Una parola di speranza per i malati di leucemia di Gigi Ghirotti
Una parola di speranza per i malati di leucemia Incontro promosso dal "Comitato Ghirotti,, Una parola di speranza per i malati di leucemia Nel corso della riunione gli specialisti hanno confermato le migliorate possibilità di frenare e guarire il cancro del sangue L'impegno assunto dal Comita-1 clo «Gigi Ghirotti» ha registrato i puna delle sue varie realizzazioni j ppresso l'Istituto nazionale dei tu- j dmori di Milano nella giornata di fstudio sul linfogranuloma mali-, lgno. 1 problemi dottrinali non sono stati trascurati, ma la riunione ha focalizzato soprattutto i problemi pratici, diagnostici e terapeutici come pure quelli organiz- cdctzativi, sottolineando anche le ca- j mrenze che frenano le iniziative per cla realizzazione di un moderno ed cadeguato trattamento del malato ! cdi linfogranuloma maligno. I pI dati riferiti, particolarmente j tnumerósi quelli del prestigioso oIstituto ospitante, non hanno pre- < Osentalo innovazioni rivoluziona-1 zric, ma hanno costretto ad una ' rprofonda meditazione sulla com- j tplessa problematica di tutto il delicato e spesso angoscioso processo diagnostico e terapeutico di questa malattia. Sono risultate confermate le migliorate possibilità di frenare ed anche guarire radicalmente la malattia, ma è stata anche ribadila, a questo fine, l'esigenza di un inquadramento diagnostico preciso, essenziale per l'impostazione di un corretto programma terapeutico. Un'accurata valutazione del sintomi presenti nel singolo caso è indispensabile, ma è sop-aliutto al primo momento cruciale della diagnosi, cioè a quello dell'esame bioptico, che si richiede una stretta ed affiatata collaborazione tra 11 medico, il chirUrgo ed il patologo. Si tratta dei casi clinicamente più semplici, cioè con presenza di ingrossamenti ghiandolari superficiali, quindi agevolmente raggiungibili. Ma anche In questi la scelta razionale del linfonodo da prelevare, la sua asportazione integrale e non lesiva delle sue strutture, la sua buona conservazione, costituiscono elementi decisivi perché il patologo possa giungere ad una diagnosi corretta. A questa segue' la fase complessa e decisiva dell'accertamento della diffusione della malattia. A questa è chiamata a collaborare la radiodiagnostica con i mezzi classici, con tutte le sue più recenti attrezzature e con la linfegrafia che permette di rilevare le condizioni delle strutture linfatiche poste nella profondità dell'addome. La valutazione collegiale tra medico, patologo e radiologo pennette di decidere sulla fase successiva, quella della làparato- i mia esplorativa, cioè dell'esame diretto chirurgico ed anatomo-patologico delle stazioni linfatiche addominali, associata all'asportazione.della milza. Su 'questo punto, causa spesso di penosi interrogativi, si sono manifestate divergenze: sull'estensione con cui tale intervento ne- cessita di essere attuato, sulla i possibilità di sostituirlo con la più semplice laparoscopia (esame del cavo addominale mediante in fissione di un endoscopio), sul va lore puramente diagnostico od an che terapeutico dell'asportazione della milza. Esaurita questa fase diagnostica, sulla base del dati attentamente valutati, si può passare final mente alla fase curativa. Entra in campo, a questo punto, un'effi cicnte collaborazione con lo spe cialista radioterapeuta. La cura può essere eseguita esclusivamen- te con farmaci, con le radiazioni, o con l'associazione di entrambi. Ogni caso necessita di una valuta ztone personale e la decisione sa rà basata sull'attenta stima di tutti i dati ricavati, delle condì zionl generali e dello stato funaio naie dei singoli apparati del mala to ed infine dell'efficienza delle attrezzature radioterapiche. Si è detto dell'assoluta esigenza di una stretta e continua collaborazione tra le varie componenti necessarie per la diagnosi e la cura; è doveroso aggiungere anche la necessità di una stretta ed umana collaborazione tra i curanti ed il malato, in quanto a questi è richiesto un notevole grado di forza d'animo per sopportare tutta la trafila delle indagini e del successivo trattamento, giustificabili solo nella prospettiva di un ritorno ad una vita normale. Walter Paolino Primario medica Ospedale Maneiorc S, Giovanni Battista c Cina di Totino
Persone citate: Ghirotti, Giovanni Battista, Totino, Walter Paolino Primario
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