I sindacalisti nel "mirino" delle Br " Le abbiamo isolate e ci attaccano"

I sindacalisti nel "mirino" delle Br " Le abbiamo isolate e ci attaccano" I sindacalisti nel "mirino" delle Br " Le abbiamo isolate e ci attaccano" Adriano Serafino (Firn), Cesare Delpiano (CUI), Corrado Ferro (Uil) rispondono alle accuse dei terroristi - "Se uno ha paura, deve metterla da parte" I sindacati sono nel mirino delle Brigate rosse. Dopo alcuni accenni larvati fatti nei più recenti «proclami», le Br hanno puntato direttamente 11 dito contro le organizzazioni dei lavoratori accusandole di essere «veri servi dell'imperialismo camuffati da "compagni" all'interno della classe operaia». Nell'ultimo volantino, con il quale rivendicano l'attentato a Picco, scrivono: «Le gerarchie sindacali di fabbrica hanno assunto il compito di diffondere notizie terroristiche e false, sotto forma di un presunto ferafcùj tiro di "colpo ai Stato'r. Su questo tema hanno imposto lo sciopero generale in favore di Moro. Questa volta hanno trovato la "controparte": sono le Brigate rosse i nemici della classe operaia, non più i padroni». Slamo di fronte ad un fatto nuovo che pone molti interrogativi. E' soltanto la risposta rabbiosa all'intenzione dei sindacati di costituirsi parte civile nel processo contro Curcio e compagni? «Non credo — risponde Adriano Serafino, segretario provinciale della Firn — non si aspettavano la nostra mobilitazione di massa e sono rimasti colpiti. La strategia reazionaria si è resa conto che non è facile rompere il fronte operaio. Al dì là del crimine, non hanno prospettiva». Le grandi manifestazioni di piazza, le assemblee in azienda, sono state l'elemento coagulante per un nuovo tipo di unità nazionale che ha isolato 11 partito dell'eversione armata. «Senza spazi, e quindi senza sbocchi — dice Cesare Delpiano, segretario provinciale Cisl — cerca agganci con le frange più critiche dell'estremismo disposto a cadere nell'errore di fare di ogni erba un fascio: sindacati, partiti, padronato. E' lo stesso errore dei qualunquisti e della destra borghese che denigrano il sindacato per screditarlo agli occhi della reazione e degli stessi-ttvoratori». Ma fino a che punto 11 terrorismo è isolato nella coscienza del lavoratori? «La fabbrica è una fetta della società — risponde Corrado Ferro, segretario provinciale Uil — anche li può esserci, come nel Paese, chi guarda con simpatia ai brigatisti. Non dimentichiamo che il terrorismo è figlio della violenza, e violenza è anche ingiustizia. Il movimento del lavoratori però non ha nulla da rimproverarsi. Abbiamo sempre condannato i sabotaggi alle aziende, gli atti di vandalismo, ma è evidente che nei momenti di tensione, quando sono coinvolte grosse masse, c'è sempre chi ne approfitta. Sarebbe come voler condannare tutta la rivoluzione francese per il "terrore"». Lama però nei giorni scorsi ha parlato di una minoranza cospicua che civetta con le esigue fran¬ ge estremiste. «E' stato anche detto — sostiene Serafino — che in fabbrica e nel sindacato c'è chi sa e non parla. E' un'intuizione magica? Se sa, parli lui, indicando nomi e casi. Le fabbriche non sono zona franca all'infiltrazione del terrorismo, ma l'impressione fondata è che i mandanti, le complicità e le connivenze siano all'interno dei corpi separati dello Stato, del servizi segreti». «Oggi ci insultano — aggiunge Ferro — proprio perché li abbiamo isolati e ridotti alla difensiva». Le minacce sono chiare: «Smascherare e combattere l'apparato poliziesco e antioperaìo delle gerarchie sindacali». Vi sentite in pericolo, avete paura? «Nel mirino delle Br la classe operaia c'è da tempo. E' l'obiettivo della strategia reazionaria — risponde Serafino —. Se uno ha paura deve metterla da parte, come se non l'avesse. E' su questa componente che puntano per costringere politici e sindacalisti a non far politica, a chiudersi in casa». Ferro: «Non ho più paura o più coraggio di tanti altri torinesi. Il rischio è di tutti». fr. bai. Violenza contro i bimbi — Stasera, ore 21, all'Ordine del Medici, via Caboto 35, quarta lezione del corso. La prof. De Carli parlerà su: «Il bambino solo».