Mangiavano, bevevano e non pagavano 2 condanne e 5 assoluzioni a Pinerolo

Mangiavano, bevevano e non pagavano 2 condanne e 5 assoluzioni a Pinerolo Mangiavano, bevevano e non pagavano 2 condanne e 5 assoluzioni a Pinerolo Una banda di « bulli di periferia» è stata giudicata ieri dal tribunale di Pinerolo per fatti avvenuti l'anno scorso al ristorante « Piano-bar » di Miradolo e che avevano determinato l'arresto degli imputati per estorsione aggravata, danneggiamento e violenza. Giacomo De Cosimo, 35 anni, via Ortensia 1, Piossasco; Franco Nigro, 27 anni, corso Torino 133; Ottorino vTtvacqus, 29 anni, via Fratelli Giuliano 7; Luigi Brescia, 43 armi, via Cravero 4; Francesco Liberti, 26 anni, via Trento 36; Raffaele Cutugno, 29 anni, corso Boslo 35, tutti di Pinerolo, e Vincenzo Del Sorbo, 39 anni, residente a Luserna San Giovanni, via Pralafera 26, dal settembre al novembre '77 si sono recati, in piccoli gruppi o tutti assieme, in quell'esercizio pubblico, pretendendo consumazioni e pranzi gratuiti dal gestore Plercardo Menefoglio. La sera del 12 novembre scorso, dopo una lauta cena innaffiata con abbondanti bevute, nel locale era scoppiata una rissa ed erano stati danneggiati arredi e suppel¬ lettili ed alcune persone erano state percosse. Nella denuncia si era parlato di minacce di rappresaglia qualora il gestore non avesse accettato il « taglieggiamento », ma nel corso delle udienze, che si sono protratte per tre sedute, le deposizioni delle parti lese sono state almeno in parte lacunose e hanno permesso al colle¬ gio di difesa (avvocati Cotta-Morandlni, Borgarello, Piacentino, Cenerino, del Foro di Pinerolo, Zancan di Torino e Ubertone di Asti) di sostenere nelle sue arringhe l'esagerazione delle Imputazioni. « Questo sarebbe il racket? — ha sostenuto un difensore —. Ma guardateli: sono operai, muratori, carpentieri che lavorano. Non confondiamo lo " scrocco " con la " tangente " ». La pubblica accusa non è stata di tale avviso e a chiesto pene per complessivi vent'anni per gli Imputati e un risarcimento di danni per tre milioni. La Corte (presidente Buia, giudici a latore Loperfldo e Ruffino, pubblico ministero Larosa, cancelliere Boschero, ufficiale giudiziario Larivel) ha accolto in buona parte le tesi dei difensori e ha espresso un giudizio mite nel confronti degli imputati rispetto alle richieste del pubblico mini stero, che ha Immediatamente In terposto appello contro la sentenza. Giacomo De Cosimo è stato condannato ad un anno e un me se di reclusione ed a 70 mila lire di multa; Francesco Liberti a 4 mesi; entrambi, oltre al pagamento delle spese processuali sono stati condannati al risarei mento in solido dei danni per 250 mila lire. Assolti tutti gli al tri per insufficienza di prove o per non aver commesso il fatto e scarcerati se non detenuti per altra causa.

Luoghi citati: Asti, Buia, Luserna San Giovanni, Pinerolo, Piossasco, Torino