"Sono io il vincitore morale grazie, ma che me ne faccio" ,

"Sono io il vincitore morale grazie, ma che me ne faccio" , Amare proteste dello sconfitto subito dopo il traguardo "Sono io il vincitore morale grazie, ma che me ne faccio" , (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 18 marzo. E' difficile digerire una sconfitta cosi. Puoi prendertela con il mondo intero, ma non serve a niente: si vince con le gambe ma anche col cervello e Giuseppe Saronni oggi ha avuto gambe da Eddy Merckx ma cervello da bambino. Se la prende con se stesso, ma anche — com'è logico — con Roger De Vlaeminck: «Mi dite che ho sbagliato. Si, lo ammetto: se tornassi indietro non mi ammazzerei più così, con un campione come Roger a ruota. Ho sbagliato anche nello sprint, aspettando troppo a scattare. Ho fatto degli errori e li ho pagati molto cari. Ma non si corre cosi : Come, così? « Non si corre come ha fatto oggi De Vlaeminck. Non è giusto, non è onesto. Un campione della sua forza dovrebbe onora.e il nome che porta e oggi non l'ha onorato affatto. Secondo voi, può andar fiero di una vittoria come questa? Secondo me, no di certo. Ma forse io ho una mentalità sbagliata, forse sono troppo ingenuo. Quando entro in una fuga, io faccio il mio dovere. Si vede che non è più di moda. Sempre lì, a fare il succhiaruote. Avrei potuto rallentare, fermarmi, e il signor De Vlaeminck questa "Sanremo" non l'avrebbe vinta. Non ci ho pensato neppurs per un attimo. Ma adesso ho imparato ». Che cosa, ha imparato? « Ho imparato a farmi furbo anch'io. L'anno scorso attaccai e feci il gioco di Raas, che se vinse deve ringraziare anche me. Stavolta mi sono fatto beffare da De Vlaeminck, dopo aver dimostrato di essere il più forte. Vuo, dire che alla prossima "Sanremo" lascerò che attacchino gli altri, e poi sarò io a mettermi a ruota. Dite che il vincitore morale sono io. Grazie tante, ma che cosa me ne faccio? » Chiappano cerca dì consolarlo, c'è anche Fornari, il "patron" della Scic, a fargli coraggio. Gii dicono che, per televisione, hanno visto tutti come ha perso, e come De Vlaeminck ha vinto. Ma a un ragazzo di vent'anni, che arriva ad un soffio dal trionfo meritato e poi se lo vede sfuggire cosi, questo non basta. De Vlaeminck è li, a due passi. I due si incontrano ni controllo antidoping, Roger accenna ad un sorriso che però sa di doppia beffa, l'altro tira dritto. Dice il belga: « Lo capisco, sapete: quando si arriva secondi dopo una "Sanremo" come la sua, non si può essere contenti. Ma dovrebbe imparare. Saro-ini, che non sempre è il più forte, a vincere. Sono bocconi amari. Ma con l'età, ci si fa anche l'abitudine. Diventerà un grosso camplon?, Saronni. Un po' di pazienta ». Ma lui la accusa di essersi comportato come un succhiaruote. « Lui può dire ciò che vuole, io oggi dovevo fare esattamente ciò che ho fatto Prima rrettete in dubbio la mia amicizia con Moser, poi quando mi comporto onestamente nei suoi entranti arrivano le critiche. Francesco era dietro, a pochi secondi: se avess; collaborato alla fuga, lo avrei danneggiato. Ho dato un paio di cambi a Saronni in salita, poi ho smesso. Inoltre, lo ammetto, di un Saronni così forte avevo paura anch'io. Non ero affatto sicuro di batterlo, allo sprint. Alla Tirreno-Adriatico lui staccava tutti con facilità. No, non ero sicuro di batterlo ». De Vlaeminck annuncia ,:he, alla fine del '79, smetterà di correre: « Sono sposato, ho due bambine, il ciclismo è importante ma la famiglia lo è di più ». m. car.

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