Amnistia e condono (2 anni?) il provvedimento quasi pronto di Guido Guidi

Amnistia e condono (2 anni?) il provvedimento quasi pronto Potrebbe essere uno dei primi atti del nuovo governo Amnistia e condono (2 anni?) il provvedimento quasi pronto Roma, 12 marzo. Amnistia per i reati che prevedono una pena sino a 3 anni di reclusione e condono di due anni: il progetto è praticamente già pronto ed il varo del provvedimento dovrebbe essere uno dei primi atti (se non addirittura il primo) del nuovo governo Andreotti. Tutti sono d'accordo, più o meno, sulla opportunità di arrivare alla concessione di questo duplice beneficio per alleggerire il gravosissimo lavoro dei giudici che potrebbero dedicarsi così all'esame dei reati più gravi, ma su alcuni problemi la divergenza di opinioni è piuttosto netta: sull'ampiezza, cioè, da dare al condono; sui casi eventualmente da escludere; e infine sull'arco di validità del provvedimento. Al ministero della Giustizia, il progetto è stato già studiato da tempo, ma l'ufficio legislativo ha lasciato aperti questi tre problemi, delegandoli ad una speciale commissione composta dai rappresentanti dei cinque partiti «alleati» (de, pei, psi, pri, psdi). La commissione dovrebbe cominciare a discutere subito dopo il placet del Parlamento al governo. CONDONO — A taluni sembra eccessivo e pericoloso, in un momento così difficile e delicato sotto il profilo della criminalità, abbonare due anni di carcere a chi si è reso responsabile di un reato. Non è da escludere quindi che il lìmite venga ridotto ad un anno. ESCLUSIONI — L'amnistia per i reati che prevedono ; una pena massima di tre anni potrebbe coinvolgere anche i responsabili dello scandalo Lockheed nel caso che la Corte Costituzionale (il processo, salvo contrattempi, dovrebbe concludersi prima dell'estate) riducesse la portata giuridica delle accuse contestate agli imputati. Infatti sarebbe sufficiente che gli eventuali colpevoli venissero ritenuti responsabili soltanto di corruzione per un atto d'ufficio, anziché di corruzione aggravata e. truffa allo Stato, perché tutti venissero amnistiati. Basta questo esempio per capire come sia scottante il problema delle esclusioni dal beneficio. TATA — La prassi vuole che il provvedimento comprenda tutti i reati compiuti sino al giorno in cui s'è cominciato a parlare per la prima volta di amnistia e condono. Se la prassi venisse rispettata anche in questo caso sarebbero compresi tutti i reati compiuti entro la primavera dello scorso anno quando alla Camera l'onorevole Piccoli accennò alla opportunità di varare il provvedimento. C'è però chi sostiene che la data va spostata almeno all'inizio di quest'anno. REATI — Quali sono i reati che dovrebbero rientrare (tranne talune e rare esclusioni) nell'amnistia e nel condono? Innanzi tutto le contravvenzioni di polizia, come adunata sediziosa, ubriachezza, diffusione di notizie false e tendenziose. Poi, truffa semplice (non quella allo Stato, per esempio); il furto semplice (che in pratica non esiste perché normalmente è sempre aggravato da una o più circostanze); i vilipendi al Capo dello Stato, alla Repubblica, alle istituzioni; il peculato approfittando dell'errore altrui; l'abuso d'ufficio e la omissione di un atto d'ufficio; l'oltraggio al pubblico ufficiale; la corruzione per un atto di ufficio; l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni; il vilipendio della religione; il ratto a fine di matrimonio; gli atti osceni e le pubblicazioni oscene; l'ingiuria e la diffamazione (n.b.: anche questa volta però potrebbe essere esclusa); la diffamazione a mezzo stampa; l'appropriazione indebita e l'usura; la invasione di terreni e di edifici; la corruzione di minorenni. Infine: la falsa testimonianza. Per quest'ultimo reato, potrebbero sorgere talune perplessità perché se venisse compreso nel provvedimento taluni personaggi implicati nel processo di Catanzaro se la potrebbero cavare a buon mercato. Per esempio: cadrebbe nel nulla la condanna del generale Saverio Malizia, vice sostituto procuratore generale militare, e soprattutto si chiuderebbe l'indagine che taluni magistrati stanno svultrendo sull'ex presidente del Consiglio Rumor e sull'ex ministro della Difesa Tanassi, denunciati, sempre a Catanzaro, per avere detto il falso quando sono stati interrogati nel settembre - ottobre dello scorso anno nel processo per la strage di piazza Fontana. Il ministro della Giustizia, Bonifacio, contemporaneamente al progetto di amnistia avrebbe intenzione di presentare la legge, dì cui si parla da tempo, per cui numerosi reati minori diventerebbero soltanto violazioni amministrative punite con una semplice multa. Tutto questo sempre per sveltire e rendere più funzionale l'amministrazione della giustizia. Guido Guidi

Persone citate: Andreotti, Saverio Malizia, Tanassi

Luoghi citati: Catanzaro, Roma