Licenziato attende il ritorno del litolare gli spara poi tiene la moglie in ostaggio

Licenziato attende il ritorno del litolare gli spara poi tiene la moglie in ostaggio L'allucinante episodio avvenuto in una cascina a Castelnuovo Don Bosco Licenziato attende il ritorno del litolare gli spara poi tiene la moglie in ostaggio E' stato stanato dalla casa dai carabinieri soltanto dopo due ore - Il ferito, colpito ad un fianco, non è in gravi condizioni (Nostro servizio particolare) Castelnuovo D.B., 5 marzo. Due ore di paura per una coppia in una cascina sulle alture di Castelnuovo: un mezzadro licenziato qualche giorno fa ha sparato, per vendicarsi, sull'uomo, ferendolo non gravemente al fianco sinistro ed ha tenuto prigioniera la donna, in un tentativo di resistenza ai carabinieri che avevano ormai accerchiata la villetta e lo braccavano da vicino. La vicenda, che ha destato notevole rumore nel piccolo paese dell'Astigiano (dista venti chilometri da Asti ed una trentina da Torino), si è iniziata verso mezzogiorno e si è conclusa nel primo pomeriggio. Ma ha un retroscena: i coniugi Riccardo Rota, 56 anni, nato a San Mauro e di professione rappresentante di medicinali e Anna Maria Passiatore, di 42 anni, avevano da tempo assunto un mezzadro, Mario Marcato, di origine veneta, di 50 anni, come custode e bracciante agricolo per badare alla cascina «La Cappelletta», da loro affittata per i week-end. Ma, negli ultimi tempi, i rapporti fra i due e il mezzadro si sono deteriorati: il Rota lo accusava di non badare con la necessaria attenzione alla casa durante le sue assenze sempre lunghe e l'altro, di rimando, rispondeva solo a borbottìi. La situazione si è trascinata così per alcuni mesi, fino a che il Rota ha deciso di licenziare il dipendente. Il che è accaduto il 28 febbraio scorso. Ma il fattore non ha preso di buon grado la decisione dell'ormai «ex» datore di lavoro e ha rimuginato a lungo la vendetta. Vendetta che ha messo in atto oggi, a cinque giorni di distanza dal «fattaccio». Dunque il Marcato è uscito di casa, in mattinata, equipaggiato di tutto punto: fucile e cartuccera, pistolone calibro 38, pistola calibro 22 canna lunga. Proiettili in abbondanza per tutta l'artiglieria. Con tutte queste armi è entrato nella casa dei Rota (della quale aveva una chiave) e si è messo tranquillamente ad aspettare. In effetti la stessa manovra l'aveva compiuta anche nei due giorni scorsi, venerdì e sabato, credendo che i due coniugi arrivassero a Castelnuovo per il fine settimana come erano soliti fare. Ma i due non si erano visti. Stamane, invece, la «pazienza» del Marcato è stata «premiata». Verso mezzogiorno e mezzo, infatti, ecco l'auto di Riccardo Rota fermarsi davanti alla «Cappelletta» e scenderne il rappresentante e la moglie. Appena messo piede in casa, però, il Rota è stato accolto da un colpo di pistola: la «22», per fortuna, pur ferendolo al fianco sinistro non gli ha causato ferite gravi. Infatti l'uomo, perdendo sangue, è riuscito a correre in cerca di aiuto, mentre il mezzadro si barricava in casa con la moglie dell'ex-padrone, Anna Maria Passiatore. La situazione è entrata in una fase di stallo, con i carabinieri fuori della porta a « consigliare » il Marcato a lasciar perdere e venir fuori disarmato e l'altro che continuava a minacciare sfracelli. Poi, alla fine, il Marcato ha deciso di arrendersi. Ha buttato fuori dalla finestra tutto il bagaglio di armi ed è uscito a mani alte. Dietro di lui la donna, spaventatissima, ma illesa. Finito l'incubo è andata a trovare il marito a Chieri, dove, in una stanzetta d'ospedale, era stato ricoverato. Prognosi di pochi giorni per un'.avventura che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. C. 8. S.

Persone citate: Anna Maria Passiatore, Mario Marcato, Riccardo Rota, Rota

Luoghi citati: Asti, Castelnuovo, Castelnuovo Don Bosco, Chieri, San Mauro, Torino