Accordo di Alberto Rapisarda

Accordo Accordo o è e o e (Segue dalla 1' pagina) A USO DELLE ARMI DA PAKTE DELLA POLIZIA. Le garanzie per gli agenti sono immutate. La norma è stata perfezionata dal punto di vista tecnico, fissando i limiti delle circostanze di tempo e luogo che rendono necessario l'uso delle armi da parte degli agenti. Q REATI DEGLI AGENTI. v E' stata apportata qualche modifica riduttiva alla norma che affida al procuratore generale della Repubblica i procedimenti nei confronti degli agenti incriminati per qualche reato connesso con l'ordine pubblico. Il vicesegretario della de, Galloni, ha spiegato così ai cronisti il senso delle modifiche concordate dai sei partiti: « Non si è voluto indebolire il contenuto della legge Reale, ma anzi darle maggiore rigore. L'obbiettivo primario non è quello di non arrivare al referendum, bensì di essere uniti nel caso che esso si debba svolgere. Abbiamo comunque fiducia che le modifiche concordate siano sufficienti per evitare il referendum ». La parola passa ora alla Corte Costituzionale, che dovrà decidere se la nuova formulazione della legge Reale è tale da rendere inutile il referendum abrogativo, che dovrebbe svolgersi entro giugno. All'uscita dalla riunione di oggi a Palazzo Chigi, gli esperti dei vari partiti hanno rilasciato dichiarazioni più o meno soddisfatte: « Si profila una soluzione abbastanza accettabile» (Perna, pei). « La legge è stata modificata in senso migliorativo» (Landolfì, psi). « Il lavoro è buono » (Bozzi, pli). « Riunione positiva» (Longo, psdi). Soddisfatti anche i repubblicani, che desiderano si arrivi comunque al referendum. Gli esperti dei sei partiti (de, pei, psi, psdi, pri, pli) si rivedono domani mattina per mettere nero su bianco quanto concordato oggi. Domani mattina si riunisce anche il Consiglio dei ministri e comincia la grande volata di Andreotti verso il traguardo del voto di fiducia delle Camere. A questo punto, non sembra che possano esserci più ostacoli gravi che possano impedire al presidente incaricato di formare il governo. Lunedì pomeriggio Andreotti si incontrerà con i dirigenti del sindacato unitario, alla presenza dei rappresentanti dei sei partiti. L'indomani mattina si vedrà con i dirigenti della Confindustria per uno scambio di vedute sul programma economico del futuro governo. Mercoledì mattina, nuovo « vertice » a Palazzo Chigi dei sei partiti, che dovrebbe far concludere ufficialmente l'accordo. Al momento della firma, i sei si ridurranno a cinque, perché i liberali hanno deciso di passare all'opposizione. Giovedì Andreotti potrebbe già andare al Quirinale per «sciogliere la riserva» e dire a Leone che è in grado di formare il governo. L'ultimo problema da affrontare sarà la distribuzione dei ministeri. Pare certo che anche questa volta il governo sarà « monocolore », ma con una novità: l'immissione di cinque « esperti », non democristiani. Si parla del repubblicano Spadolini al ministero della Pubblica Istruzione, al posto di Malfatti; del repubblicano Visentini alle Finanze (dove già è stato); di un socialista alla Giustizia (ci fu già Zagari); del senatore Penoaltea, vicino ai socialdemocratici, forse al Commercio con l'estero. Il « tecnico » Ossola passerebbe dal Commercio estero al Tesoro, al posto di~ Stammati. Anche per l'indipeBdente di sinistra Spaventa potrebbe esserci un incarico ministeriale. Il governo, se non ci saranno imprevedibili ostacoli, si presenterà davanti al Parlamento per ottenere il voto di fiducia prima di Pasqua. Alberto Rapisarda

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