Novelli dice al ferito: "Non ho più parole per esprimere tutto lo sdegno e il dolore"

Novelli dice al ferito: "Non ho più parole per esprimere tutto lo sdegno e il dolore" Novelli dice al ferito: "Non ho più parole per esprimere tutto lo sdegno e il dolore" Al capezzale di Picco, Viglione, La Ganga, Salvetti, consiglieri di tutti i partiti - Il suo collega Puddu, aneli Y« li ferito dalle Br: "Oggi ho di nuovo avuto paura di morire" - Telefonate di Ingrao e Zaccagnini Pronto soccorso delle Molinette ore 13,25. Una sirena rompe il silenzio. Accorrono gli infermieri. Alcune persone si fermano sotto ia tettola e guardano con appren- | sione i barellieri appena scesi dall'ambulanza. «Cosa è succes| so?» chiedono. La risposta è secca ! e provoca sgomento: «Un altro al| tentato. Dev'essere un democristiano, gli hanno sparato alla schiena, soto casa». Un agente corre al telefono e chiama il 113: «E' l'ex sindaco di Torino, sembra grave». L'atrio si popola Improvvisamente di camici bianchi e di altra gente. Tutti sì guardano, tutti si interrogano, poi i primi commenti: «Vigliacchi, colpite alle spalle perché avete paura». «Bisogna prenderli a qualsiasi costo». E ancora: «Non bisogna avere pietà per questi criminali. Vogliono la guerra civile». Così dalle Molinette si è diffusa la notizia dell'attentato all'architetto Giovanni Picco. Per tutto 11 pomeriggio decine di persone sono rimaste davanti al pronto soccorso facendo involontariamente barriera agli amici dell'ex sindaco e agli esponenti politici cittadini che fin dalle 14 hanno incominciato ad affollare i corridoi. L'attesa è stata lunga e carica di tensione, ed è durata fino alle 15,45 quando il prof. Cravero ha annunciato che 11 paziente era grave ma fuori pericolo: «Sessanta giorni per la guarigione. Adesso è in leggero stato di choc. E' stato colpito da 3 proiettili: uno al braccio destro che gli ha fratturato l'omero, l'altro alla coscia i destra, il terzo alla gamba stnt- cgsnbsmdddcghecpmgapavCtdmstra. Non c'è stata ritenzione per cui non abbiamo dovuto operarlo. Adesso lo curiamo con antibiotici». L'architetto Picco è stato ricoverato In una camera del reparto di terapia intensiva del prof. Pattono e alle 16 è tornato lucido. La prima ad abbracciarlo è stata la moglie Flavia di 35 anni che ieri stava trascorrendo una giornata di riposo a San Sicario con i tre figli. Cristiano di 14 anni, Elena, di 12 ed Emanuela di 10. Non ha voluto commentare l'episodio. Ha solo detto: «Sono sollevata ora che ho saputo che Giovanni non è grave. Mìo marito quando sì è ripreso mi ha sussurrato: "Hai visto, purtroppo è successo anche a me". Poi mi ha chiesto notizie dei figli». Ad Elena Picco è toccato il compito di ricevere e rassicurare gli amici, i compagni di partito e 1 colleghi. Quando la notizia si è diffusa In città alle Molinette sono accorsi tutti. Impossibile elencarli. Fra 1 primi sono arrivati Viglione e il direttore de «La Stampa», Levi. Il presidente della Giunta regionale era sconvolto: «Siamo nella stessa situazione dell'inverno '44-'45. Voglio- ii iiiiiiiiiiiiiiiiiniiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii no colpire la democrazia. E' una catena mostruosa, bisogna spezzarla». Il sindaco Diego Novelli giunto verso le 15 era visibilmente commosso: «Cosa posso dire? Non ho più aggettivi per esprimere lo sdegno e il dolore». Uguali espressioni di solidarietà e di emozione da Salvetti, presidente della provincia, dal vicesindaco di Torino, Borgogno, dagli assessori comunali Rossi e Altamura, dal segretario provinciale del psi La Ganga e dai consiglieri regionali Slmonelli, Baiardi e Bontempi. Puddu, consigliere comunale della de e vittima anche lui di un attentato delle Brigate rosse, ha voluto stare accanto all'ex sindaco fino a quando i medici glielo hanno concesso. Appena è uscito dalla camera ha detto: «Oooi anch'io ho di nuovo avuto paura di morire». Lega, segretario provinciale della de: «Continua lo stillicidio dentro gli uomini della democrazia cristiana. Si vede che noi siamo quelli che diamo più fastidio e prendendoci di mira vogliono mettere in crist un partito che garantisce la democrazia in Italia. La reazione della città che Ita affrontato prove ben più difficili, dovrà essere serena». Alle dichiarazioni degli uomini politici accorsi al capezzale ha fatto eco la reazione immediata dei partiti e delle organizzazioni sindacali. La federazione provinciale del psi nell'augurare a Picco una pronta guarigione ha sottolineato che «questi atti sono contro la democrazia e il movimento operaio» e che «non bisogna cedere alla strategia del terrore e lasciarsi cogliere da spirito dimissionario». Il partito comunista ha detto che non a caso «si è scelta Torino e che di fronte al nuovo crìmine bisogna rispondere con la mobilitazione unitaria». Il gruppo regionale della de ha scritto Invece che il terrorismo non farà recedere il partito dalle battaglie democratiche anche «se sta pagando attraverso i suoi uomini un prezzo altissimo». Non meno dura è stata la presa di posizione dei sindacati. La federazione provinciale Cgil-Cisl-Uil dopo avere espresso solidarietà completa a Picco, alla sua famiglia e alla democrazia cristiana ha invitato «i consigli di fabbrica e l lavoratori ad una intensificazione della vigilanza e ad una partecipazione di solidarietà democratica attraverso fermate negli stabilimenti». L'appello è stato accolto da molti operai e nel primo pomeriggio ci sono state assemblee e sospensioni dal lavoro in alcune aziende del gruppo Comau. Dello stesso tenore è stato 11 comunicato della Firn che definisce l'attentato «un'odiosa macchinazione». Mentre a Picco arrivavano le prime espressioni di solidarietà a Torino telefonavano Zaccagnini, e l'on. Ingrao. Il segretario della de ha incaricato l'on. Bodrato di formulare all'ex sindaco gli auguri per una pronta guarigione mentre il presidente della Camera dei Deputati ha detto a Viglione di esprimere il suo sdegno per l'attentato. « La segreteria politica e ti gruppo consiliare della De piemontese — in un comunicato diramato In serata — protestano duramente per la grave ed offensiva strumentalizzazione con la quale un anonimo articolista di un giornale della sera ha presen¬ tato la figura del consigliere regionale Picco, colpito proditoriamente dalle Br. Deplorano che in momenti così gravi l'irresponsabilità possa giungere addirittura a dare ambiguamente una sorta di copertura agli attentatori. La libertà e la dignità della stampa, bene prezioso ed insostituibile, esce indebolita, anziché rafforzata, dalle bravate di tali paladini ». Smarrimento anche per l'on. Giorgio La Malfa che, attraverso la segreteria del pri. ha ribadito la necessità di norme e sanzioni più severe ed efficaci per debellare 11 fenomeno della criminalità politica.

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