Angoscia a Bari città del leader di Mario Dilio

Angoscia a Bari città del leader Una folla sgomenta è scesa in strada Angoscia a Bari città del leader Fabbriche chiuse, scuole deserte, cortei spontanei - La condanna degli esponenti politici Bari, 16 marzo. Alle 9,30, appena la radio ha diffuso le notizie dell'eccidio di Roma e del rapimento dell'onorevole Moro, la popolazione si è riversata nelle strade. E' stato un moto spontaneo; le scuole si sono vuotate, i tram e gli autobus si sono fermati, dalle fabbriche e dagli uffici migliaia di lavoratori sono usciti e si sono concentrati nella piazza del Castello Svevo, da dove si è mosso un lunghissimo e compatto corteo che ha attraversato, con striscioni, bandiere e lancio di volantini, il centro storico, corso Vittorio Emanuele e corso Cavour. Sui marciapiedi, altre migliaia di persone facevano ala al corteo silenzioso, composto; capannelli di gente dappertutto, giovani con le radioline accese seguivano le gravissime notizie provenienti da Roma. I volti della gente erano tesi; un silenzio agghiacciante ha avvolto la città e tutti i suoi quartieri che tante volte, in trent'anni, hanno visto l'onorevole Moro partecipare a tante manifestazioni politiche. Unanime il dolore e lo sgomento per l'assassinio dei cinque agenti di scorta. Uno, il vicebrigadiere Francesco Zizzi, era pugliese, di Fasano, e un altro, il maresciallo Oreste Leonardi, era molto conosciuto e contava numerosi amici a Bari, dove accompagnava l'onorevole Moro durante le sue frequenti visite alla città. A mezzogiorno sono uscite le edizioni straordinarie dei due quotidiani pugliesi: «La Gazzetta del Mezzogiorno», a Bari, e «Il Corriere del Giorno», a Taranto: sono andate a ruba. Man mano che si conoscevano i dettagli del feroce attentato, lo sbigottimento ha lasciato lo spazio alla rabbia; molte persone dicevano apertamente che è ora di finirla con la violenza e che occorre porre mano alle leggi eccezio¬ nali. Manifestazioni spontanee si sono svolte alla Montedison di Brindisi e all'Italsider di Taranto. Alle 17 si sono riuniti a Bari gli esponenti dei partiti democratici e alle 18 i Consigli comunale e provinciale; domani alle 11 si riunirà in seduta straordinaria il Consiglio regionale. In un documento diffuso dalla federazione sindacale regionale si invitano le organizzazioni comunali a creare presidi popolari permanenti per difendere le sedi dei partiti e dei sindacati. L'avvocato Rotolo, presidente della Giunta regionale, ha dichiarato: «E' difficile credere a quanto è avvenuto. C'è veramente da avere paura per la sorte del Paese. Occorre la mobilitazione di tutti quelli che in Italia credono nella libertà. L'avvenimento di Roma è una sfida allo Stato che mette in serio dubbio il futuro del Paese. Auguro all'onorevole Moro di tornare presto tra i suoi familiari e tra i democratici italiani che 10 stimano». 11 presidente del Consiglio regionale Tarricone ha detto che «è giunto il momento che 11 Parlamento adotti provvedimenti straordinari per difendere il Paese. Le parole ormai non servono più». Il sindaco di Bari, ing. Lamaddalena, ha giudicato l'assalto di Roma «un atto assurdo posto in essere per colpire le istituzioni; ci vuole ora una risposta immediata da parte dello Stato. Insieme con tutti i cittadini baresi sono vicino alla signora Eleonora Moro e ai familiari delle vittime». Il vicesindaco di Maglie, paese natale dell'onorevole Moro, Bernardo Facetti, ha dichiarato che «la partecipazione della cittadinanza è commovente, perché tutti hanno sempre ammirato la statura e l'umanità del presidente della de». Mario Dilio

Persone citate: Bernardo Facetti, Eleonora Moro, Francesco Zizzi, Oreste Leonardi, Svevo, Tarricone