Mentre un bambino è in pericolo di vita l'analista vuol chiudere perché è sabato

Mentre un bambino è in pericolo di vita l'analista vuol chiudere perché è sabato Un increscioso episodio avvenuto all'ospedale di Rivoli Mentre un bambino è in pericolo di vita l'analista vuol chiudere perché è sabato Il primario che ha mandato alla dottoressa i campioni di sangue per l'analisi reagisce con un insulto - Nasce un parapiglia, il padre della donna prende il professore per il collo I carabinieri del gruppo operativo della compagnia di Rivoli hanno denunciato, per violenza privata Ugo Andrinl, 56 anni, via Exilles 60, capo economo dell'Ente comunale di assistenza, mentre la figlia, dottoressa Laura, 27 anni, via DI Nanni 29-D, corre il pericolo di essere accusata di omissione di soccorso. La vicenda di cui sono stati protagonisti all'ospedale di Rivoli ha rischiato di finire in tragedia per la meschina Interpretazione di un regolamento di fronte a una vita umana in pericolo. Ecco il fatto. Sono le 11,15 di sabato 17 dicembre 1977. Un bimbo di sei mesi, Giuseppe Pirrone, via Grosseto 14, Grugliasco, viene ricoverato in gravi condizioni alla divisione di pediatria dell'ospedale civile. Ha sangue alla bocca e nelle feci, una lettera del medico curante dottor Giorgio Poli avverte che poco tempo prima un fratellino era morto per emorragia. II primario del reparto professor Enrico Mensi, 48 anni, via La Marmora 10, Torino, quel giorno facente funzione di direttore sanità»' " p«m*o- * -™ ì prelievo di sangue sul piccolo paziente e lo invia ai lauoratono analisi perché ne sia determinato 11 grupDO. Il bimbo infatti ha bisogno di un'urgente trasfusione di sangue. I due campioni vengono consegnati alle 11,40 alla dottoressa Laura Andrinl, di turno al laboratorio che al sabato chiude alle 12 e non è tenuto per regolamento a tare certe analisi, a meno che non siano urgentissime. Per un caso, i campioni coagulano entrambi, e la stessa cosa si ripete per altre due volte. Alla terza la dottoressa va dal professor Mensi e lo Informa che non avrebbe comunque eseguito l'ana¬ lisi per la formula leucocitaria, in quanto al sabato non era prevista dal regolamento e iel tra l'altro non la riteneva urgente. Il prima- rio ne ribadisce invece l'urgenza e poco dopo fa pervenire alla An-drinl altri due campioni di san- gue del piccolo paziente. «Uno era però insufficiente — ha raccontato al maresciallo Severino dei carabinieri la dottoressa Andrini —. Allora ho telefonato a Torino al mio primario professor Enrico Capra spiegando i fatti. Il professore mi ha detto di eseguire le analisi con esclusione della formula leucocitaria, non prevista quel giorno e di scrivere sul fo¬ glio di risposta "risultato poco attendibile su campione errato". Non appena ho riferito a Mensi le disposizioni di Capra questi mi ha insultata per telefono, chiamando- mi tra l'altro "stronzo". Mentre mi lamentavo del fatto con i miei genitori che mi attendevano per condurmi a casa e con il persona- le del laboratorio è arrivato come una furia il professor Mensi». «Quando sono entrato la dottoressa Andrinl mi è venuta incontro gesticolando. Pensavo volesse schiaffeggiarmi per la parola di poco prima — ha detto Mensi —. Con una mano l'ho allontanata e lei è finita seduta sul banco analisi, che era a 20 centimetri dalla sua schiena». A questo punto entra nella vicenda Ugo Andrinl. Quando vede la figlia, che è '.n stato Interessante, urtata dal Mensi, gli si avveri- ta alle spalle, gli cinge il collo con un braccio e stringe per parecchi minuti. «C'è un pazzo in laboratorio, aiuto», urlano le infermiere uscendo nel cortile. Accorre Giuseppe Perez che libera 11 professor Mensi ormai cianotico in volto e chiama 1 carabinieri. «Mentre stavo prendendo fiato — racconta 11 Mensi al militi — V'Andrini mi ha ancora aggredito dandomi un pugno». Dopo poco tempo ritorna la calma. Un nuovo prelievo di sangue, 11 quinto, viene fatto al bambino e la dottoressa Andrini con l'aiuto dello stesso Mensi esegue sul campioni non più coagulati e non più insufficienti le analisi necessarie, compresa quella leucocitaria. Alle 15 gli esami sono finiti e 11 bambino, che per fortuna non risulta affetto da leucemia, ed è ora fuori pericolo, può ricevere la prima trasfusione. L'increscioso episodio che poteva avere risvolti drammatici sulla vita di una creatura di sei mesi, è ora al vaglio della magistratura. Ugo Andrinl ha già ricevuto dal giudice ravviso di reato per violenza privata contro 11 Mensi, mentre il resto della storia, che 11 direttore sanitario dell'ospedale di Rivoli professor Franco Donadio non ha esitato a denunciare alla procura, potrebbe portare qualcun altro sul banco degli imputati. li primario prof. Enrico Mensi e la dott.ssa Laura Andrini

Luoghi citati: Grugliasco, Rivoli, Torino