Il pollo e la suocera

Il pollo e la suocera Saper spendere Il pollo e la suocera Il genero si ribella: "Cucina il pollo al forno in due tempi. E' giusto? Risponda un cuoco" La firma è illeggibile, ma un motivo c'è. Il lettore lo spiega, senza esitazioni: • Vorrei mantenere l'Incognito per non dover affrontare discussioni con mia suocera ». Subito si pensa a contrasti seri tra moglie e marito, tra cui la suocera potrebbe Intromettersi, oppure a questioni irritanti di eredità che incrinano sempre I rapporti familiari. Ebbene no, nulla di tutto questo. Motivo della tenzone tra suocera e genero è un pollo, un bel ruspante da cortile, grasso e succulento. O almeno lo sarebbe se finisse In forno come pre.ende il genero. La suocera invece ha idee diverse sulla cottura. • Lo fa per risparmiare — scrive con malcelata Ironia il lettore — cioè questo è quanto lei sostiene ». Il procedimento incriminato (■ a parer mio — sostiene il genero — Illogico ») è il seguente: in sera prima del pranzo al quale sono stati Invitati amici, la suocera mette il pollo In forno e ve lo lascia fino a quasi metà cottura. Spegne Il forno e riprende la cottura il mattino successivo portandola a termine per l'ora di pranzo. Tutto questo al genero provoca un senso di disagio. All'assaggio quel pollo gli pare addirittura meno buono del previsto. Scrive infatti: « Non sono un cuoco, eppure, non so perché, Il procedimento di mia suocera non mi convince ». Precisa: « MI dà l'Impressione che Il pollo cotto In forno In un tempo unico anziché In due, sarebbe più tenero ». Ma la suocera non si dà per vinta. A tutte le insinuazioni, alle battaglie che immaginiamo siano sorte in famiglia, dà una risposta lapidarla: « MI è stato suggerito da una cuoca di professione che sapeva II fatto suo >. Il genero batte in ritirata ed I suoi consigli restano inascoltati. Ma anche lui non si dà per vinto. Scrive a Saper spendere e sbotta: « Ma II pollo al forno si cucina proprio così? E vorrei che a darmi la risposta fosse un vero cuoco di professione ». Per il "dopo Carnevale" le frittelle di Bianca « £ le frittelle del " dopo Carnevale"? Noi siamo ghiottoni e voi avete certo qualche ricetta economica In serbo ». La brevissima richiesta di Domenica ha la fortuna di imbattersi in una contemporanea lettera di Bianca delle conserve, che le poste ci hanno portato • lemme lemme », fuori tempo massimo. La nostra più fedele lettrice, dal ricettario Inesauribile, propone: frittelle alla Badese e alla Tigurina. Frittelle alla Badese: 400 gr. di farina, due uova, un tuorlo d'uovo, 75 gr. di burro (o mar¬ garina), un ottavo di litro di vino bianco o due bicchierini di kirsch, rum o brandy, zucchero, cannella e olio per friggere. Mescolare con cura le uova e il tuorlo nel frullatore, unire il burro fuso tiepido, il vino o il liquore, la farina setacciata. Impastare. Lasciare la pasta al fresco per un'ora; formare dei rotollnl e tagliarli a pezzi grossi quanto una noce. Spianarli sul tavolo Infarinato, ottenendo sfoglie molto sottili. Friggerle in olio bollente a due o tre per volta. Toglierle dalla padella e farle asciugare sulla carta oleata, cospargerle di zucchero e cannella. Frittelle alla Tigurina: 300 gr. di farina, tre uova, due cucchiai di zucchero, 25 gr. di burro o margarina, 5 cucchiai di latte condensato o panna dolce, pizzico di sale, olio per la cottura, zucchero a velo. Mescolare a schiuma le uova e lo zucchero; unire lentamente il burro fuso, il latte condensato, la farina setacciata e lasciar riposare il composto per un'ora. Formare un rotolo di pasta; tagliarlo a pezzi grossi come una noce, spianarli fino a ricavarne una sfoglia sottile, allargandola anche con le mani. Friggere in olio bollente, farle asciugare dell'unto su una carta e cospargere con zucchero a velo. Una curiosità: « Provate a passare per pochi secondi nel frullatore lo zucchero normale: otterrete zucchero a velo ». * Non è avara di ricette Bianca delle conserve che sforna ogni momento nuove Idee per la cucina. Proviamo il suo « pollo tonnato ». Far lessare un pollo di circa un chilo. Tagliarlo in pezzi e lasciarlo raffreddare. Nel frattempo in un tegame far imbiondire In olio d'oliva uno scalogno inciso alla sommità, una costa di sedano affettata, qualche grano di ginepro; aggiungere un etto di ventresca di tonno ben sminuzzata, qualche acciuga pulita e tritata; innaffiare con mezzo litro d'acqua e terminare la cottura lasciando condensare bene la salsa. Al termine passare tutto allo staccio, meno lo scalogno ed il ginepro, salare, unire il succo di un limone e coprire il pollo con la salsa. * Da Jolanda di Cassinasco: « Come s/ possono fare le paste di meliga? Inoltre come si possono pulire le carte da gioco quando Incominciano a mostrare segni d'unto? ». * Oreste Operti, cavaliere di Vittorio Veneto, ha una curiosità e speriamo che qualche generoso lettore venga In suo a luto: < Sto cercando II libro della storia della città di Potenza; mi piacerebbe poterla leggere, perché mi è stato detto che è molto interessante ». Simonetta

Persone citate: Oreste Operti

Luoghi citati: Cassinasco, Potenza, Vittorio Veneto