Da partiti, fabbriche, dalla scuola la condanna unanime e sdegnata

Da partiti, fabbriche, dalla scuola la condanna unanime e sdegnata Da partiti, fabbriche, dalla scuola la condanna unanime e sdegnata La notizia dell'ennesimo barbaro delitto ha suscitato nella città sdegno e condanna. Immediata la presa di posizione delle assemblee elettive. Aldo Viglione, presidente della Regione, ha annunciato lo stanziamento di 20 milioni in favore della famiglia del maresciallo ucciso. Provincia e Comune hanno rivolto un appello affinché i criminali siano isolati politicamente e hanno invitato i cittadini a partecipare ai funerali. Le fabbriche della zona Vanchiglia-Vanchiglietta, tra le quali la Rabotti, l'Italgas, l'Atm, la Spi, hanno Immediatamente proclamato uno sciopero di mezz'ora e, riuniti in assemblea, hanno espresso il loro sdegno. Decine le fermate spontanee di protesta in molte aziende, tra le quali la Rai, Sipra, Eri Cetra, Abarth, Olivetti Scarmagr.o, Farmitalia, Banco di Napoli, Plninfarina, mentre numerosi consigli di fabbrica hanno emesso comunicati di condanna, tra cui la Teksid, la Carello, la Fiat Veicoli industriali, la Locat, l'Aem, i dipendenti della Regione, 1 chimici-Cisl. I lavoratori telefonici hanno espresso il loro cordoglio al collega Salvatore, figlio del maresciallo, che lavora alla Sip. Anche i colleghi di Rosa Berardi, figlia della vittima, dipendenti dell'ospedale S. Giovanni, hanno espresso la loro solidarietà alla famiglia. Ferma ed unanime la reazione delle forze politiche democratiche. La de, il pei, il psi, le Acli, il pri, 11 pli, hanno condannato il nuovo crimine, ribadendo l'impegno affinché il processo si possa svolgere regolarmente. Hanno inoltre rivolto un appello alla più ampia mobilitazione dei cittadini contro la violenza. I consigli comunali di Nichelino e di Gassino hanno tenuto consigli comunali aperti. Nel pomeriggio, inoltre, si è riunito il comitato regionale antifascista. Presenti i partiti, le organizzazioni sindacali, 1 movimenti giovanili e femminili, l'Anpi e le organizzazioni partigiane, il presidente del consìglio regionale, Dino Sanlorenzo, ha introdotto l'assemblea. « E' un delitto odioso che esprime la predeterminata volontà di uccidere. Dobbiamo chiederci il perché di questo gesto ». Ha proseguito: « La situazione di ogni sarebbe un errore negarlo, è diversa da ieri. Avevamo ottenuto dei risultati positivi, attraverso la grande mobilitazione popolare. Il processo è cominciato. Oggi è necessario sconfiggere il partito del rinvio, ampliando l'iniziativa di massa; e facendo dei funerali della nuova vittima un , momento dt unità democratica contro la violenza ». e Ferro, a nome del sindacato iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiii unitario, ha proposto di proseguire oggi e domani la raccolta di firme all'appello della Regione in tutta la città. I movimenti giovanili si sono impegnati a sviluppare un ampio dibattito nelle scuole. Le donne dell'Udì hanno annunciato di voler trasformare la manifestazione di oggi pomeriggio per la giornata della donna in una mobilitazione contro la violenza eversiva. In un comunicato l'Udì (Unione donne italiane) dice tira l'altro: «oggi le donne manifestano contro la violenza eversiva e contro tutte le violenze che subiscono da sempre». La preannunciata manifestazione si tiene alle 15 con un concentramento in corso Matteotti angolo corso Vinzaglio per unirsi al corteo funebre. La federazione lavoratori metalmeccanici, dopo aver ribadito la propria condanna, invita i lavoratori a partecipare al funerali del maresciallo ucciso. Analogo invito rivolge il direttivo unitario Cgil-Clsl-Uil, che riunitosi nel tardo pomeriggio, ha dato indicazione di sviluppare, a partire da lunedì, assemblee in ogni luogo di lavoro. Gli autoferrotranvieri hanno proclamato per oggi pomeriggio tra le 15 e le 15,15 una fermata simbolica di protesta, ★ ★ Via Manin, ore 10. Nel piazzale Interno del deposito Atm tramvlerl e operai si radunano alla spicciolata per la manifestazione indetta da Cgil, Cisl e UH contro gli atti di teppismo e sabotaggio degli « autoriduttori ». Al lavoratori in tuta si uniscono rappresentanze di fabbrica, gente del quartiere. Sul volti di tutti lo sgomento, 11 dolore, la rabbia. Due ore prima, pochi metri più In là, un commando terrorista ha assassinato il maresciallo Berardi. L'ultimo anello di una catena fatta di sangue, aggressioni, attentati. Un gesto barbaro per affogare nella paura una città diventata il bersaglio preferito dell'eversione. A questa strategia del terrore e della violenza l'assemblea di via Manin ha risposto compatta, piccolo specchio di una Torino operaia. « Chi sfascia le macchinette sulle vetture tramviarìe, chi spara a un dirigente politico o a un giornalista — ha detto Lo Turco, del consiglio di fabbrica Pirelli di Settimo — chi ammazza un poliziotto o mette la bomba in un'azienda, non ha il diritto di chiamarsi proletario ». «Tra democrazia e "P 38" — ha detto un operaio — non c'è mediazione. Chi spara, uccide, saccheggia rifiuta il confronto, è contro i lavoratori ». « Questi attentati non colpiscono la singola vittima — ha aggiunto un delegato della Magneti Marelli — ma sono diretti contro tutta la comunità ». Mentre al microfono si alternavano sindacalisti, donne, tramvleri, rappresentanti dei partiti (il capogruppo de in comune. Valente; Pozzo per il pei) è arrivata la notizia che le fabbriche del quartiere Vanchiglia-Vanchiglietta si fermavano per mezz'ora In segno di lutto. E' poi salito sul palco don Giovanni, parroco di Santa Croce, che ha parlato con voce rotta dall'emozione: «Conoscevo Berardi, l'ho visto ancora l'altro giorno. Condivido pienamente il vostro stato d'animo. Sono cose che ci bruciano sulla pelle, generano scoramento e sconforto. E' più che mai il momento di essere uniti, ma di parole ne abbiamo piene le tasche. Vogliamo i fatti. Fatti concreti per i pensionati che non arrivano alla fine del mese, per i bimbi gettati sulla strada, per le classi povere ed emarginate. La violenza c'è perché qualcuno, dentro e fuori l'Italia, la paga. Non alligna certo Ira voi in iuta, voi che ogni mattina andate in fabbrica con il baracchino ». Ultimo, è intervenuto 11 sindaco Novelli, che ha duramente condannato quanti cercano di dare spiegazioni e giustificazioni. « Rifiutiamo tolleranza o comprensione — ha detto — per questi barbari episodi, come dobbiamo rigettare le tentazioni di una giustizia sommaria o della legge del taglione. C'è chi li dipinge come eroi, ma che coraggio c'è neU'assassinare il brigadiere Berardi o l'avo. Croce? ». « Guai all'indifferenza — ha ammonito — prima è toccato a Cocozzello, Puddu, Ferrerò, Ciotta: chi persegue il disegno eversivo non si ferma e trova nel disinteresse e nell'apatia terreno fecondo. L'obiettivo è distruggere la democrazia, fermare la storia, colpire la classe operaia. Proprio in questi momenti occorre far appello alla ragione ». L'arcivescovo Ballestrero ha portato alla famiglia la solidarietà e l'affetto di tutti

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