Il processo Ceretto è rinviato dopo venti udienze di omertà di Claudio Cerasuolo

Il processo Ceretto è rinviato dopo venti udienze di omertà Il dibattimento riprenderà il 15 maggio Il processo Ceretto è rinviato dopo venti udienze di omertà La decisione si è resa necessaria perché la corte è occupata, dal 9 marzo, con le Brigate rosse - L'ombra della mafia su imputati e testimoni Una ventina di udienze, diciannove imputati e una sessantina di testimoni, colpi di scena a ripetizione, ritrattazioni, nuove accuse, scene di violenza, un avvocato che ha dovuto rinunciare all'incarico, l'arresto in aula di un testimone falso. Il tutto in un clima di paura e di omertà. Al processo che si celebra in Corte d'assise contro la banda accusata di aver sequestrato e ucciso, il 22 maggio del 1975, l'imprenditore edile di Cuorgnè Mario Ceretto, è successo di tutto. L'altro ieri il presidente Barbaro ha rinviato il dibattimento al 15 maggio. In una lunga ordinanza il magistrato ha cosi motivato la decisione: « Nell'impossibilità di chiudere il dibattimento entro febbraio, con alle porte il processo delle Br, fissato in ruolo per il 9 marzo (ma da glor ni la Corte è impegnata nella maratona delle estrazioni per trovare i giudici popolari, ndr) è stato necessario un rinvio del processo ». Facciamo un bilancio delle udienze. Era scontato che gli imputati smentissero le ammissioni fatte al giudice istruttore Sorbello e al pubblico ministero Pochettino nei giorni « caldi » dei l'inchiesta. Hanno fatto anche di più, recitando la parte loro assegnata dal regista dell'organizzazione manosa con un rispetto per 11 copione che li ha fatti cadere in contraddizione. Dopo le prime schermaglie, il fronte degli imputati si è diviso in due. Da una parte Cosimo Metastasio, il costruttore della cella che doveva ospitare l'ostaggio (« credevo servisse per i conigli » ha detto con candore in aula), dall'altra Giovanni Caggegi, il principale indiziato. Il cadevere bruciacchiato di Ceretto fu rinvenuto, a quattro giorni dal sequestro, in un campo vicino alla sua cascina, ad Orbassano. Metastasio per un po' ha fatto il pazzo. Si è arrampicato sulle sbarre. Ha simulato un attacco epilettico durante l'interrogatorio. Ha chiesto nuove perizie psichiatriche. Quando ha capito che il metodo non funzionava, ha imboccato l'unica strada possibile, la confessione che aveva fatto al giudice istruttore: « Ho visto Caggegi uccidere Ceretto a colpi di pietra ». Caggegi ha recitato la parte del mattatore, arrivando perfino a dare l'impressione di poter dirigere il dibattimento con i suoi orchestrati colpi di scena. Ha urlato, minacciato e preso a pugni il complice Rocco Ferraro, che quattro carabinieri hanno sottratto a stento alla sua furia scatenata. « E' lui l'assassino — ha inveito Caggegi — e i fratelli Iaria, d'ocI cordo con Rocco Lo Presti, sono l mandanti ». L'accusa a Giovanni Iaria, imprenditore edile a Cuorgnè (portò la corona di fiori alla vedova il giorno del funerale, assieme all'amico De Stefanis) e assessore socialista a Ivrea, ha messo in crisi il difensore di Caggegi, avvocato Musumeci. E' venuto fuori che Musumeci curava anche gli interessi degli Iaria e ha così dovuto rinunciare alla difesa di Caggegi. Gli interrogativi da sciogliere alla ripresa del dibattimento sono parecchi. Chi è Antonio Romeo, l'uomo indicato come manovale del sequestro nella lettera minatoria spedita al presidente Barbaro? Perché Bruno Adage se n'è andato in Svizzera, anziché restare a Cuorgnè dove fa l'imprenditore e venire al processo a chiarire i rapporti della vittima con il giro mafioso dell'edilizia? Che ruolo hanno avuto nella vicenda tre calabresi di Condofuri, un paesino a due passi da Locri, i quali presero alloggio all'albergo « Europa » di Rivarolo Canavese, il 20 maggio dea 1975? Fanno parte della banda? Perché Iaria. pur essendo iscritto nella lista dei testimoni, non è stato interrogato? Che cosa intendono fare la Corte e il pubblico ministero nei suol confronti? Forse è proprio risolvendo quest'ultimo quesito che il processo potrà riservare un finale a sorpresa. Claudio Cerasuolo La vedova di Mario Ceretto (al centro) con le due figlie parla all'avvocato

Luoghi citati: Condofuri, Cuorgnè, Europa, Ivrea, Locri, Orbassano, Rivarolo Canavese, Svizzera