Brignetti scrittore del mare di Lorenzo Mondo
Brignetti scrittore del mare E MORTO L'AUTORE DEL "GABBIANO AZZURRO Brignetti scrittore del mare Roma, 7 febbraio. Il giornalista e scrittore Raffaello Brignetti è morto stanotte a Roma. Era nato il 21 settembre 1921. Era nato all'Isola del Giglio, nell'arcipelago toscano; aveva passato la prima infanzia all'Elba, col padre guardiano di faro, ed era diventato, forse, il solo scrittore di mare della nostra letteratura: il modello di Verga non conosce l'arip. dell'altura, Stefano D'Arrigo è soprattutto uomo di terra costretto a guadi avventurosi, il suo mare ribolle ed è sopraffatto dai mostri. In Brignetti c'era una diversa confidenza, confrontata con la tradizione che da Melville e Conrad giungeva fino a Hemingway: rifiutandone la facile utilizzazione realistica per attenersi ad una lezione simbolica che in lui, formatosi attorno agli Anni Quaranta, non poteva prescindere dal mondo rigoroso e compatto, dalla densità stilistica della poesia ermetica. Fin da Morte per acqua, del 1952 (che riprende il titolo 1 di una famosa poesia mari[na di Eliot), da La deriva, che viene accolto nel 1955 tra i Gettoni vittoriniani e così presentato: «Una lunga, esasperata festa notturna all'isola d'Elba, i problemi, le velleità e l'inquietudine dei giovani d'oggi». In realtà, il tema dominante che torna con continui approfondimenti e innamoramenti nelle sue pagine, è il mare; i suoi uomini si trovano a proprio agio soltanto se sotto i piedi hanno la coperta di una nave, se si trovano a quel paragone. Ne è conferma La riva di Charleston, che narra il viaggio di una petroliera italiana dal porto africano di Freetown al porto americano di Charleston: paralleli e meridiani rivisitati sulla scia dei maestri, compresa la misteriosa epidemia che scoppia a bordo e verifica le reazioni dell' uomo davanti all'ignoto, la solitudine, la morte. Il libro che doveva dargli più ampia notorietà e che fu confortato dal Premio 1 Viareggio, è II gabbiano azI zurro. Si tratta di racconti che riprendono i motivi fon! damentali di Morte per acqua. «Il raggio verde» resta nella memoria per quella macchia di olio e bitume che ha coperto la superficie del mare e oltraggiato la sua incommensurabilità: è la contingenza marina nella quale s'incagliano i destini paral¬ leli del delfino, della barca di pescatori, del rimorchiatore, del gabbiano. «Relazione di mare» ha come protagoniste tre donne, o due o una: la detenuta che fugge dal penitenziario, quella che si aggira per la riva, il cadavere corroso dall'acqua e dal sole, elementi di un mistero che rimane intatto, di un tragico quotidiano che sullo_sfondo del mare si staglia nitido e vero. «Altri equipaggi » ci fa assistere ad una crudele tracheotomia effettuata dal comandante di un cargo che riceve istruzioni per via telegrafica da un transatlantico, lontano e impassibile. Nel 1967 quel vecchio libro ringiovanito e rinfrancato parve nuovo proprio nella fedeltà di Brignetti ai propri motivi, al raccontare per parabole. Il mare vi è colto nelle trasparenze più rare, nei suoi moti sfuggenti; eppure è dotato di geometrici volumi, solidamente scomponibile anche nelle sue creste di spuma. Ed è rappresentato adeguatamente da una prosa sincopata, tutta pause e disgiunzioni, procedente per inversioni e giri di frase che provocano alla lettura un continuo arresto, il senso di un universo compatto ! e duro che esige di essere decifrato. La spiaggia d'oro, il viaggio di un uomo e una bambina verso un'isola subito perduta e irraggiungibile, che è la stessa innocenza, già lascia registrare qualche caduta: l'autore è come travolto dalla nostalgia (il peso che ha nel romanzo il dialetto nativo!), l'amarezza provoca smagliature. L'isola e il mare sembrano indifendibili anche nella loro oggettività, sono sottoposti a troppi furti e violenze. Forse è perfino scomparso l'argonauta, l'animaletto gracile che nuotava un tempo a fiore dell'onda: «E' un aspetto del mondo: se è sparito non ci pensi, ma se ci pensi non c'è potente della terra che ti possa ricompensare. Era solo bellezza viva». I nostri tempi diffiooltosi, inamabili, stavano corrodendo la virtù del simbolo: in lui, così tenacemente avverso ad ogni segno di cedimento o stanchezza (da anni giaceva semiparalizzato per un incidente automobilistico). Ha fatto appena in tempo a vedere, di questi giorni, la ristampa della Riva di Charleston: una ventata di salsedine per il viaggio nell'aldilà. Lorenzo Mondo
Persone citate: Brignetti, Hemingway, Melville, Raffaello Brignetti, Stefano D'arrigo, Verga
Luoghi citati: Charleston, Isola Del Giglio, Roma, Viareggio
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