Le banche a caccia di liquidità per le imposte sugli interessi

Le banche a caccia di liquidità per le imposte sugli interessi Entro il 31 marzo devono versare 300 miliardi Le banche a caccia di liquidità per le imposte sugli interessi Il tasso interbancario per il denaro a 48 ore salito all'I 1,75 per cento Roma, 21 marzo. Le banche dovranno pagare, entro la fine del mese, circa 300 miliardi all'erario come anticipo delle imposte sugli interessi che matureranno nel '78. La scadenza, ormai vicina, sta causando alle aziende di credito alcuni problemi di liquidità immediatamente riflessisi sul tasso d'interesse interbancario: questo saggio, che all' inizio di marzo era al 10,75 per cento per il denaro a 48 ore, è giunto in questi giorni all'I 1.75%. Ma non è questo il solo motivo che ha provocato tensioni sul mercato del denaro interbancario: sempre alla fine di marzo scade il provvedimento che limita al 25% l'espansione annua del credito erogabile alla clientela; alcune aziende di credito — nonostante che un rinnovo del vincolo appaia probabile — intendono precostituirsi delle posizioni liquide immediatamente fruibili nel caso di mancata conferma del «plafond». Entro il 31 marzo — come si è detto — le banche devono versare alle tesorerie un acconto pari al 2% de¬ gli interessi maturati alla fine del '77 sui conti correnti e sui depositi a risparmio; tale acconto vale per le imposte che saranno dovute nel '78, e che le banche devono versare direttamente all'erario. Altri due acconti di uguale ammontare dovranno venire versati entro la fine di luglio e di novembre prossimi. Al 31 dicembre scorso, secondo una valutazione attendibile, gli interessi maturati sui 149.000 miliardi di depositi e conti correnti esistenti a quella data dovrebbero aggirarsi intorno ai 15.000 miliardi; è su questa seconda cifra, pertanto, che il 2% deve venire calcolato (non dunque il 2% sulle imposte, ma sull'imponibile), e si tratta appunto di 300 miliardi circa. Come si ricorderà, la data del versamento era stata in un primo momento fissata al 28 febbraio, e in seguito spostata alla fine di marzo. L'imposta sugli interessi bancari è stata elevata, con riferimento all'anno in corso, dal 16 al 18%; l'esclusione della retroattività dell'imposta sugli interessi matura- ti alla fine del '77 ridusse l'incasso dell'erario da circa 2600 a 2300-2400 miliardi. Infine non si eselude che l'aliquota, portata di recente appunto al 18%, possa venire ulteriormente elevata al 20% ed estesa a tutti i redditi di capitale. Una misura del genere servirebbe a reperire un'entrata aggiuntiva che contribuirebbe a contenere il disavanzo del settore pubblico allargato.

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