Era il '68 e nessuno se ne accorgeva

Era il '68 e nessuno se ne accorgeva QUEL PERIODO "MITICO,, NEI GIORNALI DI ALLORA Era il '68 e nessuno se ne accorgeva Stupri, amanti nascoste negli armadi, madri che fuggivano da casa, mariti gelosi e sanguinari. Il «mitico '68», letto attraverso i giornali di allora, fornisce, di sé, un'immagine ben poco edificante. E' lo specchio di un paese sessualmente represso, legato in maniera morbosa ai miti della verginità, della fedeltà coniugale, mentre già emergono segni di insofferenza nelle scuole, nelle fabbriche. Nei primi mesi dell'anno, accanto alle notizie dei trapianti di cuore del dottor Barnard e alle trattative di pace per il Vietnam, una raffica di titoli crudi, violenti, riempie le pagine dei giornali. «Conte violenta la figlia», «Professore massacrato dall'allieva sedotta», «Col cric uccide la moglie che gli dice: cornuto». Un panorama scoraggiante, visto con gli occhi di oggi, ma che allora non offuscava la balda sicurezza nel boom economico, nel progresso scientifico. E' una sorta di schizofrenia che emerge dalle pagine dei quotidiani. Da una parte, un paese ancora arroccato in difesa di vecchi princìpi («Spara alla figlia in minigonna che gli dice: sei un matusa», «Uccisa dal dolore perché la nipote fa vita scioperata con i capelloni»), dall'altra, la fiducia incondizionata nel successo di un modello economico («Per almeno 25 anni la benzina non mancherà», «Il consumo di carburante è salito del 9 per cento», «L'espansione economica sarà più ampia nel '69»). Dall'estero, arrivano segni incoraggianti. E' l'anno dei primi astronauti attorno alla Luna. In Russia riescono a costruire in laboratorio un cane con due teste. Ci sono, e vero, anche «brutte notizie»; in Germania c'è la rivolta studentesca; in Francia è quasi una rivoluzione. Col senno di poi, si può leggere fra le righe anche l'annuncio di ciò che accadrà in Italia nel '69. Ma, allora, a molti sembrava un gioco, una semplice imitazione («Fanfani tiene una lezione come vogliono gli studenti. Risultato: ottimo»). In terza pagina, i filosofi si lanciano in spericolate analisi. La realtà, però, concede ben poco alla comprensione («Ultimatum a 23 liceali capelloni: via la barba e le basette o via da scuola»). A metà anno, la televisione lancia un ciclo di telefilm sulla famiglia Benvenuti, vero e proprio monumento alla tradizione, mentre nelle sale cinematografiche scoppia lo scandalo di « Helga il mistero del sesso», il primo film in cui si documentano, per intero, le scene di un parto. Ecco, i germi di quanto accadrà nei prossimi dieci anni, nel bene e nel male, ci sono già tutti, ma incompresi. In Sardegna c'è il boom dei rapimenti. «Fenomeno isolato, distorsione di una società in crescita» senten ziano i primi, improvvisati sociologi. E verso la fine dell'anno, gli indizi si fanno più precisi. A Firenze scoppia il caso dell'Isolotto; a Milano gli studenti lanciano uova alla «prima» della Scala. In novembre le confederazioni sindacali indicono uno sciopero generale per le pensioni. Ci sono decine di incidenti, centinaia di feriti e contusi. Poche settimane dopo, ad Avo- la, la polizia apre il fuoco sugli scioperanti: due morti. I giornali accolgono queste notizie quasi con stupore, con sorpresa. Chi legge ha l'impressione di fatti «che piovono dal cielo», inspiegabili. Nessuno aveva capito cosa stava succedendo. I quotidiani, è vero, avevano subito, in pochi mesi, una sterzata. I delitti passionali, i processi titolati «Confessa, sei tu il padre» erano in rapido declino. Ma il loro posto era preso dalle tragedie naturali, dal terremoto ne] Belice, dall'alluvione in Valle Strona e in Val Mosso. Dall'estero, assieme alle notizie «lunari», arrivavano anche gli omicidi di Martin Luther King e di Bob Kennedy e le immagini del Biafra. La fiducia cominciava a subire violente scosse. Ed allora, ecco una nuova fuga dalla realtà, i reportage sul Cantagiro, l'interesse morbo so sulla maternità di Sopliia Loren. Il declino dei tempi assume come emblema Jacqueline Kennedy («La moglie coraggiosa del presidente coraggioso») che adesso si concede in sposa ad Aristotile Onassis. «Jacqueline, pubblica peccatrice, sarà sospesa dai sacramenti? ». I lettori dicono di sì. Mentre nelle Università compaiono le prime bombe sotto le cattedre, mentre nelle strade cominciano a sfilare operai e studenti, nelle prime pagine dei giornali compaiono ancora titoli come questo: «Conquistiamo stelle, esportiamo amore». Occhiello: «Concittadini che si fanno onore (con Brigitte Bardot e le altre)». Provinciali fino, in fondo. Ed era già il «mitico '68». Silvano Costanzo Dietro l'angolo (Disegno di Franco Bruna per « Stampa Sera »)

Persone citate: Barnard, Biafra, Bob Kennedy, Brigitte Bardot, Fanfani, Franco Bruna, Jacqueline Kennedy, Loren, Martin Luther King, Silvano Costanzo

Luoghi citati: Aristotile Onassis, Firenze, Francia, Germania, Italia, Milano, Russia, Sardegna, Vietnam