Sospesa (almeno per ora) la punizione all'operaia the in fabbrica si stava guardando una coscia ferita

Sospesa (almeno per ora) la punizione all'operaia the in fabbrica si stava guardando una coscia ferita Al vaglio dei sindacati l'episodio accaduto in un'industria tessile presso Arona Sospesa (almeno per ora) la punizione all'operaia the in fabbrica si stava guardando una coscia ferita La donna, 35 anni, spiega : "La gamba mi faceva male, il giorno prima mi ero bruciata versandomi addosso del caffè bollente" Il direttore "deve aver giudicato sconveniente l'atteggiamento, ma soprattutto deve avere pensato che stavo perdendo tempo" (Dal nostro inviato speciale) Arona, 26 febbraio. Un'operaia del reparto confezionatura di una industria stessile vicino ad Arona, ha ricevuto una lettera del suo direttore che la «sospende per una giornata di lavora perché perde tempo in reparto a guardarsi le cosce». Il fatto è accaduto due settimane fa, ma solo ieri è stato reso noto. La vittima del direttore moralista è Iolanda Nucera, 35 anni, abitante a Cardano di Stresa, un paesino a venti chilometri da Arona. Abbiamo incontrato la donna. « Solo poche parole, perché non intendo parlare ancora di questa incredibile storia che mi ha fatto star male » ha detto. L'operaia, sorpresa dal direttore in atteggiamenti da lui giudicati sconvenienti, è una gentile signora dallo sguardo dolce. Poco prima rf? incontrarla, una vicina aveva detto: « E' davvero impossibile che sia successa una tale cosa. Iolanda è una donna molto seria che pensa soltanto alila sua casa e al lavoro ». « E' vero che quell'uomo mi ha mandato la lettera che mi sospendeva un giorno dal lavoro — ha spiegato la signora Nucera —. Ma non è la prima volta che punisce qualcuna di noi per motivi strani. Mi guardavo la coscia perché mi ero bruciata il giorno prima versandomi sopra del caffè bollente. Mi faceva male e la pelle aveva fatto la bolla, mi dava dolore. Ho guardato istintivamente la gamba e in quel momento è entrato Alessandro Minoli, il direttore dello stabilimento. Forse ha giudicato sconveniente l'atteggiamento, ma soprattutto deve aver pensato che perdendo tempo a guardare la coscia ustionata non rispettavo i tempi di produzione ». Iolanda Nucera è una delle 70 operaie addette alla confezionatura della «Manifatture Rondo » di Lesa, sulla provinciale che porta a Massino Visconti. Continua: « Il giorno di sospensione che mi ha inflitto il direttore l'ho decisamente rifiutato. Non ho mai fatto nulla che potesse essere giudicato male. Ho sempre lavorato rispettando la produzione stabilita. Da 9 anni sono alla "Rondo" e nessuno ha mai avuto nulla da dire ». La Nucera, nativa di Reggio Calabria, è scandalizzata dalla decisione del funzionario. « Adesso tutto l'incartamento è dal nostro responsabile sindacale. Sarà il titolare, dottor Rondo, a dover prendere la decisione definitiva. Per quanto ne so, il provvedimento è sospeso. Da giorni manco dal lavoro a causa di una bronchite.». Mentre parliamo, si affaccia una anziana signora alla finestra: «Dillo Iolanda ai giornalisti che quel diretur lì è matto. Una volta le facevano lavorare e guadagnare di più quelle che mostravano le gambe. Adesso le lasciano a casa. L'è robb de matt ». n. b.

Persone citate: Alessandro Minoli, Cardano, Iolanda Nucera, Nucera

Luoghi citati: Arona, Lesa, Massino Visconti, Reggio Calabria, Stresa