Autonomi sconfìtti, il 6 politico respinto dagli studenti a Milano di Marzio Fabbri

Autonomi sconfìtti, il 6 politico respinto dagli studenti a Milano Tumultuosa assemblea all'istituto "Cesare Correnti,, Autonomi sconfìtti, il 6 politico respinto dagli studenti a Milano (Nostro servizio particolare) Milano, 8 febbraio. La febbre del «6 politico» non contagia il movimento degli studenti delle scuole milanesi; la sufficienza generalizzata come diritto è stata respinta dalla maggioranza degli studenti intervenuti ad una affollatissima assemblea cittadina. A determinare il risultato è stato il m:. isiccio afflusso, nell'aula magna del «Cesare Correnti», dei giovani aderenti al coordinamento. Quasi tutti liceali bene inquadrati politicamente, compatti nel muoversi, hanno avuto gioco facile nell'opporsi al caotico agitarsi degli «autonomi». Una breve scazzottatura ha infiammato per una decina di minuti l'assemblea, ma è prevalsa la volontà di non creare spaccature insanabili ed è tornata la calma in pochi minuti. La cronaca di questa mattinata decisiva, i cui risultati più evidenti sono uno sciopero provinciale nella scuola e una manifestazione unitaria per martedì prossimo, comincia alle 8. Al «Correnti» si aggirano pochi allievi. Temono un fiasco nella mobilitazione cittadina, ma poco prima delle 10 l'aula magna dell'istituto è strapiena; ragazzi di 40 scuole si affollano anche nell'atrio e nel cortile. Si distinguono a prima vista i due schieramenti che si affronteranno. Berretti di maglia alla «cuculo», giacconi più grandi di tre misure, gli autonomi; coppola loden, sciarpe di lana scozzese, quelli del coordinamento, una forza aperta a tutte le componenti dell'estrema sinistra, ma in realtà dominata attualmente dal «Movimento lavoratori per il socialismo» (ex movimento studentesco). Due sole bandiere: una rossa femminista e una nera anarchica. Il primo intervento lo fa Mastino del «Cesare Correnti»; riccioluto, chiuso in un giubbotto di velluto allacciato sino al collo malgrado il caldo. «Il 6 politico in una scuola come quella italiana — dice — ha il significato di garantire a tutti la promozione, tanto si sa benissimo che comunque non si impara niente. Quello che ci vuole è una mobilitazione sui bisogni materiali dei giovani. Non voglio sentire parlare di didattica». Incalza Sandro, del Circolo proletario di Baranzate: «E' fondamentale conquistare il 6 per tutti perché significa agguantare una fetta di potere, togliere ai professori un'arma repressiva. Che diritto hanno di giudicarci? Non sanno nulla delle nostre condizioni di vita, non fanno il lavoro nero, non hanno il problema della casa o di mettere insieme i soldi per il cinema. Parleremo di didattica, quando le Marzio Fabbri (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Cesare Correnti, Mastino

Luoghi citati: Baranzate, Milano