Aspro polemica a Taranto: rifiutato l'aborto a dieci donne che sono affette dalla rosolia
Aspro polemica a Taranto: rifiutato l'aborto a dieci donne che sono affette dalla rosolia Come si difende il ginecologo di fronte ai pericoli per i nascituri Aspro polemica a Taranto: rifiutato l'aborto a dieci donne che sono affette dalla rosolia Taranto, 12 marzo. Polemiche all'ospedale civile di Taranto. Il primario del reparto ostetrico, dottor Ciasca, ha rifiutato l'aborto a 10 donne affette da rosolia. Le gestanti, preoccupate dalla malattia che in sè non ha mente di pericoloso per chi è colpito ma può arreca! re gravi danni al nascituro, I si erano rivolte al medico per interrompere la gravidanza. « Siccome a certa gente non basta la mia parola — ha detto Ciasca — mi sono premunito facendo rispondere dal direttore sanitario dell'ospedale, dott. Spizzirri, il quale, essendo a conoscenza della legge che permette l'aborto terapeutico solo quando è seriamente compromessa la salute della futura madre, ho rifiutato di procedere all'interruzione di gravidanza ». Quando è pericolosa la rosolia? « Il pericolo maggiore è quello di una menomazìo- ne e avviene nel primo trimestre della gravidanza, con un'incidenza del rischio del 90 per cento dei casi. Al quarto mese il rischio sì abbassa al 50 per cento e dopo scompare del tutto ». Ma a Seveso, gli è stato obiettato, si sono compiuti aborti perché le donne contaminate dalla diossina rischiavano di partorire bambini malformi. « Sì, è vero. E per questo non vorrei si speculasse su questa faccenda. E' vero che a Seveso hanno fatto aborti terapeutici non proprio secondo la legge, ma è anche vero che la clinica ostetrica, poi, si è spaccata in due, fra abortisti e antiabortisti e che poi sono intervenute anche le femministe ». Meglio lasciare tutto com'è, dunque, per il dottor Ciasca. La legge, dopo la sentenza della Corte costituzionale del 18 febbraio '75, è chiara. « Non è stato neppure necessario — ha aggiunto — rivolgersi alla magistratura per chiarimenti ulteriori ». Di un chiarimento, forse, il dott. Ciasca avrà bisogno quando una di quelle donne, ora terrorizzate di portare in grembo un bimbo menomato, si troverà ad affrontare la vita con un figlio sordomuto, o con anomalie cardiache. La legge, a questo punto, starà zitta e il dott. Ciasca dovrà trovare il « chiarimento » nella sua coscienza.
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