Craxi: accordo programma Manca: accordo, ma politico di Enrico Manca

Craxi: accordo programma Manca: accordo, ma politico Accentuata a Milano la divisione dei socialisti Craxi: accordo programma Manca: accordo, ma politico (Nostro servizio particolare) Milano, 12 febbraio. Dialogo polemico a distanza, questa mattina, fra Bettino Craxi ed Enrico Manca. Il primo parla al Lirico affollato di militanti e simpatizzanti, rosseggiante di bandiere e garofani. Il secondo arringa un'altra platea, più modesta numericamente, nella sala del Cenacolo al museo della Scienza e della Tecnica. La coincidenza oraria quasi perfetta dei due discorsi offre l'immagine di un partito socialista già impegnato, e diviso, sulla battaglia precongressuale. Manca poco più di un mese al quarantunesimo con gresso, e le quattro «componentiv del psi (alleanza Craxi-Signorile, demartiniani, manciniani, «nuova sinistra» di Achilli) si affrontano con accesi argomenti politici. Ecco dunque Craxi rispondere alle accuse lanciate ieri da De Martino contro il «progetto socialista», il documento noto anche come «bozza di progetto per l'alternativa» e come «programma di Trevi», dal nome della località umbra dove alcuni mesi fa un seminario di dirigenti e intellettuali del partito e della «area socialista» partorì i quattro capitoli del piano. I critici del documento hanno fatto dell'ironia su questa procedura, prendendosela con i «seminaristi» di Trevi. «Avrebbero fatto meglio a organizzare seminari di studi», risponde Craxi, «quando invece non si occupavano d'altro che di sottogoverno». Applausi, grida di «Bettino sei il migliore», una sola voce discordante nella platea del Lirico. Craxi difende il progetto, lo fa citando Baudelaire, Anatole France, Shaw: «Se si vuole conservare quel che è degno di essere conservato, bisogna avere il coraggio di buttare a mare ciò che non serve più». Intanto, al Cenacolo, Manca risponde, e insieme modifica, l'accusa di leso marxismo lanciata ieri da De Martino contro il progetto: «Questo non è tanto un superamento del marxismo, quanto un salto all'indietro, un passaggio dal socialismo scientifico all'utopistico». Al Lirico Craxi si sofferma sui principi chiave del programma di Trevi: rigorosa autonomia del partito, politica dell'emergenza, strategia dell'alternativa. Risposta indiretta di Manca, dal Cenacolo: qui si vuole imporre una scelta fra comunismo e socialdemocrazia, ma il psi è «oggettivamente diverso» dall'uno e dall'altra. Il segretario entra poi nel vivo dell'attuale crisi politica. Noi socialisti, dice, siamo disposti a «trattare nell'insieme una piattaforma programmatica di governo e una maggioranza parlamentare comprendente tutta la sinistra, che ne garantisca e ne controlli l'attuazione». Che dev'essere più o meno quello che intende Manca quando nel suo dialogo a distanza col segretario, parla di «soluzioni ambigue», di «surrogati di accordi politici per l'emergenza»: tutte cose che secondo Manca il psi deve accuratamente evitare. I demartiniani, infatti, vogliono un «accordo politico» per risolvere la crisi, non la semplice adesione ad una «piattaforma programmatica». Ciò che divide i due gruppi è, da parte demartmiana, l'insistenza sugli schieramenti; da parte craxi ana, l'insistenza sul programma. Un programma, precisa il segretario socialista, che ponga in evidenza «alcuni punti centrali di pronto intervento nei campi dell'economia e dell'ordine pubblico» . Alfredo Venturi

Luoghi citati: Milano, Trevi