Col nuovo Codico arriva Perry Mason in tribunale di Sauro Manca

Col nuovo Codico arriva Perry Mason in tribunale Dibattito sul testo quasi definitivo Col nuovo Codico arriva Perry Mason in tribunale Il progetto pubblicato da magistratura democratica - Il processo sarà un fuoco incrociato tra domande di pm e avvocati «Il nuovo Codice di procedura penale — c: hanno detto magistrati e avvocati riuniti a convegno ieri e l'altro ieri a Torre Pellice — capovolgerà completamente l'indirizzo processuale osservato fino ad oggi. Il giudice non deve più arrivare in udienza con i preconcetti derivati dallo studio degli incartamenti, sovente voluminosi, ma si formerà l'opinione di colpevolezza o innocenza soltanto dopo il fuoco di domande incrociate che il pubblico ministero e i difensori formuleranno agli imputati ed ai testimoni». Abbiamo obiettato: «Fino ad oggi si è assistito a dibattimenti in cui i presidenti non volevano i "colpi di scena" da parte degli avvocati, e qualcuno ha sospeso l'udienza asserendo che il Tribunale o la Corte d'Assise doveva essere informata prima di eventuali alibi o prove portate al processo. Avremo allora dei dibattimenti alla Perry Mason?». «Non si arriverà a tanto — hanno precisato i nostri interlocutori — anche perché un'istruttoria, sebbene ridotta, sarà sempre necessaria, e l'avvocato dovrà fornire la sua collaborazione alla giustizia. Non potrà più tenere nascosto l'asso nella manica fino al giudizio di Cassazione per far annullare tutto e ricominciare daccapo, cosicché, scaduti i termini, anche gli imputati più pericolosi vengono rimessi in libertà. La massima parte delle nullità procedurali potranno essere sanate nel giudizio successivo». Relazioni e discussioni sul progetto del Codice, il cui testo è già stato presentato alla Commissione parlamentare e che dovrebbe essere approvato e promulgato entro la fine di maggio, si sono svolte sabato e ieri nella sala delle conferenze dell'hotel Gilly. L'incontro è stato promosso dal gruppo pinerolese del¬ l'Associazione internazionale giovani avvocati, come un «corso di aggiornamento» che verrà ripetuto {secondo il programma) ogni sei mesi. Pubblicato da «Magistratura democratica», sebbene non ancora nel suo testo definitivo, il Codice di procedura penale al quale è già stato dato il nome di Bonifacio (dal ministro guardasigilli sotto il quale viene promulgato) ha ricevuto approvazioni ed anche critiche. Al più- presto, nella versione ufficiale, sarà diramato alle Corti d'Appello ed agli Ordini forensi di tutta Italia, affinché siano indette assemblee per discuterne. Sentita così la base, si potranno ancora apportare quelle modifiche indispensabili affinché nulla si presti ad equivoci. E' stato detto che il Codice Bonifacio deve essere portato a conoscenza di tutti quelli che si interessano della libertà dei cittadini. «La nascita di un codice è sempre un avvenimento di notevole rilievo, specie quando in trent'anni di vita la Repubblica non è ancora riuscita a produrne uno solo, in sostituzione di quelli fascisti vigenti». Per porre rimedio alle storture più evidenti, quali per esempio quella di tenere a lungo in carcere un imputato che può essere innocente e quindi venire prosciolto in giudizio, si è ricorsi finora a leggine, senza abrogare le norme precedenti. Si è arrivati così al caos. Bisognava porre rimedio. Ben venga il Codice Bonifacio che ha il pregio, se non altro, di essere un'opera organica, e più chiara della procedura attuale. Il primo merito è di avere ridotto gli articoli a 656 contro i 675 del codice Rocco, diventati poco meno di mille con le leggine di aggiornamento. Il giudice Giangiulio Ambrosini ha rilevato che la nuova procedura richiederà maggior impegno e onere di lavoro da parte dell'avvocato, e che verranno sensibilmente limitati i poteri della polizia e del pubblico ministero che avrà tempo 30 giorni per trasmettere gli atti al giudice istruttore. In ogni azione penale il centro di gravità verrà spostato nel dibattimento. Il giudice Elvio Fassone ha aggiunto che l'avvicinarsi alla procedura anglosassone è un bene, dati i risultati raggiunti in quelle nazioni che l'adottano, ma sono necessarie le strutture (segretari, stenotipia per raccogliere i verbali d'udienza ed altre funzioni) altrimenti il processo non funzionerà. L'avv. Bellegrandi ha detto: «Una delle griglie della nuova procedura sarà la "vacatio legis". A Roma hanno detto che occorreranno 4 mesi prima di applicarla. Noi riteniamo che siano necessari 2 anni». Il prof. Mario Chiavano ha confermato: «Non prima dell'80. Nel frattempo verranno dettate delle norme transitorie di attuazione, già compendiate in una ventina di articoli». Una delle norme che garantiscono la libertà del cittadino riguarda la «carcerazione preventiva», la quale dovrà essere ancorata a presupposti più severi. Il giudice dovrà rendere conto dell'arresto che ha ordinato, non più su semplici sospetti, ma su dati probanti la colpevolezza. Una delle novità consiste nel fatto che l'imputato può essere sentito come testimone, anche se non giura, e si deve tenere conto nella giusta proporzione delle sue affermazioni. I convenuti hanno discusso a lungo, anche dopo che il convegno è stato sciolto, dividendosi in piccoli gruppi: discussioni costruttive da parte di operatori del diritto che tendono tutti a migliorare il corso della giustizia. Sauro Manca

Persone citate: Assise, Bellegrandi, Codice Bonifacio, Elvio Fassone, Giangiulio Ambrosini, Mario Chiavano, Perry Mason

Luoghi citati: Italia, Roma, Torre Pellice