Disco volante per il sindaco Novelli

Disco volante per il sindaco Novelli Disco volante per il sindaco Novelli UGO BUZZOLAN Mia figlia Angelica ha visto un po' di film di fantascienza (specie «Incontri ravvicinati»), e ne è rimasta affascinata e quasi sconvolta; e mi chiede: «Ma gli extraterrestri arriveranno? Scenderanno anche a Torino?». Guardiamo insieme piazza Castello e insieme immaginiamo di vedere giungere dalla parte della Valle di Susa (non è la valle più arcana d'Italia?) un bel disco radioso, velocissimo, con un ronzio quasi musicale e aitorno una corona di luci verdoline che si accendono e si spengono come in una festa di paese. Ed ecco che il disco, dopo aver compiuto alcuni giri fulminei sulle torri di Palazzo Madama, scende pian piano a terra e si posa con delicatezza proprio lì, tra la facciata dello Juvarra e il monumento dei volontari del 1848. Attimi di terrore e di confusione: i vigili (in calzoni e in sottane) tengono indietro la gente che dopo il primo moto di panico si avvicina, divorata dalla curiosità. Spuntano anche reparti armati, ma è solo per rendere omaggio. Gli extraterrestri non sono nemici. Anzi. Si diffonde soave un suono che sta tra l'organo e il carillon, e lo sportellone sulla sommità del disco si alza: ne scende una scala dorata come nelle vecchie riviste di Wanda Osiris. Dalla glande botola si irradia un alone luminoso di uno stupendo colore alabastro, ed appaiono uomini e donne — sì, sì, sono uomini e donne come noi! — bell;ssimi, sorridenti, affabili, con le braccia larghe in un gesto di amicizia: sembrano gli animatori di un club vacanze. Li guida un giovane alto, biondo, barbuto e slanciato (« Quanto piacerebbe alla mamma! » dice Angelica) che gira sulla folla un tenero e azzurro sguardo d'amore. Largo, largo, la folla si apre, arriva trafelato il sindaco Novelli, circondato dalla Giunta al gran completo. E' pallido, comprensibilmente emozionato: legge un indirizzo di saluto agli ospiti, e il giovane capo risponde in perfetta lingua italiana, una voce virile e calda simile a quelle che doppiano i divi cinematografici. E' semplice, alla mano, cordiale, lontano da ogni atteggiamento ufficiale e burocratico. «Dimmi, dimmi, caro Diego — esclama — dimmi se hai bisogno di qualcosa... Come sindaco, hai difficoltà finanziarie? Hai disavanzi?». «A chi lo dici...» fa Novelli. «Parla liberamente — prosegue l'altro — esponi le carenze della città. Noi siamo qui per aiutarvi, in tutto. Abbiamo preso Torino sotto la nostra protezione». «Mai avrei supposto — mormora tra sé Novelli — di ricevere un soccorso così dall'alto...». La folla applaude commossa. Qualcuno tenta di baciare le mani e l'orlo della tuta degli extraterrestri. Mia figlia sorride per questa storiella inventata insieme, alla finestra, nel tramonto di marzo. E rimane stupita quando le dico che una volta i film di fantascienza erano ben distanti da «Incontri ravvicinati» e mostravano, come «La guerra dei mondi», extraterrestri feroci, nazistici, che sgranocchiavano città e uomini e lasciavano dietro di sé nel loro passaggio infernale — tra il «bip-bip» delle antenne e i fasci di raggi mortali — la terra bruciata. «Ma potrebbero essere veramente buoni, invece — obbietta Angelica — e noi potremmo aspettarli veramente con fiducia...». Aspetta, aspetta, figlia mia, col grazioso nasetto per aria in piazza Castello, davanti alla facciata dello Juvarra dai finestroni scintillanti, guardando verso la Valle di Susa, la valle più arcana d'Italia. E' bello pensare che siano in arrivo benefattori extra terrestri. E' bello pensare che siano tanto buoni e che ci guardino di lassù, dagli spazi siderali, con tanta simpatia, e che meditino di offrire una mano all'umanità per levarla da tutti i suoi guai, e magari siano pronti a imbarcare molti di noi (che code, che prenotazioni!) e a trasferirli nel loro mondo perfetto privo di affanni, di miserie, di paure. «Afa tu non ci credi?» fa Angelica. «Poco, figlia mia, poco — rispondo — sono secoli che i nostri guai ce li dobbiamo sempre sbrigare da noi, su questa terra». «E il sindaco di Torino cosa ne pensa, secondo te?». «Credo proprio che anche lui sia scettico sull'aiuto che può ricevere dal cielo».

Persone citate: Juvarra, Novelli, Wanda Osiris

Luoghi citati: Italia, Susa, Torino