Il calendario

Il calendario Il calendario STEFANO REGGIANI '■■<' jMeMÓw 5 marzo. Qualche volta i tribunali scrrseeTMCC* c]evono anc|le occuparsi di donne nude. Non sarà la cosa peggiore che gli capita, e possono sbrigarla in fretta. A Roma i giudici hanno stabilito che il direttore dell'Ambra Jovinelli, popolare teatro di varietà, ha sospeso ingiustamente Io spettacolo « Nude in passerella ». Lo scrupoloso direttore s'era accorto che una giovane spogliarellista « sotto il gonnellino hawayano non aveva nulla, neppure lo speciale triangolino ritenuto d'obbligo per non incappare nei rigori della legge ». Ritenuto da chi? Assolvendo la ragazza i giudici hanno chiuso definitivamente un delicato problema. 6 marzo. Dagli inni nazionali non si può pretendere né bellezza letteraria né puntualità politica. Basti pensare alle parole di quello italiano. Dagli inni ci si aspetta ragionevolmente un impulso a far gruppo, a camminare, ad andare avanti. Come dice la Marsigliese: « Marchons, marchons ». Tuttavia ci pare che in questa direzione le nuove parole dell'inno cinese, diffuse dalle agenzie, abbiano esagerato: su sette versi abbiamo contato undici volte l'imperativo « marciamo ». Non ci si deve stupire poi se il frivolo regista dei « Cinesi a Parigi » abbia immaginato le truppe di Hua invadere l'Europa a piedi. 7 marzo. Negli studi della Rai per un appuntamento, sono in ritardo. Lungo i corridoi un tecnico mi viene incontro di corsa: « E' lei quello che aspettiamo? », « Non so, chi aspettate? », « Non ne ho idea », « E perché lo aspettate? », « Deve partecipare ai programmi dell'accesso, ma non sappiamo chi sia ». I programmi dell'accesso sono quelli che la Rai dedica ai gruppi e ai circoli socialmente rilevanti che ne facciano richiesta. Un tentativo di democrazia diretta; ma l'episodio di questa mattina va oltre le migliori previsioni. Il tecnico non aspetta un personaggio, un presidente, un delegato; solo un cittadino sconosciuto che voglia parlare. Ci pare un buon metodo. 8 marzo. Giornata della donna. Nel grande e consapevole raduno romano s'inseriscono due figure inquietanti di uomini. Il primo, un signore con folti baffi, irride al corteo e riceve questa risposta corale: « Maschio, maschietto, non stare lì a guardare / a casa ci sono i piatti da lavare ». Un altro, cinquantenne, « pretende istericamente di entrare nel corteo ». Respinto dal servizio d'ordine tira fuori una pistola, la mostra alle ragazze, « poi s'allontana correndo per i vicoli della vecchia Roma ». Secondo un'altra versione, tendenziosa, « si rifugia nella sede della de ». /■ 9 marzo. Abbiamo il sospetto che SpaùyWVeaC dolini ami le polemiche sulla sua persona, ci nuota dentro con la tranquilla bracciata dell'olimpionico. Ma bisogna-stare alle regole, con lui, non fare errori da studenti distratti. Adesso che c'è la polemica sulla « Nuova Antologia », in lotta contro la crisi, un giornalista ha ricordato che la rivista venne diretta durante il fascismo da Giovanni Federzoni. Spadolini si arrende: « Quando si confonde Luigi Federzoni, fascista, con Giovanni fine letterato, che debbo rispondere? ». Certo, diventa una polemica difficile. 10 marzo. Tutti parlano di Ufo, di dischi volanti, di incontri del terzo tipo, cioè di rapporti con gli extraterrestri. Anche il presidente Carter, prima dell'elezione, era un appassionato ufologo; dopo, riferisce « Panorama », è diventato più guardingo. Ha letto i rapporti segreti delle commissioni militari e ha tolto gli ufo dalle sue conversazioni. Le ipotesi sono due: o è stato convinto dagli esperti, con prove irrefutabili, che gli oggetti volanti non esistono oppure ha ricevuto notizie troppo precise per riferirle. Tra le due ipotesi è duro scegliere. ^/ y y 11 marzo. Colloquio con Zanone, sei^SGWGMC- gretario del pli. Ha ricevuto molti telegrammi, lettere, interviste dopo la decisione di non aderire all'accordo di governo con gli altri partiti costituzionali. Come si sta all'opposizione? Sospira: « Nel gruppo ci si sentiva più caldi, riparati; all'opposizione si è scoperti. Ma il difficile non sta in questo ». E dove? « Sta nelle decisioni successive, nel chiarire a tutti che opposizione vogliamo fare. Non si tratta di stare al centro o a destra, ma di essere liberali ». Come dire: anche reinventare il partito.

Persone citate: Giovanni Federzoni, Luigi Federzoni, Spadolini, Zanone

Luoghi citati: Europa, Parigi, Roma