"Pace a voi, la morte non è mai vittoriosa,,

"Pace a voi, la morte non è mai vittoriosa,, Mons. Ballestrero in Duomo "Pace a voi, la morte non è mai vittoriosa,, Ripetendo le parole di Cristo ha espresso l'augurio che la Pasqua rinnovi la società iiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiit« Cristo è risorto, e coloro che lo hanno ucciso sono sconfitti »; il Duomo gremito in ogni suo spazio ascolta, la domenica di Pasqua, padre Anastasio Ballestrero, arcivescovo di Torino, nelle sue parole di speranza. L'arcivescovo illustra al fedeli il mistero della Resurrezione: « All'annuncio dell'angelo, sopraffatti dallo sgomento e dalla gioia, gli apostoli gridano nella coscienza e nella vita della gente che il Signore è risorto e che questa risurrezione è la salvezza degli uomini. Questa è la Pasqua ». Ed aggiunge: « Ci possiamo chiedere: ma che cosa se ne fa il mondo dell'annunzio che Cri. sto è risorto? Sono duemila anni attraverso i quali l'annuncio della Pasqua è passato, anni in cui il mistero di Cristo ha salvato moltitudini di uomini ed ha inciso nella storia ». La visione dell'umanità, « popolo di salvati in cammino » cede alla riflessione sul presente. Nell'aprile '77 padre Pellegrino, durante la sua ultima celebrazione pasquale aveva detto: « Viviamo in tempi in cui non è facile sperare; cari, chi di minacce oscure ». E poi: « Il momento storico che viviamo è paragonabile al Venerdì Santo ». Ad un anno di distanza, un anno difficile e drammatico per la comunità torinese, mons. Ballestrero ammonisce i fedeli esortandoli al coraggio: « Pensiamo all'oggi. Cosa significa che Cristo è ri. sorto? Significa che la morte non è mai vittoriosa. Significa che tutto ciò che è frutto del peccato, dell'odio, dell'egoismo, della violenza non è mai vittorioso. Significa che l'ultima parola è di Dio, e che noi abbiamo bisogno di ascoltare questa parola di salvezza ». L'apprensione per le sorti della città, il dolore, già espresso in occasione degli ultimi dolorosi episodi, non compare esplicitamente nell'omelia pasquale di Ballestrero, ma ne informa lo spirito e ne presiede il messaggio di speranza: « Cristo resuscitando da morte e presentandosi ai discepoli li ha sempre salutati con una parola significativa: "La pace sia con voi". E questo augurio di pace, questo saluto di pace non si è ancora spento. Sappiamo quanto abbia bisogno di essere ripetuta ». Cosi come la scorsa Pasqua padre Pellegrino aveva esortato a vivere « Impegnandosi a fare il bene e ad aiutare tutti i nostri fratelli », cosi monsignor Ballestrero invita alla preghiera: « Preghiamo perché il Signore accolga i sentimenti del nostro cuore: i sentimenti più disparati che vanno dallo scoramento profondo alla rassegnazione fatalistica, dalla rabbia (purtroppo in molti è così), all'odio sfrenato, dall'egoismo superbo all'utilitarismo pigro. Chiediamo a Dio di perdonare questi peccati, nostri e della società; di liberarci da questi peccati e di metterci in pace ». Nel tempio vibra un sentimento di commozione cristiana ed umana mentre i ricordi si proiettano oltre gli spazi antichi del Duomo per ripercorrere episodi laceranti nella vita associativa della città. Chiara e forte, la voce dell'arcivescovo proclama: « Pace a voi. E' l'augurio che ci facciamo perché questa Pasqua ci rinnovi e rinnovi la nostra società ». L'arcivescovo Ballestrero

Persone citate: Anastasio Ballestrero, Ballestrero

Luoghi citati: Torino