La Stampa - Consultazione Archivio

Arrestata una cameriera infedele tentava un ricatto alla famiglia Arrestata una cameriera infedele tentava un ricatto alla famiglia Altro fatto: industriale di Grugliasco rapinato di 13 milioni Una cameriera è stata arrestata ieri mattina dai carabinieri de! Nucleo investigativo, mentre portava a compimento un tentativo di estorsione ai danni della famiglia per cui prestava servizio. La colf infedele si chiama Petronilla Tempo, ha 29 anni, ed abita in via Paganini 42. Da circa quattro anni la ragazza lavorava a tempo pieno presso la famiglia Gambino (marito e moglie e una figlia di 30 anni, Paola) In un alloggio al terzo piano di via Duchessa Jolanda 10. Quattro anni di impegno quotidiano, non turbato da ombre, fino a circa venti giorni fa, quando alla famiglia Gambino sono cominciate ad arrivare le prime lettere: missive un po' strane, vergate a stampatello da mano ignota. Sono dirette in particolare a Paola Gambino, ma non risparmiano neanche la cameriera. Le minacce si precisano sei giorni fa: schizzi di acido muriatico sulla porta e sul congegno di allarme esterno all'appartamento convincono la famiglia Gambino che 1 ricattatori — che ora chicdono un milione — non scherzano. Attraverso alcune telefonate fatte dalla stessa cameriera falsando la voce, la famiglia si accorda di versare un primo acconto di 200 mila lire nella buca delle lettere. Ma quando la colf, credendo di non essere vista, si reca a ritirarle, trova 1 marescialli Roncarà e Tarantino, che la sorprendono con i soldi ancora tra le mani. + Con la tecnica dell'incidente automobilistico 3 banditi masche¬ rati e armati di grosse pistole a tamburo, hanno rapinato di oltre tredici milioni il titolare di una industria di Grugliasco. Alle 10,30 Pietro Marmo, 56 anni, residente a Torino in corso Francia 276-21, titolare della Moma Sas, una ditta di abrasivi industriali che dà lavoro a sessanta operai e ha sede in via Monti 6 a Grugliasco, stava rientrando in fabbrica a bordo della sua «Alletta». Poco prima aveva prelevato presso la sede dell'Istituto San Paolo della cittadina i soldi delle paghe. All'angolo di via La Salle con vìa Monti, a cinquanta metri dallo stabilimento, una «128» ha urtato frontalmente in curva e con violenza la sua autovettura. Mentre stava per scendere a constatare i danni, due banditi gli hanno puntato le pistole contro e hanno prelevato la borsa.