Stretta finale di Giovanni Arpino

Stretta finale LA NOSTRA DOMENICA Stretta finale Tutti attendono la Vecchia reduce dalla faticosa nottata di Coppa. E la Vecchia attende gli avversari: si sveglino, sempreché possano. I due più titolati inseguitori della Juventus giocano fuori casa, il Torino sulla gramigna napoletana, che non ha mai ceduto molto ai granatieri, il Milan a Bologna, dove Pesaola è veramente all'ultima smazzata del suo poker per la salvezza. C'è anche il Vicenza di Paolino Rossi: incrocia il suo bel fioretto con la Fiorentina, che dovrà star bene attenta a non rischiare. Al Comunale arriva il Verona dei • vecchietti » e di Zio Ferruccio. Dice qualcuno, ben ferrato nei ricordi: tu il Verona a levar uno scudetto già ■ ben cucito al Milan, anni fa. Era un Milan — anche lui — '« retour » di Coppa, precisamente da Salonicco. Rivera e compagnia cedettero ai veronesi, mentre la Juventus vinceva all'Olimpico, e mentre i tifosi rossoneri riempivano disperati il fosso dello stadio veneto con le loro radioline gonfie di notizie funeste. Qui è la Juve, qui è /'/ Verona. Sta giocando a calcio, il club gialloblù. e si diverte soprattutto fuori casa. Gli anziani portano avanti i loro onorati stinchi con un professionismo degno di ogni elogio. La Madama deve saperli • contrare » sputando il flato rimasto, centellinando le forze: ma conta sui ragazzi — da Cabrini a Fanna — che certo avranno smaltito la notte all'olandese (anche se certe notti costano come carico nervoso più che in fatica puramente fisica). Il Torino, a Napoli, ripete, secondo il vocabolario di Radix, di voler - far corsa su se stesso ». E' una formula dia¬ lettica che non dice molto, dato il distacco dai campioni, ma che può rinfrescarsi subito se i granatieri riescono a catturare la posta piena. Non gli capita da molto tempo, mentre Il Napoli, che ha deluso una settimana fa a Perugia, deve in qualche modo - onorare » il suo pubblico. L'Impresa è gravida di interrogativi, che solo la voglia di Pulicì-gol potrebbe risolvere. E' già dramma tra Pescara e Foggia, è malinconia (con licenziamenti in corso) il derby romano, il confronto tra Genoa e Atalanta non mancherà di pepe anche se a tutti e due i club potrebbe bastare un onesto e astuto pareggio. Gira e rigira, le carte tornano al Comunale: la Juventus deve vincere anche perché questo calendario — giunto alla ventitreesima giornata — potrebbe fornirle qualche indicazione decisiva. Gli inseguitori sono alle strette assai più della Madama, che li signoreggia dall'alto del suo distacco: guai a non vincere, per I granatieri, milanisti e vicentini. Il Trap — alla lunga — potrebbe accogliere con un sorrisetto (forzato ma doveroso) persino un pareggio. La • media inglese » tornerebbe al suo livello. Ma certo non crediamo ad una Juve parsimoniosa per novanta minuti: la sola idea del Bruges costringerà I bianconeri ad esprimersi secondo quanto hanno in corpo, velleità forze e tossine. Il Verona è simpatico, è guastafeste, è armonico. Non orriva con l'uovo pasquale come dono. Dev'essere il Trap a inventarlo e poi aprirlo per scrutare quale sorpresa v'è dentro: è l'obbligo a fare il campione. Giovanni Arpino

Persone citate: Cabrini, Paolino Rossi, Pesaola, Rivera

Luoghi citati: Bologna, Fanna, Foggia, Napoli, Perugia, Pescara, Salonicco, Verona