: crociata o film per diversi? Parla lo scenografo "gay" Crisp Sanremo: crociata o film per diversi? Alti e bassi della Mostra del Cinema d'autore (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 19 marzo. La 21" Mostra internazionale del film d'autore che si concluderà a Sanremo giovedì 23 è lo specchio fedele dell'attuale bonaccia che impigrisce registi impegnati e artisti d'avanguardia: povertà d'idee, carenza d'entusiasmo, pare quasi non ci sia più niente da dire. «La spiegazione — ha dichiarato Nino Zucchetti, direttore della mostra — è soprattutto di natura economica. E' sempre più difficile trovare il capolavoro perché questi film da sempre non hanno una distribuzione normale tra le sale cinematografiche. Non vengono proiettati perché giudicati "diversi", troppo impegnativi. E quindi chi li produce, spesso non riesce a recuperare neppure i soldi della pellicola. E' inevitabile che molti abbandonino il filone culturale per quello commerciale. La vita è fatta anche di soldi, di conti, di spesa e guadagno». Il film d'autore è condannato dunque a morire? «Il futuro — conclude Zucchetti — si presenta senza dubbio molto nero. Il festival di Berlino, per esempio, è stato un fallimento. Vi ho visto partecipare due o tre lavori che io avevo scartato per il Sanremo. Credo però che attraverso la continuità di mostre serie, sarà possibile a tempi brevi riavere una grande produzione di qualità. Attualmente abbiamo la crisi ma l'avvenire è di questi film perché sono le nuove generazioni a volerli. James Bond e soci non incantano più». A Sanremo partecipano quindici nazioni: Australia, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Iran, Italia, Norvegia, Polo nia, Portogallo, Sri Lanka, Turchia, Ungheria e Usa. Ogni giorno vengono proiettati cinque film. Manca però il capolavoro. Temi dominanti della mostra sanremese, la donna, ì suoi problemi d'essere, il femminismo, la sua emancipazione. Atta regista ungherese Marta Meszaros è dedicata la personale di quest'anno. Quarantasette anni, studiosa attenta dei problemi del sesso, ha realizzato 25 film di lungo e cortometraggio. Tutte le sue opere hanno la donna come epicentro. «Non sono però — ha dichiarato la regi- sta — una femminista come l'intendete voi. Parlo di donne perché sono una donna, ma amo gli uomini, e non posso immaginare una società senza uomini. Delle donne mi interessa soprattutto la loro situazione di assoggettamento storico, sociale e sentimentale. Noi donne, stiamo marciando verso un'indipendenza. Fino a ieri i problemi della coppia, per esempio, erano centrati sull'intesa sessuale, sul sesso di gruppo, sulle comuni, la distruzione dei quadri familiari. Ora, invece, ricerchiamo un compagno nel partner: uomini e donne ricercano l'uno nell'altra, più che un partner sessuale, un compagno e un amico». E' difficile per una donna dell'Est la professione di regista? «In Ungheria — conclude — no. Realizzare un film, a me donna, pone gli stessi problemi che ha un regista uomo. Certo, a volte, qualcuno mi trova bizzarra. Penso però che ci siano più pregiudizi nel vostro Paese. So per esempio, che la vostra Cavalli, che io ammiro moltissimo, nonostante il successo dei suoi Portiere di notte e Al di là del bene e del male ha delle difficoltà». A Sanremo tra i vari attori e registi impegnati alla Mostra ci sono anche Alessandro Cane, che ha firmato Un amore di Dostoevskij con JeanMarc Bory e Angelica Ippolito, messo in onda dalla tv, Raoul Ruiz, l'attrice indiana Dharmasena Pathiraja e gli inglesi Gold e Quentin Crisp. «Per la televisione — ha dichiarato Cane — ho confezionato un'opera di cinque ore e mezzo. A Sanremo è stato visto in anteprima il film che tra breve verrà distribuito in tutte le sale cinematografiche. Dura circa due ore». Quentin Crisp è lo scenografo de II funzionario nudo, l'opera presentata da Jack Gold. E' un omosessuale, il film è la sua autobiografia. «E' stato — ha detto Crisp — un po' come guardarmi allo specchio. Racconto della mia decisione giovanile di vivere una vita "diversa" in accordo però con la natura. Analizzo anche i cambiamenti degli omosessuali a partire dagli Anni Venti, le loro crociate per essere accettati». C'è attesa infine per il film turco Gli spiriti maligni dell'Eufrate che verrà proiettato domani sera. Le autorità di quel Paese lo hanno censurato impedendone la programmazione. Per Sanremo si tratta di una anteprima mondiale. Roberto Basso