Villa dei Colli, sopralluogo del giudice saranno inviati altri " avvisi di reato "

Villa dei Colli, sopralluogo del giudice saranno inviati altri " avvisi di reato " Prosegue l'inchiesta sulla casa di cura di via Volante Villa dei Colli, sopralluogo del giudice saranno inviati altri " avvisi di reato " In aggiunta alle prime 17 comunicazioni - Riguarderanno una decina di medici, funzionari pubblici ed ex ricoverati - Sequestrati registri e documenti -1 titolari: "Siamo davvero stupiti" Stanno per aumentare le 17 comunicazioni giudiziarie per lo scandalo di Villa dei Colli, la clinica privata di via Volante 132 ora chiusa per gravi irregolarità. Riguarderanno una decina di medici che prestarono la loro attività nella casa di cura in periodi diversi, alcuni funzionari di enti pubblici e anche alcuni ex ricoverati. Finora gli avvisi di reato Inviati dal giudice istruttore dott. Aldo Cuva hanno interessato i due titolari della casa di cura, Sebastiano e Carlo Mario Abate (quest'ultimo ex pilota di auto), una loro famigliare. Elisa liossl, 11 direttore sanitario dott. Giovanni Fassone e 13 medici. L'interrogativo di fondo della maxi-inchiesta è il seguente: quanti malati di tubercolosi furono ospitati nella clinica mentre avrebbero potuto curarsi ambulatoriamente? E chi aveva interessi Che cosa succederà? a gonfiare il numero dei degenti? I ricoveri, come è noto, sono pa- gati dalla comunità. Fino al '75 dall'Inps, dopo dalla Regione. Ne- gli ultimi anni, la retta pagata per ogni ricoverato s'aggirava sul-le 20 mila lire. Quando l'assessore regionale al-la sanità, Enrietti, ordinò l'estate scorsa un'ispezione nella clinica di Villa del Colli, le sorprese non mancarono. La gran parte deicento ricoverati poteva essere di- T.essa senza alcun pericolo, le car- telle cliniche e i registri erano te-nuti alla beli'e meglio. Intervenne anche l'Inps per un'Indagine am- ministrativa interna. In questi giorni 1 risultati: almeno nove ex ricoverati nella Villa dei Colli avevano percepito abusivamente il sussidio postsanatoriale previsto dalla legge. Gli stessi hanno avuto l'ordine di restituire le somme. | «E' da 30 anni che denunciamo un certo tipo di assistenza — dice Sergio Fresia, ex malato di tbc —. Da 30 anni denunciamo che in Italia e in Piemonte esiste un'in1 dustria specializzata per croniciz I zare i tubercolotici, per farli trat- 1 tenere il più possibile nelle case | di cura. Ma chi sono i veri re sponsabili di questa situazione? j Ora l'Inps sì sente truffato per, che alcuni malati hanno percepito j illecitamente il sussidio postsana I toriate. Ma che cosa dovrebbero 1 dire gli stessi malati che entrano tubercolotici nelle cliniche ed escono, quando escono, nevrotici, emarginati? Non dimentichiamo ! che il 90 per cento dei colpiti da | tbc appartiene alle classi più po ] vere, operai, contadini, sottopro i letari. Quando escono dagli ospe , àali o dalle cliniche non riescono ! a reinserlrsl ed è logico che fac¬ ciano di tutto per ottenere inden¬ nità e assistenza. Se facciamo una graduatoria delle responsabilità, gli ex malati non sono certamente al primo posto». L'inchiesta del giudice Cuva non potrà non sollevare 11 coperchio su un bubbone cresciuto per incuria, speculazioni, complicità. Ieri pomeriggio il dott. Cuva s'è recato in via Volante 132 per un primo sopralluogo nella Villa dei Colli. E' stato posto sotto sequestro parecchio materiale (registri, documenti). Il magistrato ha potuto anche rendersi conto delle condizioni igieniche e delle apparecchiature sanitarie esistenti nella cllnica. Durante l'ispezione 11 dott. Cuva era accompagnato dai due titolari, 1 fratelli Abate, che saranno quanto prima sentiti dallo stesso giudice. «Siamo stupiti e rincresciuti» ripetono Sebastiano e Carlo Mario Abate a proposito dell'inchiesta sulla loro casa di cura e delle accuse sulla gestione. «Sono assolutamente infondate. Non vorremmo che la campagna contro di noi nascondesse secondi fini che al momento ci sfuggono». Di certo c'è che attorno a questa grave malattia sociale che è la tbc s'è creata in Italia un'industria che l'anno scorso è costata all'Inps oltre ottanta miliardi e quasi otto in Piemonte. A queste somme si devono aggiungere quelle pagate dalla Regione per 1 ricoveri negli ospedali o case di cura. Quanti soldi pubblici si potevano risparmiare con una politica assistenziale diversa, con controlli più accurati? Ed è possibile un'inversione di tendenza in modo che la collettività spenda meno quattrini e i malati siano curati meglio durante e dopo la malattia? Gli atti dell'istruttoria sono passati in questi giorni sul tavolo del dott. Bernardi, il sostituto procuratore che iniziò l'inchiesta. Il giudice farà conoscere al collega Cuva le richieste per coinvolgere altri presunti responsabili dello scandalo. Nell'occhio del ciclone saranno altri medici e compiacenti funzionari Inps. Guido J. Paglia Il giudice dottor Cuva e uno dei proprietari, Mario Abate - Al centro un agente

Luoghi citati: Italia, Piemonte