La Montedison si è già mangiata 80 miliardi nei due mesi del '78? di Marco BorsaEugenio Cefis

La Montedison si è già mangiata 80 miliardi nei due mesi del '78? Scetticismo intorno all'operazione di risanamento La Montedison si è già mangiata 80 miliardi nei due mesi del '78? In Borsa il piano annuncialo dal consiglio di amministrazione ha fatto scendere il titolo a 149 lire - Un agente di cambio: "Cefis ha il naso più lungo di Pinocchio" Milano, 21 marzo. «Dopo i risultati del consiglio di amministrazione Montedison di ieri immagino che ad Eugenio Cefis sia venuto un naso più lungo di quello di Pinocchio». Questa battuta, di un agente di cambio, stigmatizza lo stato d'animo con cui Borsa e ambienti finanziari milanesi hanno accolto il bilancio 1977 della Montedison con la coraggiosa esposizione di 509 miliardi di perdite e la conseguente proposta di una drastica svalutazione del capitale e di un successivo riaumento di circa 200 miliardi. «Da parte nostra» aveva intatti solennemente dichiarato Eugenio Cefis nell'assemblea del 18 aprile scorso chiedendo agli azionisti di concorrere alla sottoscrizione di un aumento di capitale di 400 miliardi (mai attuato) «possiamo dirvi che chi sottoscriverà il proposto aumento di capitale acquisirà le azioni di una società già notevolmente efficiente, patrimonialmente solida, e avviata ad essere anche redditualmente soddisfacente. Chi non intendesse farlo rinuncia ad un futuro migliore dell'impresa ». Le bugie di Cefis, osservano in Borsa, riguardano anche il passato, oltre che il futuro. «Una analisi approfondita e riteniamo obiettiva della situazione d'impresa» aveva dichiarato nella stessa occasione «della validità delle sue strutture e delle sue tecniche produttive alimenta la convinzione che le quotazioni di Borsa sono ben lungi dal riflettere l'effettiva consistenza patrimoniale dell'azienda» Mprdcdraggiungendo più avanti che j «il valore patrimoniale del ti- \ tolo Montedison era di 725 li- j re». Ai risparmiatori, com-1 mentano gli analisti finanziari, resterà difficile comprendere come dalle 725 lire di 11 mesi fa si è passati alle 175 lire del valore nominale del nuovo titolo e alle 150 lire I delle quotazioni di Borsa. Un trapasso che, pare, sia risultato difficilmente comprensibile anche al presidente della Bastogi, Tullio Torchiani. Torchiani, infatti, che ha in bilancio 65 milioni di titoli Montedison a 703 lire l'uno, ha chiesto al presidente Medici cosa era successo in meno di un anno di così grave da far modificare radicalmente le valutazioni di Cefis. Medici ha giustamente risposto che le valutazioni del passato non lo interessavano, che quello che contava era un presente in cui ai 509 miliardi di perdite del 1977 (con quasi sei mesi cioè di gestione Cefis) si aggiungono altre perdite per il 1978 nell'ordine, pare, di circa 80 miliardi nei primi due mesi. La decisione del presidente Montedison di fare pulizia e chiarezza nei bilanci del gruppo è stata commentata favorevolmente negli ambienti finanziari. « Era ora che si dicesse tutta '.a verità sulle perdite Montedison anche perché solo così si può pensare di ripartire sul piede giusto» è l'osservazione generale. Fare pulizia nei bilanci, però, non basta. Agli operatori finanziari, agli azionisti, al pubblico dei risparmiatori, troppo spesso ingannati da false promesse occorre dare un'immagine credibile di una società realmente decisa a voltar pagina. Sotto questo aspetto non fa buona impres- j sione che, fatta eccezione per il neo-presidente Giuseppe Medici, il vertice di Foro Bonaparte sia oggi composto di amministratori e sindaci insediati proprio nell'assemblea di aprile quando Cefis si lasciò andare a quegli azzardati apprezzamenti che nessuno ha mai sucessivamente corretto o smentito. «Temiamo» dicono in Borsa «che anche questa volta tutta l'operazione risanamento finisca in una bolla di sapone, con tante dichiarazioni e poche realizzazioni». E' una reazione un po' scettica ma non ancora ostile. Riassumendo si può dire che i punti a favore del programma di risanamento appena annunciato sono due: 1) l'aver evidenziato senza infingimenti le perdite reali del gruppo; 2) l'annunciato programma di scorpori che dovrebbe finalmente far uscire la Montedison da settori del tutto estranei alla chimica, co! me il quotidiano // Messaggero, e far guadagnare alla società parecchi miliardi cedendo una ricca finanziaria come I la Fingest. Al passivo invece vengono I messe: 1) le perdite dei primi jmesi del 1978 che, se fossero I davvero al ritmo di 40 miliar| di al mese si sono già mangiate buona parte del nuovo capitale; 2) la scarsa credibilità dell'attuale vertice della società; 3) il mancato chiarimento sulla sorte di Montefibre. Un bilancio, per il momento, più negativo che positivo come dimostra la reazione della Borsa dove il titolo Montedison è sceso oggi da 159 a 149 lire. Marco Borsa Eugenio Cefis

Persone citate: Bonaparte, Cefis, Eugenio Cefis, Giuseppe Medici, Tullio Torchiani

Luoghi citati: Milano