Passeggiare vestiti sarà un reato? di Ugo Salvatore

Passeggiare vestiti sarà un reato? Dopo la sentenza del pretore milanese che assolve il nudo Passeggiare vestiti sarà un reato? E' sufficiente aver letto Monsignor Della Casa ed aver appreso le buone maniere esposte nel capitolo della deambulazione, per poter uscire nudi sulla via, senza per questo offendere il comune senso del pudore. Soprattutto se fa caldo. Non altrimenti si può interpretare la sentenza di un pretore milanese che giorni fa ha mandato assolto il signor Fernando Perez, di 28 anni, accusato di aver compiuto atti contrari alla pubblica decenza, girando (come si diceva un tempo) in costume adamitico per le vie adiacenti a piazza Abbiategrasso nel capoluogo lombardo. Era il 16 luglio di tre anni fa, poco dopo le 2. Ecco il fatto come lo riportano i giornali: il Perez venne sorpreso a girare in costume adamitico da un metronotte, il quale chiese l'intervento della « Volante ». Agli agenti il giovane disse che girava senza vestiti perché aveva caldo, ma la giustificazione fu ritenuta troppo semplicistica e così il nudista finì in questura. Da qui la denuncia, il processo e l'assoluzione dell'imputato. Ed ecco la sentenza: « La vista di un corpo umano, per quello che è in tutte le sue componenti, non sembra colpire in modo negativo la sensibilità delle persone, che appaiono vederlo per quello che è nella sua "naturalezza" o "naturalità". Di conseguenza, se l'andare nudi in un luogo pubblico suscita sorpresa, ciò sembra dovuto a ragioni di buon busto o di singolarità del comportamento (dato che tutti vanno vestiti per soddisfare il bisogno primario di ripararsi dal freddo) e non a motivi di riprovazione morale ». Con tale motivazione singolare, probabilmente la prima del genere in Italia, il pretore Dettori ha sancito il principio che chiunque — donne e uomini, vecchi e bambini, belli e brutti, poveri e ricchi, prelati e generali, sani e dementi — abbia l'estro di trotterellare nudo per la città può farlo: non è reato. Poiché il verdetto non sembra prevedere altre limitazioni, la passeggiata a corpo libero è consentita in qualsiasi ora del giorno o della notte per vicoli deserti o per strade affollate. L'importante è che chi cammina nudo lo faccia senza compiere gesti che inducano in tentazione o attraggano la curiosità morbosa del prossimo. Poiché le cose stanno così, in ognuno di noi, non ancora convertito al naturismo, nasce la speranza di abbaglianti incontri alla fermata dell'autobus o al caffè nell'ora di punta del «maritozzo». Potrebbe capitare lì per caso Edwige Fenech, con scarpe e borsetta della stessa pelle, per ordinare un cappuccino e una « brioche ». Nuda, naturalmente. L'importante è che lo faccia con naturalezza, come del resto accade in tutti i suoi film. Così non correrà il rischio di attirare in modo morboso il prossimo. Il barista chiederà: — Desidera, signorina? « Un cappuccino ». — Con panna? Le donne potrebbero invece immaginare di imbattersi in Fabio Testi con il solo accessorio della «ventiquattrore», mentre esce dall'albergo per raggiungere la prima stazione dei taxi. Beh, che c'è di male? Il legislatore non dà alcuna nozione di atti, linguaggio, oggetti indecenti. E una «ventiquattrore » non è certo considerata oggetto contrario alla morale. Il presupposto dal quale è partito il pretore è questo: «Il nudo sta diventando un fatto di costume che ha riscontrato in questi ultimi tempi un diffondersi ed un ripetersi forse più legati a fattori stagionali (bel tempo o cattivo tempo) che ad altre serie motivazioni, per cui non è più raro osservare su spiagge più o meno appartate persone nude o seminude, senza che gli astanti reagiscano negativamente ». Già, perché c'è pure l'influsso meteorologico sulla pubblica decenza. Con l'anticiclone delle Azzorre non è prudente deambulare nudi. E non soltanto per ragioni di salute. Meglio uscire in regime di alte pressioni che lasciano condizioni di tempo variabile. Occorrerà comunque, prima di svestirsi per la passeggiata, consultare Bernacca o telefonare all'Aci ■ Tempo e viabilità. Insomma, un corpo nudo come tale non dovrebbe suscitare scandalo. E' un fatto di natura. Che poi si tratti di un'opera di natura maligna (più o meno ben conservata) e tale da offendere il comune senso estetico, non è detto: ci vorrà un'altra sentenza che arricchisca la letteratura giuridica. Un giorno non lontano finirà condannato chi se ne andrà a zonzo vestito (sia pur con naturalezza), sorpreso nel libero roteare dei suoi bulbi oculari attorno a una nudità vagante. Il concetto di comune senso del pudore infatti è mutabile. Perché il nudo in pubblico ritorni ad offendere la decenza occorre aspettare — come promettono gli scienziati — che la Terra si raffreddi. Ugo Salvatore

Persone citate: Bernacca, Della Casa, Desidera, Dettori, Edwige Fenech, Fabio Testi, Fernando Perez, Perez

Luoghi citati: Azzorre, Italia