Condannato a 4 anni per l'uccisione del tassista gli altri compagni prosciolti "per immaturità"

Condannato a 4 anni per l'uccisione del tassista gli altri compagni prosciolti "per immaturità" Concluso il processo per il tragico episodio di piazza Castello Condannato a 4 anni per l'uccisione del tassista gli altri compagni prosciolti "per immaturità" Il tribunale dei minorenni ha ritenuto Arcangelo Frija responsabile di omicidio preterintenzionale e ha concesso le attenuanti - Il pubblico ministero, che ne aveva chiesto la condanna a 10 anni, ha presentato appello contro la sentenza Si è chiuso con la condanna a i 4 anni e 3 mesi dell'adolescente assassino e con 11 proscioglimento del suol compagni, il processo al tribunale dei minorenni per l'uccisione del tassista Primo Angelini, 40 anni. Arcangelo Frija, il maggiore imputato, ha accolto la sentenza a capo basso e con gli occhi lucidi mentre 1 suoi giovanissimi amici si sono abbracciati sorridendo alla parola «liberi». Il processo contro questa banda di adolescenti ha messo in luce uno spaccato di vita che gli avvocati difensori hanno a più riprese sottolineato nelle loro' arringhe: squallide storie di minorenni emarginati in una violenza che vuol essere fuga dalla realtà, vicende di rapinatori di 15 anni nascoste fra le pieghe d'una società che 11 ha travolti. Questa la ragione che ha deter minato oltre alla mite condanna per Arcangelo Frija (4 anni per omicidio preterintenzionale con le attenuanti generiche e della minore età, 3 mesi per porto abusivo di coltello e 10 milioni da versare come risarcimento alla vedova dell'ucciso) il proscioglimento di Alfredo Coppola e Seba¬ stiano Traina entrambi di 15 anni, Savino Lo Busso, Luigi Catania e Giovanni Gatti: nella sentenza si parla di « Immaturità » aderendo alla perizia che 1 prò fessori Portigliatti Barbos e Gianglacomo Bavera avevano compili to alcune settimane fa. Un discorso a parte merita Luigi Catania, difeso dagli avvocati Dal Piaz e Gallenga: per lui il tribunale ha deciso che sino alla maggiore età (compirà 15 anni proprio oggi) soggiorni nella casa di rieducazione di Arese. Luigi era per questi ragazzi il u modello »: « Con lui mi trovo bene, mi sento un leone — aveva detto al periti Arcangelo Frija —. E' uno che la quello che gli viene in mente, senza pensarci troppo su. E poi è sempre allegro, sereno, spontaneo ». Era l'elemento « catalizzatore » di questo gruppo affiatato, quasi 11 capo della piccola banda di sbandati che, partendo dalla Falcherà, passave le notti al Regio Parco In certa di omosessuali da rapinare. Un « divertimento » (sono ancora parole di Frija) che la sera del 28 luglio dell'anno scorso era stato piuttosto modesto: una sola vittima. Poi, il destino, ha messo sotto gli occhi dei ragazzi una nuova occasione di «divertirsi »: un taxi con un cliente nel deserto estivo di piazza Castello. Al volante, Primo Angelini, 40 anni, padre di due tigli Catania, quello «che fa tutto senza pensarci su», fa scendere con maniere brusche 11 passeggero ed ordina all'autista: « E adesso portaci di corsa alla Falcherà », Angelini risponde: « Io non corro mai ». Uno schiaffo del ragazzo gli tronca la frase sulla bocca. Ma Catania si spaventa del proprio gesto e fugge, inseguito dal tassista. Sulla seconda auto pubblica Arcangelo Frija con due compagni: vede la scena, scende in soccorso dell'amico ed affronta l'Angelini che brandisce la catena dell'antifurto. Il giovane evita le sferzate, toglie di tasca un coltello ed abbatte l'uomo colpendolo al petto. Dopo pochi giorni tutta la banda è catturata. Il gruppo si è ricomposto l'altra mattina nell'aula del Ferrante Aporti per 11 giudizio. Dopo la prima giornata dedicata alla ricostruzione del gravissimo fatto di sangue, il pubblico ministero ha chiesto ieri mattina, al termine di un Intervento durato un'ora la condanna di Arcangelo Frija a 10 anni di reclusione per omicidio volontario proponendo il «perdono giudiziale» per gli altri ragazzi. Alle 16,15, dopo le arringhe dei difensori, avvocati La Macchia, Oliviero Dal Fiume, Paroncllll, Dal Piaz e Maorl e della parte civile Armando De Marchi, la sentenza. Il rappresentante della pubblica accusa ha subito fatto appello al procuratore della Repubblica. Renato Rizzo Arcangelo Frijia

Luoghi citati: Arese, Catania