Romita: l'alternativa socialista guarda al futuro dell'Europa
Romita: l'alternativa socialista guarda al futuro dell'Europa lina lettera del segretario socialdemocratico Romita: l'alternativa socialista guarda al futuro dell'Europa Caro Direttore, Sono lieto, mentre tutti attendono — come lei ha rilevato — che democristiani e comunisti si mettano d'accordo, che ci sia anche chi, ed è sempre il suo giornale, si interroghi su quale futuro attenda gli altri partiti. E sono lieto non soltanto per la risposta, tutto sommato positiva, che scaturisce dall'articolo di fondo de La Stampa del 19 febbraio. Ciò che più ancora mi offre motivo di soddisfazione è che i più diffusi ed autorevoli organi di informazione, come quello da lei diretto, cominciano a rifiutare esplicitamente questa sorta di fatalistica rassegnazione al bipolarismo del sistema politico italiano per esplorare, non più nella semiclandestinità del dibattito fra esperti, le possibilità di sviluppo legate al rafforzamento di quelli che si è soliti definire « i partiti minori » e che invece proprio in questi giorni si dimostrano protagonisti di notevole rilievo. E' difficile, d'altra parte, negare la validità dell'assunto di fondo della tesi de La Stampa secondo cui « una alleanza operativa tra partiti socialisti e forze laiche » avrebbe loro garantito un peso politico ben maggiore di quello a ciascuno, singolarmente, attribuito. Sono, del resto, tanto convinto di questa tesi da avere im¬ postato tutta la più recente politica del psdi sulla cosiddetta « area socialista », avendo voluto indicare con questa espressione la necessità di un coordinamento, di una omogeneizzazione della politica e degli obiettivi immediati dei partiti socialisti e laici e, più in generale, di tutte le componenti avanzate socialmente e non confessionali della società civile. Per usare un eufemismo dirò che l'accoglienza riservata dagli altri partiti a questa nostra proposta è stata quanto meno tiepida. L'attenzione, tuttavia, che a questa nostra politica dedica il suo giornale mi convince ancor più, se ve ne fosse necessità, della centralità della nostra tesi rispetto alla auspicabile futura evoluzione del quadro politico italiano. Si tratta, in ogni caso, di una scelta che già nel presente ha condotto ad alcuni tangibili risultati, ai quali, purtroppo, è mancato quel giusto riconoscimento che il patriottismo di partito ci lasciava sperare. Basti pensare, per comodità di esempio, al tramonto del governo di emergenza, vale a dire un governo con la diretta partecipazione dei comunisti, cui con fermezza si è immediatamente opposto il psdi. Certamente, per la pura logica dei numeri, il successivo analogo atteggiamento assunto dal psi ha allonta¬ nato definitivamente dal campo delle ipotesi politiche concrete un simile governo; ma è chiaro che se psi e pri avessero ancora tardato a riconoscere la giustezza della nostra posizione si sarebbe perduto altro tempo prezioso prima che il dibattito politico fosse ricondotto su di un terreno più aderente alla realtà. Ragionando per ipotesi mi chiedo inoltre se la convergenza di socialisti e laici fosse stata già operante quante possibilità avremmo avuto di evitare la stessa apertura di questa crisi di governo condizionando in maniera precisa la de e il governo Andreotti, risparmiando al Paese un preoccupante vuoto di potere, per raggiungere in maniera meno traumatica gli stessi obiettivi, vale a dire la convergenza su un programma dell'emergenza di tutte le forze politiche democratiche e il manifestarsi su questo programma di una precisa maggioranza. Ma è al futuro che dobbiamo ormai guardare. La soluzione della crisi di governo sembra, infatti, probabile e consentirà una pausa di respiro che mi auguro venga utilizzata in maniera Pierluigi Romita segretario nazionale del psdi (Continua a pagina 2) in nona colonna)
Persone citate: Andreotti, Pierluigi Romita
Luoghi citati: Europa
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