Ondata di scioperi in Germania Ovest di Tito Sansa
Ondata di scioperi in Germania Ovest Minacciata l'industria auto Ondata di scioperi in Germania Ovest (Dal nostro corrispondente) Bonn, 21 marzo. Notizie allarmistiche vengono pubblicate oggi dai giornali tedeschi, ricomparsi iii edicola dopo la chiusura delle tipografie dei giorni scorsi: gli scioperi e le serrate nell'industria metalmeccanica del Baden-Wurttemberg minacciano l'industria automobilistica di tutta la Germania e le industrie fornitrici ad essa legate. La Mercedes di Brema ha già dovuto sospendere la produzione di autocarri leggeri, in seguito alla mancata fornitura di pezzi da Stoccarda, la Ford di Colonia lamenta la mancanza di materiale elettrico solitamente fornito dalla Bosch in sciopero, la Volkswagen di Wolfsburg, la B.M.W. di Monaco, la M.A.N. di Augusta, decine di altre fabbriche minori stanno prendendo in esame la necessità di ridurre la settimana lavorativa o addirittura di bloccare completamente la produzione. Soltanto la Opel sembra avere i magazzini riforniti per le prossime settimane. Mentre molte grandi industrie sono rimaste senza forniture o lo saranno nei prossimi giorni, decine di altre fabbriche si trovano, per converso, a produrre troppo e a non avere abbastanza posto nei magazzini: anche esse, in primo luogo quelle dei pneumatici e quelle dei cuscinetti a sfere e degli assali per autovetture, hanno ordinato la riduzione dell'orario di lavoro. Lo sciopero (e la serrata con la quale gli industriali hanno risposto per piegare i sindacati) stanno insomma avendo effetti deleteri: si calcola che già ora, prima che l'interdipendenza tra le fabbriche si faccia sentire anche in altre regioni, l'astensione dal lavoro di circa 240 mila metalmeccanici della zona di Stoccarda costi oltre 65 miliardi al giorno soltanto calcolando il non fatturato. A partire da martedì della prossima settimana, se nel frattempo la vertenza salariale e normativa non sarà stata composta, il danno quotidiano potrebbe venire raddoppiato o anche triplicato. Oggi sono stati fatti anche i conti del danno arrecato dallo sciopero e dalla serrata nelle tipografie: oltre 200 miliardi di lire italiane di danno diretto, calcolando cioè soltanto i mancati introiti delle case editrici, delle agenzie di pubblicità e dell'industria cartaria la quale ha dovuto ordinare riduzioni nell'orario di lavoro. Nonostante la tensione, sindacati e datori di lavoro non hanno fatto oggi alcun tentativo di riavvicinamento per risolvere il conflitto dei contratti collettivi dei metalmeccanici, scambiandosi invece le solite accuse e controaccuse. Anche se nei prossimi giorni dovessero riprendere i negoziati (nell'alDergo di Ludwigsburg, dove alloggiò la Nazionale italiana durante i campionati mondiali di calcio del 1974) si ritiene improbabile che un accordo possa venir raggiunto prima di Pasqua. Per cui sembra inevitabile che la settimana dopo le feste sarà caratterizzata da una paralisi del lavoro in centinaia di aziende in tutto il Paese, come non era mai avvenuto nel dopoguerra. Tito Sansa
Persone citate: Brema
Luoghi citati: Augusta, Baden-wurttemberg, Bonn, Germania, Germania Ovest, Stoccarda
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