Milano: il gruppo di Achilli "da solo"

Milano: il gruppo di Achilli "da solo" Milano: il gruppo di Achilli "da solo" leghe, Gangi ha vigorosamente difeso dalle critiche e dalle riserve degli oppositori interni quella « bo22a di progetto per l'alternativa socialista » che è in pratica la mozione dei craxiani. Il progetto contrappone un psi « prògressila e riformatore » ad un pei che « vuole essere conservatore e rivoluzionario » e ad una de che « vorrebbe essere reazionaria e aperturista ». Ciò che rivendichiamo, dice Gangi, è « la legittimità e la positività della dialettica, della contraddittorietà, dell'alternanza: per questo parliamo di democrazia conflittuale ». Difende il progetto socialista, in nome della « intelligenza riformatrice », anche Bruno Pellegrino, segretario del Club Turati. Contrastando con l'ironia le accuse di leso marxismo, lanciate contro il documento dal gruppo Manca-De Martino, Pellegrino cita Woody Alien: «Dio è morto, Marx è morto, e io non mi sento tanto bene». Ed ecco alla tribuna Michele Achilli, il deputato milanese che guida la « Nuova sinistra », quella parte cioè della vecchia sinistra lombardiana che non ha voluto aderire alla coalizione craxiana. Ci sono molte probabilità che la mozione Achilli non raggiunga a Torino quel quindici per cento di deleghe che è necessario per avere titolo di rappresentanza negli organi dirigenti del partito. In questo caso, dice il capo della « Nuova sinistra », la nostra non confluirà in altre mozioni: infatti « si può far politica anche fuori dal comitato centrale ». Altro esponente dell'opposizione a Craxi-Signorile, il demartiniano Vertemati. La sua mozione, che su scala nazionale è la sola a contrastare il passo alla maggioranza, ha avuto in Lombardia un seguito inaspettatamente modesto: meno del cinque per cento. Assessore alla giunta regionale, Vertemati invoca un più stretto rapporto con i comunisti, e contrappone all'immagine del « partito di programma» o «di opinione», quale emerge dal progetto socialista, il connotato più classico di « partito dì massa », saldamente radicato nella società. Domani, dopo il discorso conclusivo di Craxi, il congresso rinnoverà le cariche regionali ed eleggerà i delegati per il congresso nazionale di Torino, una sessantina.a. v. (Dal nostro inviato speciale) Milano. 18 marzo. Sotto l'ombra cupa della strage di Roma e del rapimento di Aldo Moro si svolge la prima tornata dei congressi regionali del partito socialista, dai quali usciranno i delegati al congresso nazionale, che dopo le ultime incertezze è definitivamente fissato a Torino. I rappresentanti dei 70 mila socialisti lombardi sono riuniti da ieri sera a Milano: il congresso sarà concluso domani da Bettino Craxi. In una sala visibilmente percorsa dalle emozioni degli ultimi drammatici avvenimenti, i rappresentanti dei quattro gruppi in lizza si succedono alla tribuna, alternando ai discorsi sulla strategia e sull'immagine del partito le analisi del grave momento che stiamo vivendo. Aveva cominciato ieri sera, con la relazione introduttiva il segretario regionale, Giorgio Gangi. Espi esso dalla maggioranza nazionale CraxiSignorile, che qui in Lombardia si presenta al congresso con quattro quinti delle de-

Luoghi citati: Gangi, Lombardia, Milano, Roma, Torino